Cronaca
Minaccia di sparare al vicino a Napoli, guardia giurata si avvelena
Pasquale Pinto probabilmente si è avvelenato dopo aver ucciso la moglie Ewa Kaminska tagliandole la gola in mattinata. La tragedia si è consumata nella loro casa di via Pasquale Testa a San Giovanni a Teduccio, la periferia est di Napoli. La coppia aveva tre figli: una ragazza di 14 anni e due ragazzi di 16 e 18 anni. Non è stata trovata alcuna lettera che spiegasse il gesto, ma sembra che Pasquale fosse in preda a forti crisi depressive dopo aver perso il lavoro di guardia giurata.
I vicini confermano che l’uomo era in preda a forti crisi depressive. Le forze dell’ordine hanno trovato una cinquantina di proiettili e una pistola calibro 9 x 21 nella loro abitazione. Alcuni vicini hanno affermato di aver visto Pasquale affacciarsi dal balcone urlando di aver ucciso la moglie e che i figli non erano in casa. Un vicino di casa ha raccontato di aver visto Pasquale sparare dalla finestra e di avergli chiesto cosa stesse facendo, ma l’uomo lo ha minacciato puntandogli la pistola.
Il sindacato Fsp Polizia di Stato ha espresso il suo plauso agli agenti intervenuti sul posto, elogiandoli per la loro professionalità e coraggio. Inoltre, il segretario generale vicario Fsp Polizia di Stato ha sottolineato la necessità di un maggiore supporto agli agenti operanti a Napoli, considerata una città estremamente difficile e complicata.
Infine, è stata riportata una dichiarazione sul modo tragico in cui si è conclusa la mattinata a Napoli, dove un uomo si è barricato in casa, ha ucciso sua moglie, sparato contro la polizia intervenuta e infine si è tolto la vita. Sono stati momenti concitati e drammatici, ma i colleghi hanno gestito la situazione con assoluta professionalità, adottando ogni mezzo nel tentativo di scongiurare il peggio.
Fonte
Cronaca
Uomo giù dal tetto di un capannone a San Giovanni a Teduccio, volo di 6 metri, è gravissimo
Sessantaquattrenne precipita da capannone durante lavori di riparazione. È in gravissime condizioni all’ospedale del Mare.
Ennesima tragedia sul lavoro a Napoli, I carabinieri sono intervenuti al pronto soccorso dell’Ospedale del Mare per la segnalazione di un incidente.
Da una prima sommaria ricostruzione, tutta ancora da verificare, il personale del 118 aveva trasferito nel pronto soccorso un 64enne che in via Principe di Sannicandro, all’angolo con corso San Giovanni, strada principale del quartiere San Giovanni a Teduccio, mentre stava effettuando dei lavori su un tetto di capannone della famiglia sarebbe caduto da un’altezza di circa 6 metri. L’uomo è stato portato in codice rosso all’ospedale, è intubato ed è considerato in pericolo di vita. Indagini in corso da parte dei carabinieri impegnati nel ricostruire la dinamica.
Cronaca
Omicidio Arcangelo Correra, ragazzo interrogato in Questura: “Gioco con pistola finito male”
Due amici di Arcangelo Correa sono stati interrogati in Questura; secondo la loro versione, da verificare, il colpo che ha ucciso il 19enne sarebbe partito per errore mentre uno di loro maneggiava una pistola.
Arcangelo Correra sarebbe rimasto vittima di un incidente, la pallottola che lo ha centrato alla fronte sarebbe partita per errore mentre uno dei giovanissimi che si trovava con lui stava maneggiando una pistola. La versione era già circolata questa mattina tra i conoscenti, l’avrebbero poi ripetuta negli uffici della Squadra Mobile i due ragazzi portati in Questura per essere ascoltati e ritenuti connessi all’omicidio; in particolare, uno di loro avrebbe ammesso la colpa, specificando però che si sarebbe trattato di un incidente.
Il ragazzo è rimasto ferito poco prima delle 5 di oggi, 9 novembre, in piazzetta Sedil Capuano, adiacente a via dei Tribunali; è stato portato d’urgenza al Pronto Soccorso dell’ospedale dei Pellegrini, dove è arrivato in condizioni disperate. Il decesso, intorno alle 11. È stato colpito da una singola pallottola, che lo ha raggiunto alla testa provocandogli una grave emorragia cerebrale.
Il racconto fornito dai due giovani agli investigatori sarà ovviamente vagliato, alla ricerca di riscontri, dagli investigatori della Squadra Mobile di Napoli (dirigente Giovanni Leuci). A quanto si apprende, tra i due c’è il fratello minore di Luigi Caiafa, il 17enne ucciso da un poliziotto durante una rapina da un poliziotto nel 2020, che a Correa è legato da un rapporto di parentela.
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Cronaca
Sparatoria Napoli: chi era Arcangelo Correra, ucciso a 18 anni, cugino di Luigi Caiafa
Arcangelo Correra, 18 anni, raggiunto da un proiettile alla testa in via dei Tribunali; il ragazzo era incensurato, viveva poco distante e lavorava nella copisteria del padre.
Arcangelo Correra, 18 anni
Aveva compiuto 18 anni appena due settimane fa, il 25 ottobre, Arcangelo Correra, il ragazzo morto questa mattina nell’ospedale Vecchio Pellegrini di Napoli, dove era stato ricoverato nella notte con una grave emorragia causata da un proiettile alla testa. Il giovane abitava a un centinaio di metri dal luogo in cui è stato ferito. Incensurato, lavorava con il padre in una copisteria di via dei Tribunali, mentre la madre ha un negozio di abbigliamento, sempre in zona.
Stanotte lo sparo in via dei Tribunali
Correra è stato ferito in via Tribunali, all’angolo con piazzetta Sedil Capuano, le circostanze sono ancora al centro delle indagini, affidate alla Squadra Mobile della Questura di Napoli (dirigente Giovanni Leuci); due giovani sono stati portati negli uffici per essere ascoltati e sono ritenuti connessi all’omicidio.
Sarebbe stato esploso un unico proiettile, quello che si è rivelato mortale. Ma a terra, durante i sopralluoghi, gli agenti me hanno trovato un altro, ancora integro, bossolo e ogiva. È possibile che sia stato espulso da una pistola semiautomatica inceppata, magari per uno “scarrellamento” con il colpo già in canna o per un difetto dell’arma.
Omicidio Arcangelo Correra, il luogo dell’agguato al 18enne
Correra è il cugino di Luigi…