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Cronaca

7 pali luce abbattuti per rubare batterie, Giugliano: strada buio e rischio incidenti

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7 pali luce abbattuti per rubare batterie, Giugliano: strada buio e rischio incidenti

La Strada Provinciale 58 tra Giugliano e il Casertano ha subito danni significativi all’illuminazione pubblica, con sette pali della luce abbattuti per rubare batterie e pannelli fotovoltaici. Questo ha creato preoccupazioni per la sicurezza dei conducenti che viaggiano lungo questa strada, specialmente durante le ore del tramonto. I primi danni risalgono al 5 febbraio, seguiti da altri abbattimenti il 13 e il 14-15 febbraio.

A seguito di questi episodi, il Consigliere della Città Metropolitana di Napoli delegato alle Strade, Dionigi Gaudioso, e il dirigente della Direzione Tecnica Strade della Città Metropolitana, Giancarlo Sarno, hanno scritto una lettera al prefetto, al questore di Napoli e alle articolazioni territoriali di polizia e carabinieri, chiedendo un maggiore controllo per prevenire futuri atti criminosi di questo tipo.

Il furto delle componenti delle luci non solo rappresenta un danno economico, ma costituisce anche un grave rischio per la sicurezza stradale, date le condizioni di scarsa illuminazione create dai furti. Gaudioso ha sottolineato l’importanza di coinvolgere non solo le forze dell’ordine, ma anche i cittadini, incoraggiandoli a segnalare comportamenti sospetti.

Inoltre, viene fatto il riferimento ad un link di Napoli Fanpage attraverso WhatsApp, invitando i lettori ad iscriversi per ricevere aggiornamenti sulle news di Napoli. Sono state poi inserite delle stringhe di codice per il tracciamento e il monitoraggio dell’attività web.

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Incendio in casa, 80enne salvato dalle fiamme. Il rogo a Lettere (Napoli)

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Incendio in casa, 80enne salvato dalle fiamme. Il rogo a Lettere (Napoli)

Sul posto carabinieri, vigili del fuoco e polizia locale. Il rogo pare innescato da cause accidentali.

Poco dopo le ore 15 di sabato 23 novembre i carabinieri della stazione di Lettere, comune dei monti Lattari, sono intervenuti nel centrale corso Vittorio Emanuele III per la segnalazione di un incendio in un’abitazione. Sul posto, anche i Vigili del fuoco e gli agenti della Polizia locale. Da una prima sommaria ricostruzione pare che l’incendio sia dovuto per cause di natura accidentale. Nell’appartamento c’era un uomo di 80 anni, tratto in salvo. L’uomo è stato visitato da personale del 118 e sta bene. L’abitazione è stata dichiarata tuttavia inagibile.

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Il sindaco prende a pugni quattro ladri e li fa scappare: “Mi avevano aggredito in casa, gli avrei sparato”

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Il sindaco prende a pugni quattro ladri e li fa scappare: “Mi avevano aggredito in casa, gli avrei sparato”

La disavventura del medico sannita Alessandro Di Santo, sindaco di Castelvenere: affrontato da quattro malviventi in casa, riesce a metterli in fuga: “Ho preso tanti pugni, se avessi avuto il mio fucile gli avrei sparato”

Qualche giorno fa, il sindaco di Castelvenere (Benevento) Alessandro Di Santo, di professione medico, aveva subito un intervento agli occhi. La sera stessa ha affrontato una nottata da incubo e non per il postoperatorio,  bensì perché in casa sua si è presentata una banda di ladri: quattro malviventi sono infatti entrati nella sua villa nel cuore della notte.

Alle 2.30 del mattino, il primo cittadino del comune sannita, 2.400 anime nella valle Telesina, riposava su un lettino medico al piano terra. E lì si è accorto che un malvivente stava entrando in casa da una finestra con l’aiuto di altri tre complici. Ne è nata una violenta colluttazione: pugni e schiaffi della vittima contro i ladri. Nel frattempo la moglie ed una delle figlie del primo cittadino erano scese in soccorso del congiunto allertando i carabinieri. QuandoDi Santo ha gridato alla figlia «Prendimi il fucile!» i malviventi hanno deciso di desistere e darsi alla fuga a bordo di un’auto.

E ora l’uomo commenta:  «Ho sferrato diversi pugni ma  ne ho subiti tanti altri, soprattutto al torace. Se in quei momenti avrei sparato contro i malviventi? Certamente sì.  Questi ‘signori’ della notte, pur essendo stati sgamati, hanno continuato imperterriti nella loro azione, tentando di penetrare in casa ed aggredendomi». Ora indagano le forze dell’ordine, cui sono state consegnate anche le registrazioni delle telecamere di videosorveglianza in…

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Napoli, entra pensando fosse un taxi ma trova un molestatore: si getta dall’auto in corsa per sfuggire alla violenza

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Napoli, entra pensando fosse un taxi ma trova un molestatore: si getta dall’auto in corsa per sfuggire alla violenza

Un film horror che diventa realtà: donna sale su una vettura pensando fosse un taxi e si ritrova nelle mani di un molestatore. Non può far altro che lanciarsi dalla vettura in corsa.

Una storia che sembra uscita pari pari da una sceneggiatura di un film horror è avvenuta a Napoli la notte scorsa, inziata al corso Umberto, in pieno centro di Napoli e finendo in via Fratelli Grimm, nel quartiere di Ponticelli. Una giovane è salita su un’auto pensando fosse il taxi che attendeva per tornare a casa. Una volta a bordo, l’inizio di un film tragico: il conducente ha iniziato a molestarla e quando lei ha reagito l’ha schiaffeggiata e le ha sottratto il cellulare. La ragazza, nel tentativo di fuggire alle violenze, non ha potuto far altro che aprire la portiera e lanciarsi dal veicolo in movimento.

La Polizia di Stato, commissariato Ponticelli, racconta la dinamica attraverso la quale si è arrivati a scoprire chi era a bordo del veicolo:  un cittadino ha chiamato la polizia raccontando la scena assurda che aveva appena visto: una donna si era lanciata da un’auto in corsa. I poliziotti, giunti immediatamente sul posto, hanno accertato che la vittima era salita a bordo al Rettifilo.

Grazie alle descrizioni del veicolo e dell’aggressore, gli agenti del commissariato Vasto-Arenaccia, hanno rintracciato in via Brin il responsabile che, dopo essere stato identificato e trovato in possesso degli effetti personali della vittima, è stato arrestato; inoltre, nel veicolo, gli operatori hanno rinvenuto diversi documenti di riconoscimento intestati ad altre persone, di cui l’uomo non ha saputo giustificare la provenienza; il 38enne è stato anche…

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