Cronaca Giudiziaria
Errore giudiziario: Napoli, uomo finisce ingiustamente in carcere per errore di interpretazione della sentenza – Cronache della Campania
Il caso di V.S., un operaio di 40 anni senza precedenti penali, coinvolto in un processo per concorso in tentata estorsione, ha avuto un epilogo sorprendente a causa di una serie di errori giudiziari e di comunicazione. Inizialmente condannato a 4 anni di carcere, il suo avvocato ha presentato un ricorso in Cassazione, che è stato inizialmente dichiarato inammissibile con conseguente ordine di arresto immediato. Nonostante potesse essere liberato anticipatamente, V.S. è rimasto in carcere per circa un mese, fino a dicembre, quando è stato finalmente rilasciato dopo che la Suprema Corte ha accolto il ricorso senza neanche rinviarla.
Durante il processo, V.S. è stato posto ai domiciliari nel 2020 per concorso in tentata estorsione e successivamente condannato a 4 anni di carcere in seguito a un processo abbreviato. Tuttavia, l’appello fissato nel 2022 è avvenuto senza avviso alle parti coinvolte, e la sentenza di primo grado è stata confermata senza la possibilità di difendersi.
Il caso di V.S. è stato segnato da una serie di errori giudiziari che il suo avvocato, Maurizio Capozzo, attribuisce a una “negligenza senza precedenti”, culminata con la dichiarazione inizialmente inammissibile del ricorso in Cassazione, seguita dall’ordine di arresto immediato.
L’epilogo inaspettato è avvenuto a dicembre, quando la Suprema Corte ha depositato le motivazioni e sia l’operaio che il suo avvocato hanno appreso con sorpresa e rabbia che il loro ricorso era stato accolto e la sentenza annullata senza neanche essere rinviata.
Fonte
