Cronaca
Vero figlio della nostra città: la sua storia e la sua eredità


Luigi Liguori, capitano della Polizia Municipale di Salerno
Lutto a Salerno per la scomparsa di Luigi Liguori, capitano della Polizia di Salerno. A darne l’annuncio il sindaco salernitano Vincenzo Napoli. Liguori lascia una moglie e due figli. I funerali del capitano della Municipale si svolgeranno domani, venerdì 12 gennaio, alle ore 10, nella chiesa dell’Annunziata di via Portacatena, nel Centro storico di Salerno.
“Partecipiamo, con la Civica Amministrazione, al cordoglio per la prematura scomparsa di Luigi Liguori, Capitano della Polizia Municipale di Salerno”, ha detto Vincenzo Napoli, primo cittadino della città della Valle dell’Irno, che lo ha definito “figlio vero” della città e che lo ha ricordato così:
Abbracciamo i suoi cari in queste ore di straziante dolore. Giggino era un vero figlio di Salerno, fiero di appartenere alla Polizia Municipale dove ha svolto il proprio servizio alla nostra comunità con dedizione, competenza ed umanità. Era conosciuto e benvoluto da tutti per il suo sorriso e la sua disponibilità con i quali riusciva a stemperare anche i momenti di più alta tensione inevitabili quando si svolge il delicatissimo incarico del presidio di Palazzo di Città. Addio, Giggino. Resterai per sempre nei nostri cuori
Anche il primo cittadino di Baronissi, Gianfranco Valiante, ha voluto esprimere “tanta tristezza per l’immatura scomparsa di Luigi Liguori”, aggiungendo di averlo conosciuto ed apprezzato da assessore alla polizia municipale di Salerno:
Ha lavorato con me un professionista esemplare, sempre pronto a dare una mano, uomo di grande umanità ed educazione. Un simbolo per la Polizia Municipale di Salerno, è una grave perdita per la città. Esprimo, con dolore, l’ affettuoso cordoglio mio personale e della città di Baronissi al Corpo dei Vigili Urbani di Salerno e alla famiglia Liguori.
Cronaca
Sovraffollamento record nelle carceri campane: 7.600 detenuti

Il sistema penitenziario in Campania sta affrontando una crisi senza precedenti. Con un numero di detenuti che supera di gran lunga la capacità delle carceri, la regione si trova ad affrontare un problema di sovraffollamento che sembra non avere fine. Secondo i dati più recenti, le carceri campane hanno una capacità di 5.497 posti, ma sono attualmente occupate da quasi 7.600 persone.
Sovraffollamento nelle carceri campane
Il tasso di sovraffollamento nelle carceri della regione è particolarmente allarmante, superando la media nazionale. Questo fenomeno non solo rappresenta un problema per la gestione delle carceri, ma anche una violazione dei diritti umani dei detenuti, che sono costretti a vivere in condizioni che non rispettano gli standard minimi di dignità e sicurezza.
Impatto sulla sicurezza e sulla dignità dei detenuti
La situazione di sovraffollamento ha un impatto diretto sulla sicurezza e sulla dignità dei detenuti. Le condizioni di vita all’interno delle carceri sono estremamente difficili, con spazi angusti e insufficienti risorse. Questo può portare a un aumento del rischio di violenze, malattie e altri problemi di salute, nonché a una diminuzione della possibilità di riabilitazione e reinserimento nella società una volta scontata la pena.
Ricerca di soluzioni
È fondamentale che le autorità competenti trovino soluzioni efficaci per risolvere il problema del sovraffollamento nelle carceri campane. Ciò potrebbe includere l’apertura di nuove strutture penitenziarie, l’ampliamento di quelle esistenti, nonché l’implementazione di programmi di riabilitazione e alternative alla detenzione. Il garante regionale per i detenuti, Samuele Ciambriello, sta lavorando per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulla gravità della situazione, al fine di individuare soluzioni che possano migliorare le condizioni di vita all’interno delle carceri e garantire i diritti dei detenuti.
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Cronaca
Chiaia: autorimessa abusiva sequestrata dalla Polizia

La città di Napoli è stata teatro di un’operazione di controllo da parte della Polizia Locale, che ha portato alla scoperta di un’attività abusiva in un quartiere molto frequentato. L’Unità operativa investigativa, ambientale, emergenze sociali e minori della Polizia Locale di Napoli ha infatti fatto scattare i controlli dopo un esposto riguardante una presunta autorimessa nel quartiere Chiaia. I risultati dell’indagine hanno rivelato che l’autorimessa in questione, sita in via Serapide, non disponeva delle necessarie autorizzazioni per operare, configurandosi quindi come un’attività abusiva.
Il contesto dell’operazione
L’operazione di controllo è stata condotta dopo la ricezione di un esposto che segnalava l’attività sospetta. La Polizia Locale di Napoli ha quindi avviato un’indagine approfondita per verificare la legittimità dell’attività in questione. La scoperta dell’assenza di autorizzazioni ha confermato i sospetti iniziali, portando alla constatazione che l’autorimessa stava operando in maniera abusiva.
Le conseguenze dell’attività abusiva
L’assenza di autorizzazioni per l’esercizio di un’attività commerciale come un’autorimessa può avere serie conseguenze, sia in termini di sicurezza pubblica che di impatto ambientale. La mancanza di controlli e di norme adeguate può portare a situazioni di pericolo per la salute e l’incolumità dei cittadini, oltre a configurare un’illegalità che può danneggiare l’economia locale legale.
La risposta della Polizia Locale
La Polizia Locale di Napoli ha dimostrato una grande efficienza e prontezza nell’intervenire contro l’attività abusiva. L’azione di controllo e la successiva scoperta dell’assenza di autorizzazioni sono il risultato di un lavoro di indagine accurato e professionale. L’intervento tempestivoagainst l’attività abusiva è fondamentale per prevenire ulteriori violazioni e per garantire il rispetto delle norme e delle leggi vigenti, tutelando così la comunità e l’ambiente.
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Cronaca
Ceneri di Emilio Fede a Mirabella Eclano, accanto a Diana

Il giornalismo italiano ha perso una figura leggendaria: Emilio Fede, uno dei volti più noti e rispettati della televisione italiana, è scomparso all’età di 94 anni. La notizia della sua morte ha scosso il mondo del giornalismo e dei media, dove Fede era conosciuto per la sua lunga e prestigiosa carriera. Le ceneri di Emilio Fede saranno trasferite a Mirabella Eclano, in provincia di Avellino, dove troveranno dimora nella cappella della famiglia De Feo, la stessa che custodisce le spoglie della moglie Diana, scomparsa nel 2021.
Biografia e carriera
La carriera di Emilio Fede è stata lunga e variegata, con un’impronta indelebile nel giornalismo italiano. Ha lavorato per diverse testate e network televisivi, diventando un volto noto e rispettato per la sua professionalità e la sua capacità di raccontare le storie più importanti del nostro tempo.
L’eredità di Emilio Fede
L’eredità di Emilio Fede sarà senza dubbio sentita nel mondo del giornalismo, dove ha lasciato un’impronta duratura. La sua capacitò di raccontare le storie con passione e professionalità ha ispirato molte generazioni di giornalisti e sarà ricordata per molti anni a venire.
L’ultimo saluto
Domani, le ceneri di Emilio Fede saranno trasferite a Mirabella Eclano, dove sarà reso l’ultimo saluto a questo grande uomo del giornalismo. La cappella della famiglia De Feo sarà il luogo dove le ceneri di Fede troveranno dimora, accanto a quelle della moglie Diana. Sarà un momento di commozione e di ricordo per tutti coloro che hanno conosciuto e ammirato Emilio Fede durante la sua lunga e prestigiosa carriera.Fonte