Cronaca
Incontro a Napoli tra presidente di Confesercenti e Prefetto Di Bari
Il presidente di Confesercenti Campania, Vincenzo Schiavo, si è recentemente incontrato con il Prefetto di Napoli, Michele Di Bari, per discutere di vari temi legati alla sicurezza e al sostegno delle imprese sul territorio.
Durante l’incontro, Schiavo ha sottolineato l’importanza di garantire un ambiente sicuro per gli imprenditori e di affrontare le sfide legate alla microcriminalità, all’usura e alla riqualificazione urbana, con particolare attenzione alla Galleria Umberto I.
L’obiettivo del dialogo è stato quello di avviare una collaborazione finalizzata a rendere Napoli sempre più sicura e ad offrire opportunità concrete alle imprese della regione. Schiavo, infatti, si è impegnato a sostenere lo sviluppo economico delle aziende campane nel pieno rispetto dei principi della legalità e della sana imprenditoria.
Tale incontro si inserisce in un costante impegno da parte di Schiavo nel confrontarsi con i rappresentanti istituzionali, al fine di promuovere lo sviluppo economico e la legalità nella regione campana.
Il Presidente di Confesercenti Campania e vicepresidente nazionale con delega al Mezzogiorno, Vincenzo Schiavo, ha incontrato il Prefetto di Napoli, Michele Di Bari, per discutere di temi legati alla sicurezza e al sostegno delle imprese sul territorio.
Durante l’incontro, Schiavo ha sottolineato l’importanza di garantire un ambiente sicuro per gli imprenditori e di affrontare le sfide legate alla microcriminalità, all’usura e alla riqualificazione urbana, con particolare attenzione alla Galleria Umberto I.
L’obiettivo del dialogo è stato quello di avviare una collaborazione finalizzata a rendere Napoli sempre più sicura e ad offrire opportunità concrete alle imprese della regione. Schiavo, infatti, si è impegnato a sostenere lo sviluppo economico delle aziende campane nel pieno rispetto dei principi della legalità e della sana imprenditoria.
Schiavo ha espresso apprezzamento per la disponibilità e la competenza dimostrate da Di Bari nel comprendere le sfide del tessuto socio-economico di Napoli e nell’individuare possibili soluzioni.
L’incontro ha fornito l’occasione per affrontare le criticità legate all’imprenditoria locale, nonché per avviare una discussione franca e ampia sulla necessità di rendere la città sempre più sicura. In particolare, è emersa la volontà di completare il progetto di riqualificazione della Galleria Umberto I, già oggetto di una precedente intesa, per contribuire al rilancio di questo importante monumento cittadino.
Schiavo si è impegnato a collaborare con Di Bari e ad altri attori istituzionali affinché Napoli possa diventare un luogo sicuro e ricco di opportunità per imprenditori, cittadini e turisti.
Fonte
Cronaca
Cede una parte della tettoia al Maximall Pompei, travolto un operaio di 29 anni
Un operaio di 29 anni è stato travolto questa mattina al Centro Commerciale Maximall Pompei di Torre Annunziata dalla caduta di una tettoia: è in ospedale.
I carabinieri all’interno del centro commerciale Maximall
Incidente sul lavoro questa mattina al Centro Commerciale Maximall Pompei di Torre Annunziata: una parte della tettoia ha ceduto travolgendo un operaio di 29 anni. L’uomo, in stato di incoscienza, è stato portato all’Ospedale del Mare di Ponticelli dal personale del 118, per politraumi da schiacciamento. Le sue condizioni sarebbero gravi. Sequestrata l’area coinvolta all’interno del Centro Commerciale da parte della Procura di Torre Annunziata, che ha aperto un fascicolo d’indagine. Sulla vicenda indagano i carabinieri: sul posto anche personale dell’Asl. Al momento il Centro Commerciale è chiuso al pubblico in vista dell’inaugurazione che si terrà giovedì 28 novembre.
I carabinieri all’interno del centro commerciale Maximall dove è avvenuto l’incidente
Le condizioni dell’operaio sono considerate gravi: l’episodio è avvenuto questa mattina, ma non è chiaro se possa essere imputabile alle pessime condizioni meteorologiche che si sono abbattute sulla Campania, con forti raffiche di vento e pioggia già da questa notte. Sulla vicenda è chiamata ora a fare chiarezza la Procura di Torre Annunziata, competente per il territorio. L’operaio di 29 anni è all’Ospedale del Mare per politraumi da schiacciamento riportati nell’incidente.
Cronaca
Precipita dal 30° piano dell’Hotel Ambassador di Napoli, muore una donna a Napoli
Una donna di 52 anni è morta dopo essere precipitata dal 30° piano dell’Hotel Ambassador di via Medina a Napoli, a due passi dalla Questura.
Una donna di 52 anni è morta a Napoli dopo essere precipitata dal 30° piano dell’Hotel Ambassador di via Medina, a due passi dalla Questura partenopea. Fonti investigative riferiscono a Fanpage.it che si tratterebbe di suicidio. La donna è precipitata ieri sera, attorno alle 20, dal 30° piano del grande albergo che si trova su via Medina, e la sua caduta si è “interrotta” al nono piano dell’albergo, dove si è schiantata: per lei non c’è stato nulla da fare. Sul posto sono accorsi i carabinieri e le ambulanze del 118, ma è stato constatato solo l’inevitabile decesso.
Cronaca
Spari sulla spiaggia a Torre Annunziata, preso 16enne. Il raid per uno sguardo di sfida
Identificato il secondo componente del raid nel Lido Azzurro di Torre Annunziata (Napoli): è un 16enne. Gli spari tra i bagnanti dopo una discussione per “uno sguardo di sfida”.
È stato identificato il giovane che, insieme a un 18enne vicino al clan Gionta, nello scorso luglio aveva fatto irruzione nel Lido Azzurro di Torre Annunziata (Napoli) aprendo il fuoco tra i bagnanti con fucile e pistola: si tratta di un 16enne, è stato rinchiuso in un istituto di pena minorile in esecuzione di una ordinanza di applicazione di misura cautelare per tentato omicidio aggravato e porto e detenzione di arma da fuoco, reati commessi con l’aggravante di avere agito col metodo mafioso in concorso con un maggiorenne.
L’episodio risale al 19 luglio. Dalle indagini era emerso che si era trattato di una ritorsione, partita per uno “sguardo di sfida”. L’obiettivo del raid, che in quel momento si trovava in spiaggia, era riuscito a scappare ed era rimasto illeso. Il primo componente del raid era stato bloccato il 26 luglio: S. D. A., 18 anni, imparentato con pregiudicati del clan dei “Valentini”, era stato fermato con le accuse di tentato omicidio, strage e detenzione e porto di armi da sparo, anche per lui con l’aggravante del metodo mafioso.
Secondo le ricostruzioni il ragazzo aveva avuto una discussione con un bagnante che gli aveva rivolto “uno sguardo di sfida”; il 18enne aveva quindi organizzato subito il raid, con l’aiuto del complice: in due avevano sparato incuranti della presenza di numerosi bagnanti. Il secondo giovane, minorenne, è stato identificato nel corso delle indagini svolte dalla Polizia di Stato e coordinate dalla Procura per i…