Cronaca Giudiziaria
Clan Langella osannato sui social: “Meglio in carcere che pentiti” – Cronache della Campania
Dopo l’arresto del boss Pasquale Langella “o’ scognato” e dei suoi luogotenenti, i social network sono diventati un terreno fertile per messaggi di sostegno al clan di Frattaminore. Familiari e sostenitori esprimono solidarietà al clan, elogiando coloro che sono stati arrestati e hanno resistito alla tentazione di collaborare con la giustizia.
I video con la colonna sonora “Femmena d’onore” e le frasi inneggianti alla camorra stanno circolando online, mostrando immagini dei boss arrestati accompagnate da musica neomelodica che celebra la “femmena d’onore” e disprezza i pentiti, definiti “guappi di cartone”.
Il deputato Francesco Emilio Borrelli ha denunciato la gravità della situazione, affermando che commenti ed elogi abominevoli raccontano di menti deviate e malate. Ha sottolineato la necessità di una legge specifica che punisca l’apologia di camorra, ma ha lamentato la mancanza di ascolto su questo problema.
La diffusione di messaggi di sostegno ai clan sui social network sta normalizzando la criminalità e alimentando la cultura camorrista, soprattutto tra le nuove generazioni. È urgente contrastare questo fenomeno con l’introduzione di una legge specifica contro l’apologia di camorra e con una maggiore attenzione da parte delle autorità competenti.
Oltre all’aspetto repressivo, è fondamentale educare le nuove generazioni alla legalità e al rispetto delle regole, promuovendo valori sani e alternativi a quelli della camorra. La scuola, la famiglia e le istituzioni devono lavorare insieme per creare una società più giusta e libera dalla criminalità.
Fonte
