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Cronaca

Visita di Salvini al pastificio Rummo: reazioni social e motivi della sua presenza.

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Visita di Salvini al pastificio Rummo: reazioni social e motivi della sua presenza.

Il contenuto è diviso in paragrafi come richiesto.

1. La visita del ministro Salvini al pastificio Rummo di Benevento ha scatenato una bufera sui social, dove c’è chi auspica il “boicottaggio”. Il patron però si è detto tranquillo. A sua difesa anche Fiorello, Mastella e tantissimi comuni cittadini.

2. Non si placa la bufera social dopo la visita del ministro Salvini al pastificio Rummo di Benevento, che ha portato ad una “campagna di boicottaggio” in Rete. Salvini, vice premier e leader della Lega, aveva visitato lo stabilimento girando anche un video all’interno, attaccando “Bruxelles che vuole distruggere la dieta mediterranea”; ma dopo la pubblicazione del filmato in tanti si sono scagliati contro il pastificio, “colpevole” di averlo ospitato. Il patron Cosimo Rummo, però, si è detto sicuro: “Le persone sane capiscono e continuano a comprare la nostra pasta”.

3. Tra le reazioni a favore del pastificio non solo personalità politiche ed istituzionali (Clemente Mastella, sindaco di Benevento, ha ricordato di aver criticato molte volte Salvini, “ma stavolta mi pare eccessivo, sinceramente”), ma anche molte persone comuni, che hanno ricordato che l’azienda è fatta, in primis, da semplici lavoratori su cui si scaricherebbero gli effetti di un boicottaggio.

4. Tutto è iniziato quando sui canali social Matteo Salvini ha postato un video nel quale, camice bianco e cuffia sui capelli, si trovava all’interno del pastificio Rummo, dicendo:

5. Ci sono segnalazioni sui social di una campagna di boicottaggio del pastificio Rummo in seguito alla visita di Salvini.

6. C’è chi ha attaccato il ministro dicendo che stesse facendo indirettamente pubblicità al marchio e chi invece ha alzato ancora di più l’asticella, “invitando” al boicottaggio del prodotto stesso. Sono nati meme ed hashtag, alcuni dei quali particolarmente duri contro l’azienda. In tanti, soprattutto sulla piattaforma X (ex Twitter), si sono scatenati e si sono lasciati andare a commenti anche pesanti contro lo stabilimento Rummo, tanto che fin dalle prime ore in molti, in maniera bipartisan, si erano schierati a favore del marchio, ricordando che si trattasse di un’azienda e dunque di posti di lavoro.

7. Cosimo Rummo, patron del pastificio, si è però detto non preoccupato del boicottaggio. “Le persone sane capiscono benissimo e continuano a comprare la nostra pasta”, ha spiegato il patron, ricordando che in passato nello stabilimento erano passati diversi altri politici, come Paolo Gentiloni, all’epoca premier in carica, e l’allora ministro Andrea Orlando, entrambi del Partito Democratico. “Io non chiedo la tessera di partito a nessuno quando entra a casa mia”, ha ribadito Rummo, ribadendo che Salvini, trovandosi a Benevento, avesse chiesto di visitare lo stabilimento: “Dovevo chiudergli la porta in faccia?”.

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Imboscata della camorra nel Napoletano, arrestato il leader del clan Cesarano dopo 24 anni di latitanza.

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Imboscata della camorra nel Napoletano, arrestato il leader del clan Cesarano dopo 24 anni di latitanza.

Ordinanza di custodia cautelare per Luigi Di Martino, alias "’o Profeta", e per Gennaro D’Antuono: avrebbero ucciso Tommaso Covito a Santa Maria la Carità (Napoli). Continua a leggere

L’arresto dei due boss

Le autorità hanno emesso un’ordinanza di custodia cautelare per Luigi Di Martino, noto con il soprannome "’o Profeta", e Gennaro D’Antuono. I due sono ritenuti responsabili dell’omicidio di Tommaso Covito, avvenuto a Santa Maria la Carità, nella provincia di Napoli. L’operazione ha segnato un importante passo nella lotta contro la camorra, mettendo fuori gioco due figure di rilievo del clan dei Cesarano.

Omicidio di Tommaso Covito

Tommaso Covito è stato brutalmente assassinato in quello che sembra essere stato un agguato orchestrato con precisione. Luigi Di Martino e Gennaro D’Antuono sono sospettati di aver organizzato e messo in atto l’omicidio. Le indagini delle forze dell’ordine hanno portato alla luce elementi tali da giustificare la misura della custodia cautelare per entrambi gli imputati, segnando un colpo significativo alle operazioni illegali del clan.

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Importuna una donna sul bus e cerca di rubarle il braccialetto: arrestato dalla polizia

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Importuna una donna sul bus e cerca di rubarle il braccialetto: arrestato dalla polizia

Un uomo è stato fermato a Salerno per violenza sessuale e rapina. Prima ha molestato una donna su un autobus, poi ha tentato di rubarle un bracciale e infine si è scagliato contro gli agenti di polizia.

L’incidente sull’autobus

Gli eventi si sono svolti quando l’uomo ha molestato una donna su un autobus pubblico. La situazione ha generato panico tra i passeggeri e chiamate alle forze dell’ordine, che sono intervenute rapidamente per risolvere la questione.

L’arresto

Quando gli agenti sono arrivati sul luogo, l’uomo ha cercato di difendersi aggredendoli. Dopo una breve colluttazione, la polizia è riuscita a fermarlo. Ora l’uomo deve rispondere delle accuse di violenza sessuale e rapina.

Per ulteriori dettagli sulla vicenda, è possibile consultare l’articolo completo al seguente link: Continua a leggere

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Cronaca

Turista ferita da un vaso ai Quartieri Spagnoli: accertamenti sulla funzionalità cerebrale, condizioni gravi

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Turista ferita da un vaso ai Quartieri Spagnoli: accertamenti sulla funzionalità cerebrale, condizioni gravi

È ricoverata nella Rianimazione dell'”Ospedale del Mare” la 30enne gravemente ferita ieri ai Quartieri Spagnoli; le sue condizioni restano gravissime.

Condizioni critiche della paziente

La giovane donna, colpita in modo accidentale da un vaso caduto da un balcone, si trova in condizioni critiche. I medici dell’Ospedale del Mare stanno monitorando costantemente i parametri vitali della paziente, ma le previsioni restano riservate.

Investigazioni in corso

La Polizia sta portando avanti le indagini per chiarire la dinamica dell’incidente e verificare eventuali responsabilità. Gli inquirenti stanno interrogando i residenti del quartiere e raccogliendo testimonianze per determinare come sia potuto accadere un evento così tragico.

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