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Cronaca

Corpo di Antonella Di Massa trovato a Ischia dopo giorni

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Corpo di Antonella Di Massa trovato a Ischia dopo giorni

Il corpo di Antonella Di Massa, la 51enne di Casamicciola Terme scomparsa il 17 febbraio scorso, è stato ritrovato e sarà sottoposto ad autopsia. Le indagini, coordinate dalla Procura di Napoli e delegate ai Carabinieri, dovranno chiarire le cause del decesso.

Il corpo è stato ritrovato questa mattina dagli inviati della trasmissione Rai “Chi l’ha visto?”, a poche centinaia di metri dal parcheggio di Succhivo di Serrara Fontana, dove era stata rinvenuta l’auto della donna.

Le ricerche, scattate dopo la denuncia di scomparsa, erano state coordinate dalla Prefettura di Napoli e hanno coinvolto numerose unità, tra cui cinofili, droni e velivoli. I carabinieri hanno individuato il luogo in cui è stato rinvenuto il corpo di Antonella Di Massa all’interno dell’area delle ricerche, precisamente entro un raggio di un chilometro dal suo ultimo avvistamento confermato, avvenuto a Succhivo, a Serrara Fontana. Le zone impervie e urbane all’interno di questo chilometro quadrato, così come le aree circostanti, sono state accuratamente perlustrate.

Sono state impiegate unità cinofile provenienti dalla Protezione Civile, dalla Guardia di Finanza, dall’Associazione Nazionale Alpini e dal Soccorso Alpino e Speleologico. Inoltre, sono stati utilizzati droni forniti dalla Protezione Civile, dalla Croce Rossa Italiana e dal Soccorso Alpino e Speleologico, oltre a velivoli della Guardia di Finanza e dei Vigili del Fuoco, dotati di scanner termico. Le operazioni di ricerca hanno visto la partecipazione di personale del Soccorso Alpino e Speleologico e di varie associazioni di volontariato, supportati dai Carabinieri.

Nel frattempo, il sindaco di Casamicciola, Giosi Ferrandino, ha espresso il cordoglio e la solidarietà dell’intera comunità nei confronti della famiglia della donna scomparsa, formulando l’auspicio che possa riposare in pace. Ferrandino ha commentato che la comunità locale ha nutrito speranze e pregato per il ritorno incolume di Antonella, ma purtroppo ora si rende conto che ciò non avverrà. L’intera cittadinanza è profondamente scossa e addolorata per l’esito tragico di questa vicenda.

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Infermiere e vigilante picchiati a Villa Betania. il direttore dell’ospedale: “Siamo in guerra”

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Infermiere e vigilante picchiati a Villa Betania. il direttore dell’ospedale: “Siamo in guerra”

Ennesima aggressione ai sanitari: un infermiere e una guardia giurata sono stati picchiati a Villa Betania; sono stati dimessi con venti giorni di prognosi.

“Siamo in uno stato di guerra, ora basta”: così Vincenzo Bottino, direttore generale di Villa Betania di Ponticelli, Napoli Est, dopo l’ennesima aggressione avvenuta in una struttura sanitaria. Teatro, questa volta, proprio l’ospedale evangelico: un uomo, in attesa di essere visitato, ha ferito un infermiere la guarda giurata che era intervenuta per difenderlo, causando a entrambi lesioni giudicate guaribili in venti giorni. Si tratta della quindicesima aggressione avvenuta nello stesso ospedale dall’inizio dell’anno e già diversi operatori, per paura, hanno chiesto di essere trasferiti in altri reparti.

L’episodio risale alla scorsa notte. L’uomo, che è successivamente risultato positivo ad alcol e stupefacenti, era andato in escandescenze mentre attendeva il proprio turno. Se l’era presa prima con un infermiere dell’area emergenza, provocandogli traumi e lesioni gravi, e poi si era scagliato contro il vigilante, picchiando anche lui. È stata presentata denuncia e, in base alle nuove norme, per l’uomo dovrebbe scattare l’arresto.

Ora l’ospedale evangelico, ha detto Bottino parlando all’agenzia Ansa, coi propri fondi si doterà di porte blindate per l’accesso al Pronto Soccorso ma è necessario che si attui una politica di sicurezza adeguata per tutelare non solo gli operatori ma anche gli altri pazienti. “Così come deciso dal ministero dell’Interno per altri presidi di frontiera della nostra città – ha aggiunto – chiediamo che anche il nostro Pronto Soccorso sia dotato…

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A Scampia l’area comunale diventa discarica di elettrodomestici, denunciato il “gestore”

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A Scampia l’area comunale diventa discarica di elettrodomestici, denunciato il “gestore”

Una deposito di Raee (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) è stato scoperto dalla Polizia Municipale a Scampia; denunciato un 39enne sorpreso ad asportare parti elettriche e ferrose.

Una discarica di elettrodomestici è stata scoperta a Scampia, nella periferia nord di Napoli: a pochi passi dalle abitazioni, in un’aera di proprietà comunale, erano accatastate decine di lavatrici, caldaie, televisori e forni, tutti oggetti che vanno smaltiti seguendo un percorso specifico. E c’era anche chi ne approfittava: un 39enne è stato sorpreso mentre prelevava materiali dai rottami. L’uomo è stato denunciato e l’area è stata sottoposta a sequestro penale.

La scoperta durante un servizio di controllo del territorio della Polizia Locale, nell’ambito delle attività predisposte dal Comando e finalizzate al contrasto al fenomeno dell’illecito abbandono e gestione illecita dei rifiuti. Il personale dell’Unità Operativa Scampia ha individuato il deposito illegale di Raee (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) in via Anna Maria Ortese, nei pressi dei caseggiati popolari. Nell’area c’era di tutto: 43 grandi elettrodomestici, tutti danneggiati e da buttare, che invece di finire nelle isole ecologiche, per essere quindi smaltite secondo la normativa, erano stati accatastati sul terreno. Al momento del controllo il 39enne era “al lavoro”: armeggiava su lavatrici e televisori per asportare parti elettriche e ferrose, evidentemente con l’intenzione di riutilizzarle o rivenderle.

L’uomo dovrà rispondere di gestione illecita di rifiuti e invasione di suolo pubblico.Nel corso della stessa operazione sono stati fermate e…

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Scatta la chiusura per bar di Chiaia: droga nel locale, padre del titolare arrestato

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Scatta la chiusura per bar di Chiaia: droga nel locale, padre del titolare arrestato

Il Questore di Napoli ha disposto la chiusura per 15 giorni di un bar di Chiaia: ad ottobre il padre del titolare era stato arrestato per detenzione di stupefacenti.

È scattata la sospensione dell’attività, per 15 giorni, per un bar di Chiaia, nel centro di Napoli, alle spalle di piazza del Plebiscito; la decisione arriva dal Questore, su proposta del commissariato San Ferdinando, a seguito di una operazione risalente al mese scorso che si era concluso on la denuncia del titolare e l’arresto di suo padre per detenzione di sostanze stupefacenti. In una nota della Questura di Napoli si specifica che il provvedimento, eseguito questa mattina, 21 novembre, è “finalizzato a scongiurare un concreto pericolo per l’ordine pubblico e per la sicurezza dei cittadini”.

Il controllo che ha portato allo stop per l’attività commerciale risale al pomeriggio dell’11 ottobre scorso. In quella circostanza i poliziotti di San Ferdinando e quelli del commissariato Montecalvario erano intervenuti nel bar e avevano controllato due persone all’interno, identificate come il titolare e suo padre; il secondo era stato trovato in possesso di poco più di 30 grammi di stupefacenti, tra cocaina e hashish, e di una grossa somma di denaro. Nel dettaglio, erano stati rinvenuti 5 involucri di cocaina dal peso di circa 3 grammi, 3 stecche di hashish per complessivi 30 grammi e 4.800 euro in contanti. L’uomo era stato arrestato mentre per suo figlio era scattata la denuncia.

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