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Cronaca

Raid documentato in video: azione catturata in diretta.

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Raid documentato in video: azione catturata in diretta.

Il giovane di Macerata Campania, vittima di un pestaggio e di un sequestro avvenuti in febbraio 2023, è stato aggredito da un gruppo di ragazzi coetanei. Il raid, catturato dalle telecamere di sorveglianza, ha rivelato la violenza subita dal giovane, che è stato picchiato, gli è stato rotto il naso e poi chiuso nel cofano di un’automobile.

Dopo essere stato rilasciato in strada, la vittima ha denunciato l’accaduto ai carabinieri, che hanno avviato le indagini che hanno portato all’arresto di quattro ragazzi, accusati di lesioni personali aggravate, violenza privata e sequestro di persona. Tre di loro sono stati posti agli arresti domiciliari, mentre il quarto è stato portato in carcere a Santa Maria Capua Vetere.

Le indagini condotte dai carabinieri di Macerata Campania hanno portato all’ordinanza di applicazione delle misure cautelari emessa dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta della Procura locale. I reati sarebbero stati commessi in concorso, e tre degli indagati, tutti incensurati, sono stati destinatari degli arresti domiciliari.

Il pestaggio, avvenuto in piazza De Michele, ha causato al giovane una frattura scomposta del setto nasale e un forte trauma psicologico dovuto al sequestro avvenuto a bordo dell’automobile. Gli aggressori, dopo averlo malmenato e picchiato, lo hanno abbandonato sul ciglio di una strada di Macerata Campania, lasciandolo terrorizzato e senza sapere cosa sarebbe successo.

La situazione è stata denunciata dal giovane alle autorità competenti, che sono intervenute per garantire giustizia e punire i responsabili di un atto così violento e deprecabile. La comunità locale si è mobilitata per condannare il gesto e sostenere la vittima, nella speranza che atti del genere non si ripetano e che il rispetto e la tolleranza possano prevalere nei rapporti tra le persone.

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Agguato a Bagnoli, 27enne ferito da un proiettile al ginocchio

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Agguato a Bagnoli, 27enne ferito da un proiettile al ginocchio

Un giovane è stato ferito ieri sera in via Beccadelli; indaga la Polizia di Stato, in due gli avrebbero sparato contro diversi colpi, non si sarebbe trattato di una rapina.

In due lo avrebbero affiancato in via Beccadelli e, senza dire nulla, avrebbero cominciato a sparare, centrandolo con una pallottola al ginocchio. Versione attualmente al vaglio degli investigatori, quella di C. F., 27enne di Fuorigrotta, che nella serata di ieri, 19 novembre, è arrivato all’ospedale “San Paolo”. Sull’accaduto indaga la Polizia di Stato, non si esclude che il ferimento possa essere inquadrato nei contrasti tra i gruppi criminali dell’area Ovest di Napoli.

Il 27enne è arrivato al Pronto Soccorso con mezzi propri e con una ferita al ginocchio sinistro; i medici hanno escluso il pericolo di vita. In ospedale sono intervenuti gli agenti del commissariato San Paolo per l’avvio delle indagini. Secondo il racconto del giovane non si sarebbe trattato di una rapina: i due, entrambi a volto coperto, lo avrebbero raggiunto all’altezza dell’ex hotel San Germano e non gli avrebbero detto nulla, avrebbero direttamente esploso diversi colpi, dinamica che farebbe pensare all’intento di uccidere e non solo di ferire.

Per ricostruire l’accaduto si parte dal profilo della vittima e dalle sue frequentazioni: residente a Fuorigrotta, con precedenti per stupefacenti, sarebbe vicino ad un gruppo criminale attivo nella zona di via Campegna e antagonista del clan Troncone. Il ferimento potrebbe quindi essere inquadrato nel riassetto degli equilibri criminali dell’area ovest, in fibrillazione in particolar modo dopo l’arresto del boss Massimiliano Esposito alias “lo…

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Chi sono Sara e Aurora Esposito e Samuel Tafciu, i giovani morti nell’esplosione ad Ercolano

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Chi sono Sara e Aurora Esposito e Samuel Tafciu, i giovani morti nell’esplosione ad Ercolano

La Procura indaga per omicidio plurimo e disastro colposi per la tragedia di Ercolano, dove è esplosa una fabbrica di fuochi d’artificio uccidendo tre ragazzi.

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La conferma ufficiale delle loro identità non c’è ancora, ma ormai si tratta soltanto di una terribile formalità: i giovani morti nell’esplosione della fabbrica di fuochi d’artificio abusiva sono le sorelle gemelle Aurora e Sara Esposito, 26 anni, di Marigliano, e Samuel Tafciu, 18enne di origini albanesi che viveva a Napoli. Erano loro, tutti giovanissimi, i tre al lavoro nella baracca di via Patacca, dove si confezionavano i botti per Capodanno: niente autorizzazioni, locali inadeguati, praticamente un bomba a pochi passi dalle abitazioni.

Indagine per omicidio colposo e disastro colposo

Samuel Tafciu aveva una bimba di 4 mesi. L’esplosione ha scagliato il suo corpo a decine di metri. Era il suo primo giorno di lavoro, ha raccontato la madre della compagna 17enne. Primo giorno anche per Aurora Esposito e la sorella Sara, i cui corpi sono stati recuperati oggi: la fabbrica era stata allestita nel fine settimana ed era stata avviata ieri. Una manciata di ore di attività e, intorno alle 15, il botto che ha spazzato via tre vite.

I carabinieri e i vigili del fuoco sul luogo dell'esplosione, ad Ercolano

I carabinieri e i vigili del fuoco sul luogo dell’esplosione, ad Ercolano

Sulla vicenda la Procura di Napoli ha aperto un fascicolo, affidato al sostituto Vincenzo Toscano. Al momento non ci sono indagati iscritti nel registro, i reati ipotizzati sono di omicidio colposo plurimo e disastro colposo. Il proprietario dell’immobile è stato nel frattempo identificato dai carabinieri; accompagnato dal suo avvocato, non ha voluto rilasciare…

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Cronaca

Ragazzino accoltellato a Giugliano, il bimbo di 10 anni va dai carabinieri: un incidente, arma trovata in strada

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Ragazzino accoltellato a Giugliano, il bimbo di 10 anni va dai carabinieri: un incidente, arma trovata in strada

Accompagnato dai genitori e da un avvocato, il bimbo di 10 anni che domenica sera ha accoltellato un 13enne a Giugliano, dopo una lite per un pallone, si è presentato spontaneamente dai carabinieri.

Immagini di repertorio

Ha ammesso di aver accoltellato il 13enne, ma ha sottolineato si sia trattato di un incidente e di aver trovato il coltello per strada. Il bambino di 10 anni che, nella serata di domenica 17 novembre ha accoltellato un coetaneo a Giugliano, nella provincia di Napoli, dopo una lite per un pallone, ieri si è presentato spontaneamente dai carabinieri, accompagnato dai genitori e da un avvocato. Alla presenza dei militari dell’Arma e del pubblico ministero della Procura dei Minori di Napoli, il bambino ha rilasciato delle dichiarazioni spontanee, raccontando la sua versione della violenza andata in scena in piazza Gramsci, nel centro di Giugliano, domenica sera.

Il coltello trovato per strada: il racconto del bambino di 10 anni

Agli inquirenti, l’aggressore ha raccontato di aver notato dei ragazzini che giocavano nei campetti alle spalle di piazza Gramsci: intenzionato a prendere il pallone, quando se l’è trovato a tiro se n’è impossessato. Così, quando il 13enne ha provato a riprenderselo, il bimbo di 10 anni ha estratto un coltello che, secondo quanto riferito agli inquirenti, avrebbe trovato per strada: a questo punto, avrebbe ricevuto uno spintone da dietro, ferendo involontariamente il 13enne, che ha rimediato un taglio alla gamba sinistra. Il bimbo è poi fuggito, abbandonando il coltello in strada.

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