Seguici sui Social

Cronaca

Adolescente di 17 anni arrestato per pistola in casa a Pomigliano d’Arco

Pubblicato

il

Adolescente di 17 anni arrestato per pistola in casa a Pomigliano d’Arco

<!-- WP VERSION -->

La pistola e il caricatore sequestrati dai carabinieri

La pistola e il caricatore sequestrati dai carabinieri

<!-- WP VERSION -->

Una pistola, carica, nascosta in casa: con questa accusa un 17enne di Pomigliano d’Arco, in provincia di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri della sezione operativa di Castello di Cisterna. Il giovane, incensurato, è stato portato in un centro di prima accoglienza per minori che si trova nel quartiere dei Colli Aminei a Napoli: è infatti accusato di detenzione di arma clandestina.

La perquisizione in casa nella ex-219 di Pomigliano

Tutto è avvenuto nella notte, nella zona popolare della ex-219 di Pomigliano d’Arco (il complesso abitativo che prende il nome dall’omonima legge 219 del 1981 per la ricostruzione post-terremoto): qui i carabinieri della sezione operativa di Castello di Cisterna sono andati a bussare a casa del 17enne, per una perquisizione. Il giovane non ha detto alcuna parola alla vista dei militari dell’Arma, ed ha atteso la perquisizione assieme ai propri genitori.

Il ritrovamento dell’arma e l’arresto

Nell’appartamento, i militari dell’Arma hanno trovato una pistola semiautomatica marca Ruger, modello “Mark II Target In”, calibro 22 long. L’arma, che aveva la matricola abrasa, era carica e pronta all’uso: nel caricatore, 9 cartucce dello stesso calibro. Il 17enne, incensurato, è stato così arrestato per detenzione di arma clandestina e portato nel centro di prima accoglienza dei Colli Aminei. La pistola è stata invece posta sotto sequestro ed ora sarà sottoposta a rilievi balistici per capire se sia stata usata in fatti criminali o di sangue.

La pistola Ruger sequestrata dai carabinieri al 17enne di Pomigliano d'Arco

La pistola Ruger sequestrata dai carabinieri al 17enne di Pomigliano d’Arco

<!-- WP VERSION -->



Fonte

Continua a leggere

Cronaca

Spari sulla spiaggia a Torre Annunziata, preso 16enne. Il raid per uno sguardo di sfida

Pubblicato

il

Spari sulla spiaggia a Torre Annunziata, preso 16enne. Il raid per uno sguardo di sfida

Identificato il secondo componente del raid nel Lido Azzurro di Torre Annunziata (Napoli): è un 16enne. Gli spari tra i bagnanti dopo una discussione per “uno sguardo di sfida”.

È stato identificato il giovane che, insieme a un 18enne vicino al clan Gionta, nello scorso luglio aveva fatto irruzione nel Lido Azzurro di Torre Annunziata (Napoli) aprendo il fuoco tra i bagnanti con fucile e pistola: si tratta di un 16enne, è stato rinchiuso in un istituto di pena minorile in esecuzione di una ordinanza di applicazione di misura cautelare per tentato omicidio aggravato e porto e detenzione di arma da fuoco, reati commessi con l’aggravante di avere agito col metodo mafioso in concorso con un maggiorenne.

L’episodio risale al 19 luglio. Dalle indagini era emerso che si era trattato di una ritorsione, partita per uno “sguardo di sfida”. L’obiettivo del raid, che in quel momento si trovava in spiaggia, era riuscito a scappare ed era rimasto illeso. Il primo componente del raid era stato bloccato il 26 luglio: S. D. A., 18 anni, imparentato con pregiudicati del clan dei “Valentini”, era stato fermato con le accuse di tentato omicidio, strage e detenzione e porto di armi da sparo, anche per lui con l’aggravante del metodo mafioso.

Secondo le ricostruzioni il ragazzo aveva avuto una discussione con un bagnante che gli aveva rivolto “uno sguardo di sfida”; il 18enne aveva quindi organizzato subito il raid, con l’aiuto del complice: in due avevano sparato incuranti della presenza di numerosi bagnanti. Il secondo giovane, minorenne, è stato identificato nel corso delle indagini svolte dalla Polizia di Stato e coordinate dalla Procura per i…

Fonte Verificata

Continua a leggere

Cronaca

Carabinieri nel centro commerciale, sospese le licenze di 8 negozi per lavoratori in nero

Pubblicato

il

Carabinieri nel centro commerciale, sospese le licenze di 8 negozi per lavoratori in nero

Lavoratori in nero, sospese le licenze per otto negozi all’interno di un Centro Commerciale napoletano. La scoperta dei Carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro.

Immagine di repertorio

Lavoratori in nero all’interno di alcuni negozi di un noto centro commerciale prossimo all’apertura in provincia di Napoli. La scoperta è stata fatta dai Carabinieri del Gruppo Tutela e del Nucleo Ispettorato del Lavoro, guidati dal Direttore della Direzione Interregionale del Lavoro del Sud Italia Giuseppe Patania, e dal Direttore dell’ispettorato d’Area Metropolitana di Napoli, Giuseppe Cantisano. Otto i negozi all’interno del centro commerciale che si sono visti sospendere la licenza dopo la scoperta dei lavoratori in nero all’interno dei rispettivi negozi. I controlli hanno riguardato 167 aziende e 530 posizioni lavorative complessive.

Alla fine sono state sospese otto attività imprenditoriali per lavoro nero, con 87 prescrizioni in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro per quanto riguarda 32 ditte. In totale sono state irrogate sanzioni per 58.500 euro, più altre 84mila euro per violazioni in materia di salute e sicurezza. “Si tratta di una importante operazione di controllo e soprattutto di prevenzione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro in vista dell’apertura di un centro commerciale, annunciato come il più grande del Sud Italia”, ha spiegato il direttore della Direzione Interregionale del Lavoro Sud, Giuseppe Patania. Dello stesso parere anche Giuseppe Cantisano, direttore dell’ispettorato d’Area Metropolitana di Napoli, che ha aggiunto: “Si è trattato di un’iniziativa incisiva che dà il segnale della forte…

Fonte Verificata

Continua a leggere

Cronaca

Infermiere e vigilante picchiati a Villa Betania. il direttore dell’ospedale: “Siamo in guerra”

Pubblicato

il

Infermiere e vigilante picchiati a Villa Betania. il direttore dell’ospedale: “Siamo in guerra”

Ennesima aggressione ai sanitari: un infermiere e una guardia giurata sono stati picchiati a Villa Betania; sono stati dimessi con venti giorni di prognosi.

“Siamo in uno stato di guerra, ora basta”: così Vincenzo Bottino, direttore generale di Villa Betania di Ponticelli, Napoli Est, dopo l’ennesima aggressione avvenuta in una struttura sanitaria. Teatro, questa volta, proprio l’ospedale evangelico: un uomo, in attesa di essere visitato, ha ferito un infermiere la guarda giurata che era intervenuta per difenderlo, causando a entrambi lesioni giudicate guaribili in venti giorni. Si tratta della quindicesima aggressione avvenuta nello stesso ospedale dall’inizio dell’anno e già diversi operatori, per paura, hanno chiesto di essere trasferiti in altri reparti.

L’episodio risale alla scorsa notte. L’uomo, che è successivamente risultato positivo ad alcol e stupefacenti, era andato in escandescenze mentre attendeva il proprio turno. Se l’era presa prima con un infermiere dell’area emergenza, provocandogli traumi e lesioni gravi, e poi si era scagliato contro il vigilante, picchiando anche lui. È stata presentata denuncia e, in base alle nuove norme, per l’uomo dovrebbe scattare l’arresto.

Ora l’ospedale evangelico, ha detto Bottino parlando all’agenzia Ansa, coi propri fondi si doterà di porte blindate per l’accesso al Pronto Soccorso ma è necessario che si attui una politica di sicurezza adeguata per tutelare non solo gli operatori ma anche gli altri pazienti. “Così come deciso dal ministero dell’Interno per altri presidi di frontiera della nostra città – ha aggiunto – chiediamo che anche il nostro Pronto Soccorso sia dotato…

Fonte Verificata

Continua a leggere

Questo sito web non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.
Alcuni contenuti sono generati attraverso una combinazione di una tecnologia proprietaria di IA e la creatività di autori indipendenti.
Per contatti [email protected]