Cronaca
Avvocato Siniscalchi muore durante convegno Costituzione a Napoli
L’avvocato Vincenzo Maria Siniscalchi è morto improvvisamente oggi pomeriggio a Napoli, all’età di 92 anni. Siniscalchi era intervenuto al convegno “Il valore della memoria per costruire un futuro migliore” organizzato al cinema Plaza di via Kerbaker, quartiere Vomero.
Al tavolo dei relatori con lui c’era anche il vicepresidente della Camera, Sergio Costa, che ha provato a sorreggerlo in attesa dei soccorsi.
Storico legale di Diego Armando Maradona, Siniscalchi nella sua lunga carriera aveva difeso anche Franco Califano, Tinto Brass, Vincenzo Scotti e Ciriaco De Mita.
Parlamentare per tre legislature e componente laico del Csm dal 2006 al 2010, il penalista napoletano era anche giornalista pubblicista e critico cinematografico.
Esponente politico del centrosinistra, aveva ricoperto il ruolo di presidente dell’Ordine degli Avvocati di Napoli.Il decesso si è verificato poco prima che prendesse la parola al convegno in cui era relatore.
Il vicepresidente della Camera, Sergio Costa, ha espresso il suo cordoglio:
“Sono costernato e dispiaciuto per la perdita dell’avvocato Siniscalchi. Un uomo dalla grande statura morale che ha segnato la vita della nostra città. Ero con lui, pochi istanti prima che ci lasciasse, e aver vissuto quegli attimi è stato tragico. Speravamo fosse solo un malore”.
“Napoli perde un riferimento culturale importante. Stava intervenendo pubblicamente parlando di Costituzione e di partecipazione, temi che lo appassionavano”.
Anche l’ex presidente della Regione Campania Antonio Bassolino ha ricordato Siniscalchi con un messaggio sui social:
“Grandi sono la tristezza e il dolore per la scomparsa di Vincenzo Siniscalchi. È morto mentre parlava ad una manifestazione dell’Anpi, come Enrico ad un comizio a Padova. Enzo è stato un grande avvocato, un parlamentare autorevole, un compagno ed amico caro, una bella persona, un signore. Un abbraccio affettuoso alla moglie Marinella e alle figlie Alessia e Francesca. Un bacio a te, Enzo, e riposa in pace”.
“Vincenzo Siniscalchi è stato un esempio per la cultura di sinistra a Napoli e in Italia. Riferimento nazionale dell’avvocatura, sempre dalla parte dei deboli, la sua scomparsa rattrista tutti. Mancheranno la sua passione e il suo impegno. Un abbraccio pieno di affetto alla moglie Marinella e ai suoi cari”. E’ il messaggio di cordoglio dell’onorevole Enzo Amendola (Pd)
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Cronaca
Infermiere e vigilante picchiati a Villa Betania. il direttore dell’ospedale: “Siamo in guerra”
Ennesima aggressione ai sanitari: un infermiere e una guardia giurata sono stati picchiati a Villa Betania; sono stati dimessi con venti giorni di prognosi.
“Siamo in uno stato di guerra, ora basta”: così Vincenzo Bottino, direttore generale di Villa Betania di Ponticelli, Napoli Est, dopo l’ennesima aggressione avvenuta in una struttura sanitaria. Teatro, questa volta, proprio l’ospedale evangelico: un uomo, in attesa di essere visitato, ha ferito un infermiere la guarda giurata che era intervenuta per difenderlo, causando a entrambi lesioni giudicate guaribili in venti giorni. Si tratta della quindicesima aggressione avvenuta nello stesso ospedale dall’inizio dell’anno e già diversi operatori, per paura, hanno chiesto di essere trasferiti in altri reparti.
L’episodio risale alla scorsa notte. L’uomo, che è successivamente risultato positivo ad alcol e stupefacenti, era andato in escandescenze mentre attendeva il proprio turno. Se l’era presa prima con un infermiere dell’area emergenza, provocandogli traumi e lesioni gravi, e poi si era scagliato contro il vigilante, picchiando anche lui. È stata presentata denuncia e, in base alle nuove norme, per l’uomo dovrebbe scattare l’arresto.
Ora l’ospedale evangelico, ha detto Bottino parlando all’agenzia Ansa, coi propri fondi si doterà di porte blindate per l’accesso al Pronto Soccorso ma è necessario che si attui una politica di sicurezza adeguata per tutelare non solo gli operatori ma anche gli altri pazienti. “Così come deciso dal ministero dell’Interno per altri presidi di frontiera della nostra città – ha aggiunto – chiediamo che anche il nostro Pronto Soccorso sia dotato…
Cronaca
A Scampia l’area comunale diventa discarica di elettrodomestici, denunciato il “gestore”
Una deposito di Raee (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) è stato scoperto dalla Polizia Municipale a Scampia; denunciato un 39enne sorpreso ad asportare parti elettriche e ferrose.
Una discarica di elettrodomestici è stata scoperta a Scampia, nella periferia nord di Napoli: a pochi passi dalle abitazioni, in un’aera di proprietà comunale, erano accatastate decine di lavatrici, caldaie, televisori e forni, tutti oggetti che vanno smaltiti seguendo un percorso specifico. E c’era anche chi ne approfittava: un 39enne è stato sorpreso mentre prelevava materiali dai rottami. L’uomo è stato denunciato e l’area è stata sottoposta a sequestro penale.
La scoperta durante un servizio di controllo del territorio della Polizia Locale, nell’ambito delle attività predisposte dal Comando e finalizzate al contrasto al fenomeno dell’illecito abbandono e gestione illecita dei rifiuti. Il personale dell’Unità Operativa Scampia ha individuato il deposito illegale di Raee (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) in via Anna Maria Ortese, nei pressi dei caseggiati popolari. Nell’area c’era di tutto: 43 grandi elettrodomestici, tutti danneggiati e da buttare, che invece di finire nelle isole ecologiche, per essere quindi smaltite secondo la normativa, erano stati accatastati sul terreno. Al momento del controllo il 39enne era “al lavoro”: armeggiava su lavatrici e televisori per asportare parti elettriche e ferrose, evidentemente con l’intenzione di riutilizzarle o rivenderle.
L’uomo dovrà rispondere di gestione illecita di rifiuti e invasione di suolo pubblico.Nel corso della stessa operazione sono stati fermate e…
Cronaca
Scatta la chiusura per bar di Chiaia: droga nel locale, padre del titolare arrestato
Il Questore di Napoli ha disposto la chiusura per 15 giorni di un bar di Chiaia: ad ottobre il padre del titolare era stato arrestato per detenzione di stupefacenti.
È scattata la sospensione dell’attività, per 15 giorni, per un bar di Chiaia, nel centro di Napoli, alle spalle di piazza del Plebiscito; la decisione arriva dal Questore, su proposta del commissariato San Ferdinando, a seguito di una operazione risalente al mese scorso che si era concluso on la denuncia del titolare e l’arresto di suo padre per detenzione di sostanze stupefacenti. In una nota della Questura di Napoli si specifica che il provvedimento, eseguito questa mattina, 21 novembre, è “finalizzato a scongiurare un concreto pericolo per l’ordine pubblico e per la sicurezza dei cittadini”.
Il controllo che ha portato allo stop per l’attività commerciale risale al pomeriggio dell’11 ottobre scorso. In quella circostanza i poliziotti di San Ferdinando e quelli del commissariato Montecalvario erano intervenuti nel bar e avevano controllato due persone all’interno, identificate come il titolare e suo padre; il secondo era stato trovato in possesso di poco più di 30 grammi di stupefacenti, tra cocaina e hashish, e di una grossa somma di denaro. Nel dettaglio, erano stati rinvenuti 5 involucri di cocaina dal peso di circa 3 grammi, 3 stecche di hashish per complessivi 30 grammi e 4.800 euro in contanti. L’uomo era stato arrestato mentre per suo figlio era scattata la denuncia.