Cronaca
Inserito pienamente in contesti illeciti: un’analisi completa


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Dall’interessamento in prima persona per trovare un capannone dove stoccare il tabacco, ai soldi investiti nella realizzazione della fabbrica abusiva di sigarette, fino alle conversazioni in cui mostrava apprezzamento per le confezioni e chiedeva quando poter avvisare suoi conoscenti già in attesa: per i giudici del Riesame Tony Colombo non sarebbe stato coinvolto nell’affare soltanto per “situazione di contiguità familiare“, ma sarebbe, al contrario, pienamente inserito in quei contesti illeciti in cui sono maturate scelte criminali anche di grande spessore, come appunto quella relativa alla fabbrica di Acerra poi sequestrata dalla Guardia di Finanza.
Tony Colombo e Tina Rispoli finanziatori del clan Di Lauro
Lo si legge nelle motivazioni della pronuncia con cui il Tribunale del Riesame, nello scorso ottobre, aveva confermato la custodia cautelare in carcere per il neomelodico palermitano, accusato insieme alla moglie, Immacolata Rispoli, di concorso esterno in associazione mafiosa: i coniugi avrebbero finanziato le attività imprenditoriali, lecite e non, di Vincenzo Di Lauro, figlio del superboss Paolo Di Lauro e nel periodo delle indagini alla guida del clan di Secondigliano, Napoli Nord.
Anche per Tina Rispoli la misura cautelare è stata confermata: in quel caso il Riesame ha tenuto conto anche del profilo criminale della donna, descritto da diversi collaboratori di giustizia. Per entrambi, difesi dagli avvocati Carmine Foreste e Paolo Trofino, la Cassazione si pronuncerà a metà marzo.
Tony Colombo “inserito a tutto tondo nei contesti illeciti”
Nelle motivazioni i giudici del Riesame evidenziano che quello della fabbrica di sigarette di Acerra, realizzata col supporto di malavitosi bulgari, non è l’unico affare che vede coinvolto il neomelodico: Tony Colombo avrebbe avuto il boss come socio occulto per la linea di abbigliamento “Corleone”, che all’epoca venne “spinta” proprio dalla popolarità del cantante ed ebbe come testimonial diversi personaggi del mondo dello spettacolo.
rappresenta un contributo determinante alla creazione di una struttura attraverso la quale il clan può operare nel tempo nel settore dell’attività di contrabbando e, quindi, rappresenta un’adesione al programma associativo.
Motivando la decisione di mantenere la misura cautelare in carcere, il Riesame spiega:
Si deve rilevare come il Colombo ha manifestato una spiccata capacità criminale ed un inserimento a tutto tondo nei contesti illeciti in cui sono maturate scelte criminali di grande spessore, come quelle relative alla realizzazione della fabbrica per i TLW la cui realizzazione ha richiesto contatti e appoggi anche a livello internazionale.
Il Colombo ha invero dimostrato una significativa capacità manageriale che ha messo a disposizione del coniuge per la cura degli investimenti dei grandi capitali illeciti accumulati dalla Rispoli, in questo incrociando anche le aspirazioni imprenditoriali di Di Lauro Vincenzo. Il Di Lauro, infatti, come emerso dalle dichiarazioni dei collaboratori, ha investito capitali illeciti anche in ristoranti e alberghi e anche nella produzione di abbigliamento, campo nel quale il Di Lauro ha collaborato anche con il Colombo utilizzando il marchio “Corleone”, registrato dal Colombo, e proponendosi come co-finanziatore delle spese di stampa dei capi e delle altre spese di gestione.
Rigettata anche l’ipotesi di concedere i domiciliari a Palermo, come richiesto dalla difesa: per il Riesame il neomelodico tornerebbe in un contesto in cui, come raccontato dal collaboratore di giustizia Gennaro Carra, “il ricorrente è inserito ed ha tentato attività di investimento finanziate dalla Rispoli“.
Cronaca
Omicidio Correra: Ris inchiodano Renato Caiafa

La verità sull’omicidio di Arcangelo Correra
Nel cuore del centro storico di Napoli, in piazza Sedil Capuano, è avvenuto un evento tragico lo scorso 9 novembre: la morte del giovane Arcangelo Correra, 18 anni. Le indagini hanno cercato di fare luce sulla dinamica degli eventi e, recentemente, i tecnici del Ris di Roma hanno concluso la loro perizia. La loro analisi ha escluso che il colpo di pistola che ha ucciso il giovane sia stato sparato accidentalmente. Questa conclusione apre nuove domande sulle reali circostanze dell’omicidio.
La perizia del Ris di Roma
I tecnici del Ris di Roma, specializzati in analisi forensi, hanno esaminato con attenzione tutte le prove raccolte sulla scena del crimine. La loro perizia ha incluso l’analisi della pistola, delle tracce di sangue e di tutti gli altri elementi rilevanti. La conclusione che hanno raggiunto è stata che il colpo di pistola non è stato sparato accidentalmente, come inizialmente ipotizzato. Questo esclude l’ipotesi di un incidente e porta a considerare altre possibili cause.
Le conseguenze della perizia
La conclusione della perizia del Ris di Roma ha importanti implicazioni per l’indagine sull’omicidio di Arcangelo Correra. Gli inquirenti dovranno ora considerare nuove ipotesi e cercare di capire cosa è realmente accaduto in piazza Sedil Capuano. La famiglia del giovane ucciso e la comunità locale attendono con ansia gli sviluppi delle indagini, sperando che la verità possa emergere il prima possibile. La perizia del Ris di Roma rappresenta un passo importante verso la giustizia per Arcangelo Correra.
Il caso Correra e la giustizia
Il caso dell’omicidio di Arcangelo Correra ha scosso la comunità di Napoli e ha sollevato questioni importanti sulla sicurezza e sulla giustizia. La determinazione dei responsabili e la.allowed loro punizione sono fondamentali per ripristinare la fiducia nella giustizia e per dare una risposta alla famiglia del giovane ucciso. Le autorità competenti sono impegnate a lavorare instancabilmente per chiarire tutti gli aspetti dell’omicidio e per assicurare che i responsabili paghino per il loro crimine.
Cronaca
Arbitri Serie A, 3ª giornata: Colombo a Juventus-Inter

La terza giornata di campionato di Serie A è ormai alle porte e con essa anche le designazioni arbitrali per i match più attesi del weekend. La Lega Serie A ha ufficializzato le scelte per gli arbitrati, promettendo spettacolo e tensione sui campi più caldi del momento. Tra i match più attesi c’è sicuramente la sfida tra Juventus e Inter, in programma sabato alle 18, che verrà diretta dall’arbitro Andrea Colombo della sezione di Como.
Arbitri e Designazioni
La scelta di Andrea Colombo per il big match tra Juventus e Inter non è affatto casuale, considerando la sua esperienza e competenza nel dirigere incontri di alta tensione. Al suo fianco ci saranno altri arbitri esperti, pronti a garantire un’equa e corretta gestione del gioco. Le designazioni arbitrali per la terza giornata di campionato sono state oggetto di molta attenzione e speculazione, soprattutto per quanto riguarda i match più importanti del weekend.
Il Ruolo dell’Arbitro
L’arbitro gioca un ruolo fondamentale nel garantire il corretto svolgimento della partita e la sua scelta può influire notevolmente sul risultato finale. La Lega Serie A mette sempre molta attenzione nella scelta degli arbitri, assicurandosi che siano i più adatti a dirigere ogni specifico incontro. La terza giornata di campionato promette di essere molto interessante, con diverse sfide che potrebbero avere un impatto significativo sulla classifica.
Le Sfide del Weekend
Il weekend sarà pieno di sfide emozionanti, con diverse squadre che cercheranno di conquistare importanti punti per la classifica. La partita tra Juventus e Inter sarà sicuramente una delle più seguite, data la storia e la rivalità tra le due squadre. Gli altri match della terza giornata di campionato saranno altrettanto interessanti, con ogni squadra che cercherà di fare il proprio dovere e portare a casa i tre punti. La tensione e lo spettacolo saranno quindi garantiti sui campi di Serie A.Fonte
Cronaca
Truffa a Nusco: due uomini denunciati per tentata truffa a anziane

Lo scenario della truffa ai danni degli anziani è diventato sempre più preoccupante nelle ultime settimane. A Nusco, in provincia di Avellino, si è verificato un tentativo di truffa ai danni di due anziane, che ha fortunatamente avuto un esito positivo grazie alla prontezza e alla vigilanza delle vittime. Gli autori del tentato reato, un giovane di 20 anni e un uomo di 60 anni, entrambi residenti in provincia di Napoli e già noti alle forze dell’ordine per precedenti condanne, avevano contattato le due anziane tramite telefono.
I dettagli della truffa
I due malintenzionati avevano telefonato alle anziane, proponendo loro un’offerta che sembrava troppo buona per essere vera, con l’intento di convincerle a rivelare informazioni sensibili o a consegnare loro del denaro. Tuttavia, le due donne, consapevoli dei rischi di truffa, hanno mantenuto la calma e hanno rifiutato di dare credito alle proposte degli autori della truffa.
La prontezza delle vittime e l’intervento delle forze dell’ordine
La prontezza e la determinazione delle due anziane hanno permesso di sventare il piano dei truffatori. Non appena hanno capito che si trattava di una truffa, le due donne hanno denunciato il fatto alle forze dell’ordine, che hanno immediatamente avviato le indagini. Grazie alla collaborazione tra le vittime e le forze dell’ordine, i due autori della truffa sono stati identificati e sono stati presi i necessari provvedimenti per prevenire ulteriori azioni delittuose.
La prevenzione contro le truffe
Questo episodio dimostra l’importanza della prevenzione e della vigilanza contro le truffe, in particolare quelle ai danni degli anziani, che sono spesso i più vulnerabili a questo tipo di reati. È fondamentale sensibilizzare la popolazione, in particolare gli anziani, sui rischi delle truffe e fornire loro gli strumenti necessari per riconoscere e segnalare eventuali tentativi di truffa. La collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine è essenziale per prevenire e contrastare questo tipo di crimine.
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