Cronaca
9 anni e 8 mesi, 10mila euro ai genitori
Il tribunale di Napoli Nord ha emesso la sentenza di condanna a 9 anni e 8 mesi di reclusione nei confronti di un uomo di 59 anni del Napoletano ritenuto colpevole di abusi sessuali su tre minori. Tale uomo dovrà anche versare 10mila euro di provvisionale ai genitori delle vittime. La sentenza è stata pronunciata il martedì 13 febbraio 2024 dal giudice Donata Di Sarno, dopo un processo celebrato con il rito abbreviato.
Il processo, che ha avuto luogo presso il Tribunale di Napoli Nord, è stato caratterizzato da una complessità e delicatezza estreme. Nonostante la sentenza del rito abbreviato, l’imputato ha la possibilità di appellarsi. Le vittime sono state rappresentate dall’avvocato Clara Niola, che ha lavorato a stretto contatto con il CAM Telefono Azzurro, il Telefono Azzurro Centro Aiuto al Minore di Napoli, un’associazione che si dedica alla tutela dei minori.
Il Telefono Azzurro e l’avvocato Clara Niola hanno puntato alla tutela dei bambini in tutta Italia, combattendo contro le violenze e gli abusi subiti dai minori. Dopo la lettura della sentenza di primo grado, l’avvocato ha espresso soddisfazione per l’esito del processo, nonostante si aspetti una possibile impugnazione dell’imputato in risposta alla condanna di 9 anni e 8 mesi. Ha sottolineato l’importanza di far sapere ai giovani che la giustizia esiste, così come esiste un supporto concreto come il CAM Telefono Azzurro, che li sostiene nei processi così delicati.
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Cronaca
Ai domiciliari, si fa da solo i certificati medici per poter uscire: nei guai un 55enne nel Napoletano
Nell’abitazione del 55enne a Casalnuovo, nella quale l’uomo era ristretto ai domiciliari, i carabinieri hanno trovato un vero e proprio kit per falsificare i certificati medici; sequestrate anche una pistola, risultata rubata, e le relative munizioni.
In casa aveva un vero e proprio kit per creare certificati medici falsi. Questa la scoperta effettuata dai carabinieri a Casalnuovo, nella provincia di Napoli, nell’appartamento di un uomo di 55 anni, che in quell’abitazione era ristretto agli arresti domiciliari. L’uomo, infatti, usufruisce dei permessi medici per uscire di casa e curarsi, dal momento che sarebbe affetto da una talassemia. I carabinieri della tenenza di Casalnuovo, però, hanno voluto vederci chiaro e, nella serata di ieri, martedì 19 novembre, hanno effettuato un blitz nell’abitazione.
Il 55enne è stato arrestato per detenzione di una pistola rubata
L’uomo è apparso tranquillo, ma i carabinieri hanno setacciato la casa palmo a palmo. Nel bracciolo del divano la prima sorpresa: una pistola calibro 9 short, risultata rubata nel 2019 e perfettamente funzionante, con relativo munizionamento, 40 proiettili in totale. Nell’appartamento, però, c’è dell’altro: i militari dell’Arma trovano, infatti, un timbro dell’Asl, alcuni ritagli di vari timbri tondi dell’Asl e di altri enti della Regione Campania. Nel computer, poi, la sorpresa finale: file editabili per la creazioni di certificati medici. Infine, i carabinieri hanno sequestrato 1.215 euro in contanti.
Al termine del controllo, il 55enne è stato arrestato per la detenzione dell’arma da fuoco. Ulteriori approfondimenti sono in corso sulla documentazione medica…
Cronaca
Cane randagio ucciso a fucilate, era la mascotte del paese: orrore in Cilento
A Ceraso, nella provincia di Salerno, un cane randagio, “adottato” da tutto il paesino, è stato ucciso a colpi di fucile. Indagini in corso per individuare il responsabile.
Immagine di repertorio
Una comunità intera aveva sperato che ce la potesse fare. E invece il cane randagio, “adottato” e benvoluto da tutto il paese, che due giorni fa era stato ferito a colpi di fucile, è morto: accade a Ceraso, piccola cittadina nella zona interna del Cilento, nella provincia di Salerno. È l’associazione animalista APA, attraverso i suoi canali social, a rendere nota la morte dell’animale che, dopo essere stato ferito, è stato portato in una clinica veterinaria, nella vicina Roccagloriosa. “È morto – scrive l’associazione -. Che tu possa soffrire fino all’ultimo giorno della tua vita da infame” conclude, poi, rivolgendosi al responsabile. Proprio per identificare l’autore sono in corso indagini da parte delle forze dell’ordine.
Lo scorso 18 novembre, negli uffici del Comune di Ceraso era arrivata una segnalazione: un cane giaceva a bordo strada in una pozza di sangue. Soccorso, l’animale è stato portato immediatamente dal veterinario, dove è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico, dopo il quale la prognosi è rimasta riservata, a causa delle sue gravi condizioni di salute, fino purtroppo al decesso, sopraggiunto nelle scorse ore. L’intera comunità, come detto, aveva pregato affinché il cane potesse salvarsi.
Cronaca
Coi soldi di Sma Campania pagavano anche la musica online: indagine su 6 milioni di euro sperperati
La Guardia di Finanza ha ricostruito lo sperpero di 6 milioni di fondi pubblici; invito a dedurre per amministratori e dipendenti di Sma Campania Spa.
Un invito a dedurre è stato notificato a 9 amministratori, dirigenti e dipendenti di Sma Campania Spa, la società in house della Regione che si occupa, tra le altre cose, di prevenzione incendi, risanamento ambientale e gestione rifiuti: secondo le indagini, condotte dai militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, ci sarebbe stato un “sistematico sperpero di fondi pubblici”, che avrebbe portato ad un danno erariale di quasi sei milioni di euro.
I fondi pubblici per lo streaming musicale
I provvedimenti, emessi dalla Corte dei Conti (procuratore regionale Antonio Giuseppone, sostituti procuratori generali Davide Vitale e Flavia Del Grosso) sono stati notificati dalle fiamme gialle; l’indagine riguarda gli anni dal 2012 al 2022.
In particolare, è emerso che le carte ricaricabili, le cosiddette “flash card”, istituite per acquisti urgenti inferiori ai mille euro, venivano utilizzate per scopi che nulla avevano a che fare con le attività della Sma Campania: alcuni dei pagamenti erano stati effettuati per finalità personale e ludico/ricreative, come abbonamenti mensili a servizi di streaming musicale, e anche a notte fonda, quindi in orari non compatibili con lo svolgimento dell’attività amministrativa.
Ragazzo conosciuto online gli manda foto hot, lui gli chiede dei soldi per non pubblicarle: denunciato
Le fiamme gialle hanno inoltre appurato che la società ha utilizzato servizi…