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Cronaca

Serve legge regionale: siamo ridotti alla fame

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Serve legge regionale: siamo ridotti alla fame

Il Governo Meloni ha introdotto l’Assegno di Inclusione come sostituto ufficiale al reddito di cittadinanza, ma la nuova misura sembra non essere in grado di soddisfare adeguatamente le esigenze delle fasce più povere della popolazione. Molte persone sole sono escluse dall’accesso all’assegno, i sostegni economici sono insufficienti e i corsi di formazione offrono retribuzioni basse e poche opportunità di lavoro effettivo. Inoltre, l’aumento della povertà, soprattutto nelle regioni che in passato avevano beneficiato del reddito di cittadinanza, è diventato un problema diffuso e preoccupante.

La Regione Puglia ha reagito introducendo una legge regionale che prevede un sostegno mensile di 500 euro per le fasce più povere della popolazione. Invece, in Campania, gli ex percettori del reddito di cittadinanza stanno chiedendo al presidente della regione, Vincenzo De Luca, una misura simile a quella adottata dal collega Michele Emiliano.Attualmente, sono in discussione due proposte di legge presentate da consiglieri regionali.

Coloro che erano in precedenza beneficiari del reddito di cittadinanza si stanno mobilitando per ottenere un sostegno adeguato. Molti si sono radunati sotto la sede del consiglio regionale per esercitare pressione affinché vengano prese in considerazione le proposte legislative che garantirebbero un piccolo sussidio a chi prendeva precedentemente il reddito. Questo è il quadro generale di molte aree metropolitane del Sud del Paese dopo la cancellazione del reddito di cittadinanza e l’introduzione dell’Assegno di Inclusione.

L’uscita dal reddito di cittadinanza ha avuto un impatto significativo anche su coloro che hanno avuto accesso all’Assegno di Inclusione, ma che sono stati indirizzati verso corsi di formazione. Molti di loro non riescono a sostenersi con le retribuzioni basse che ricevono. Inoltre, si sono verificati problemi con l’Inps che non ha fornito i dati necessari al Comune di Napoli per continuare a erogare l’assegno di inclusione.

Inoltre, alcune proposte di legge per introdurre un “reddito di cittadinanza regionale” sono state discusse nel Consiglio Regionale della Campania. Tuttavia, i sostenitori di tali proposte ritengono che la politica stia trascinando e non affrontando efficacemente la questione della povertà.

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