Cronaca
Arresto a Salerno per violenza sessuale su minorenne
Un 22enne di Salerno è stato arrestato con l’accusa di violentare una ragazza minorenne. I presunti abusi sono avvenuti tra aprile e maggio 2023. Il giovane era già detenuto per altri reati e la sua identità non è stata resa nota. L’ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere è stata eseguita il 2 febbraio dai carabinieri della stazione di Pontecagnano. Il provvedimento è stato emesso dal gip del Tribunale di Salerno su richiesta della Procura locale
Durante le indagini svolte dai carabinieri dell’Arma è emersa l’ipotesi di reato di violenza sessuale aggravata.
La notizia è stata mantenuta con il massimo riserbo e non sono stati divulgati ulteriori dettagli sulla vicenda. La custodia in carcere è stata notificata nella struttura dove il giovane era già detenuto. La vicenda è stata oggetto di indagini svolte dai militari dell’Arma e la Procura locale ha richiesto la misura cautelare.
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Cronaca
La bomba Sinner per Capodanno: ogni anno a Napoli i botti illegali vengono chiamati in un modo diverso
I botti illegali ogni anno chiamati con un nome diverso, quasi sempre di uno sportivo. La “moda” iniziò con Maradona e oggi sulle bancarelle c’è la Bomba Sinner.
In principio fu la “bomba Maradona”. Anzi: ‘o pallone ‘e Maradona. Una bomba carta di qualche chilo, capace di sfondare una saracinesca o di far sobbalzare un intero vicolo allo scoccare della mezzanotte del Capodanno nella notte di san Silvestro napoletana. Il botto più forte sulla bancarella dei fuochi illegali (o killer, perché poi qualcuno davvero ci è morto con questi ordigni) ogni anno cambia nome: l’ufficio marketing dell’illegalità non è meno furbo dei suoi omologhi legali. Poi c’è stata la Bomba di Careca, quella di Higuain, di Cavani, di Lavezzi. E ancora: Osimhen, Kvara e così via.
I botti illegali, lavorati in casolari di fortuna dove l’incidente se non è probabile è altamente possibile (a Ercolano è accaduto pochi giorni fa) ora vengono venduti con largo anticipo, una sorta di Black Friday del fuoco artificiale. Significa che molto spesso le persone, già incaute (usando un eufemismo) nell’acquistarli sono ancora più sconsiderate nel conservarli in casa. Quindi l’attività di controlli alla ricerca di queste fabbrichette della bomba debbono iniziare addirittura a ottobre inoltrato Le indagini dei carabinieri stavolta portano a Pozzuoli. Durante il blitz in un appartamento di un 24enne incensurato dell’area Flegrea i militari trovano 486 ordigni illegali di vario tipo per un peso complessivo vicino ai 50 chili. Tra gli ordigni anche le tipiche “cipolle” alle quali più di qualcuno aveva affibbiato il nome di un campione italiano.
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Cronaca
Terremoto a Napoli oggi nel Gran Cono del Vesuvio: magnitudo 2.2 alle ore 8.35
Lieve scossa nel Vesuvio, magnitudo 2.2. I vulcanologi hanno sempre invitato la cittadinanza a non allarmarsi: si tratta di fenomeni ben noti e monitorati.
Una scossa di terremoto magnitudo 2.2 scala Richter si è verificata oggi, 23 novembre 2024 alle 8.35 nell’area del Gran Cono del Vesuvio, 16 km da Napoli. L’evento tellurico è stato registrato dalla rete di sismografi dell’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia che mappa costantemente le aree a rischio della provincia di Napoli: quella del Vesuvio appunto e quella della caldera vulcanica dei Campi Flegrei. La scossa non è stata avvertita dalla popolazione, essendo l’epicentro in una zona isolata, ovvero sul vulcano partenopeo.
Perché un terremoto sul Vesuvio? C’è da preoccuparsi? I vulcanologi che da anni studiano l’area vesuviana hanno sempre bloccato ogni allarmismo: Si tratta di una scossa che si inscrive nella dinamica delle piccole fratture superficiali del cratere che dopo l’ultima eruzione vesuviana, datata 1944, ovvero 80 anni fa, compatta e raffreddandosi tende ad abbassarsi. È già accaduto in passato che lievi terremoti siano stati segnalati nel Gran Cono e gli studios parlano di «sismicità a bassa energia nell’area del cratere, evento a sua volta causato a fenomeni gravitativi di contrazione del cratere stesso».
Cronaca
“Il sindaco Angelo Vassallo ucciso dal carabiniere Cioffi”, l’accusa del pentito
Ridosso, interrogato dal pm, ha detto che a sparare fu l’ex carabiniere Cioffi. I due sono tra gli arrestati per l’omicidio del sindaco pescatore Angelo Vassallo, insieme al colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo e all’imprenditore Cipriano.
Angelo Vassallo, il “sindaco pescatore” di Pollica
A sparare ad Angelo Vassallo, il “sindaco pescatore” di Pollica, sarebbe stato Lazzaro Cioffi, ex carabiniere già condannato per stupefacenti. Lo ha detto ai magistrati il collaboratore di giustizia Romolo Ridosso, tra i quattro arrestati per l’omicidio, che ha riferito di un relata refero: lo avrebbe saputo da Giuseppe Cipriano, titolare di un cinema a Scafati (Salerno) e anche lui tra i destinatari della misura.
Vassallo venne ucciso la sera del 5 settembre 2010 con nove colpi di pistola. Erano da pochi minuti trascorse le 21, il sindaco aveva appena lasciato la piazza di Acciaroli e stava tornando a casa. Secondo gli inquirenti il movente potrebbe essere in un giro di droga che Vassallo riteneva di avere scoperto e di cui aveva già parlato con il procuratore Alfonso Greco, suo amico; il giorno dopo l’omicidio avrebbe dovuto incontrare un carabiniere per raccontare dinamiche e nomi. Il 7 novembre sono scattati gli arresti: oltre a Cioffi, Cipriano e Ridosso, il provvedimento riguarda il colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo.
Il pentito: “Vassallo ucciso da Lazzaro Cioffi”
Il contenuto del verbale dell’interrogatorio investigativo di Ridosso, cominciato l’11 novembre e conclusosi il giorno successivo, è stato anticipato da Il Fatto Quotidiano. Le dichiarazioni rilasciate al gip nel carcere di Modena, in sede di interrogatorio di…