Cronaca
Tra influenza e Covid gli ospedali sono al limite

Il dipartimento Asl Napoli 1 ha istituito un’unità di crisi a seguito di un picco di casi di Covid e influenza (virus sinciziale respiratorio) all’inizio del 2024. Dopo le festività natalizie, ci sono stati numerosi accessi al pronto soccorso della città, causando una saturazione nei presidi del Cardarelli e dell’Ospedale del Mare.
Il pronto soccorso dell’ospedale di Napoli Est è stato mostrato da Fanpage.it, evidenziando decine di persone su barelle in attesa di essere trasferite altrove. La situazione di emergenza ha portato alla riattivazione di misure simili a quelle adottate durante la pandemia globale. Questo accade in una città dove i pronto soccorso vivono già una crisi profonda.
Le immagini del pronto soccorso dell’Ospedale del Mare mostrano chiaramente la difficoltà della situazione che coinvolge anche il Cardarelli. L’afflusso massiccio di pazienti con Covid negli ultimi giorni ha contribuito a creare una situazione di piena emergenza. Funzionari della Funzione Pubblica della CISL e della CGIL hanno sottolineato l’importanza delle misure adottate dall’Asl Napoli 1 per affrontare questa emergenza.
La riapertura dei pronto soccorso del Loreto Mare e del San Giovanni Bosco potrebbe fornire un certo sollievo in questa situazione. Questi due ospedali, originariamente trasformati in ospedali Covid, potrebbero contribuire a gestire il numero crescente di pazienti presso i pronto soccorso.
Tra le misure di emergenza adottate dall’Asl Napoli 1, vi è la sospensione delle visite elettive indifferibili e dei ricoveri programmati. Tutto il personale reperibile è stato richiamato al servizio e i pazienti in grado di essere dimessi sono stati immediatamente rilasciati. La carenza di posti letto e di personale medico costituisce una sfida aggiuntiva in un contesto già caratterizzato da gravi carenze organizzative e di personale.
La sospensione delle visite programmate e delle prestazioni sanitarie causerà ulteriori ritardi nella gestione delle lunghe liste d’attesa, un problema già preesistente nel sistema sanitario campano. Questa situazione di emergenza potrebbe strutturarsi fino a quando le condizioni non miglioreranno a seguito dei picchi di contagi influenzali e da Covid. Tuttavia, è probabile che le conseguenze di questa emergenza avranno un impatto significativo sui servizi sanitari a lungo termine.
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Cronaca
Follia a Casoria: 30enne devasta locale e aggredisce poliziotti

Nella città di Casoria, una notte di follia ha lasciato il segno. Un giovane di 30 anni, originario di Napoli e già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato dalla Polizia di Stato con multiple accuse, tra cui falsa attestazione a pubblico ufficiale, danneggiamento, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio è avvenuto sulla via SS Sannitica, dove l’uomo ha causato non poco scompiglio.
L’arresto e le accuse
L’arresto è stato il risultato di una serie di eventi tumultuosi che hanno visto coinvolti il 30enne e le forze dell’ordine. L’uomo, che sembra avere un passato già segnato da precedenti con la legge, ha mostrato una condotta estremamente aggressiva e di disobbedienza alle autorità.
La notte di caos a Casoria
La notte di caos a Casoria ha avuto inizio quando il 30enne ha devastato un locale, causando danni significativi. L’intervento rapido e deciso della Polizia di Stato è stato fondamentale per sedare la situazione e prevenire ulteriori danni. Tuttavia, l’uomo non si è arreso senza opporre resistenza, sfidando apertamente le autorità e costringendole a un intervento più energico.
Le conseguenze dell’arresto
L’arresto del 30enne napoletano è una dimostrazione della determinazione delle forze dell’ordine nel mantenere l’ordine pubblico e nella tutela della sicurezza dei cittadini. Le accuse mosse contro di lui sono gravi e potrebbero comportare conseguenze severe. La comunità di Casoria, scossa da questo episodio, attende con ansia l’esito delle indagini e delle successive azioni giudiziarie.
Riflessioni sulla sicurezza pubblica
Questo episodio solleva interrogativi importanti sulla sicurezza pubblica e sulle strategie di prevenzione e intervento. La presenza di individui con precedenti penali e la loro gestione rappresentano una sfida costante per le autorità. La necessità di un’intensa collaborazione tra le forze dell’ordine, i servizi sociali e la comunità locale è fondamentale per prevenire simili episodi e garantire un ambiente più sicuro per tutti.Fonte
Cronaca
Baby Gang arrestato a Milano con pistola clandestina

Milano è stata teatro di un nuovo episodio giudiziario che ha visto coinvolto Baby Gang, il cui vero nome è Zaccaria Mouhib, un trapper di 23 anni noto per le sue controversie nella scena musicale italiana. L’artista è stato arrestato dai carabinieri di Lecco, con l’assistenza dei colleghi milanesi, a seguito della scoperta di una pistola clandestina in suo possesso all’interno di un albergo del capoluogo lombardo.
Il contesto dell’arresto
L’arresto di Baby Gang è il risultato di un’operazione congiunta tra i carabinieri di Lecco e quelli di Milano, che ha portato alla luce un’attività illegale legata al possesso di armi. La scoperta della pistola clandestina ha sollevato interrogativi sulla sicurezza e sulle possibili implicazioni nella scena musicale.
La figura di Baby Gang
Baby Gang, nome d’arte di Zaccaria Mouhib, è un artista che ha già fatto parlare di sé in passato per vari motivi. La sua carriera è stata segnata da successi ma anche da controversie, che hanno contribuito a renderlo una figura discussa nella scena italiana. L’arresto per il possesso di una pistola clandestina aggiunge un nuovo capitolo alle vicende giudiziarie che lo riguardano.
Implicazioni e prospettive
L’arresto di Baby Gang per il possesso di una pistola clandestina solleva questioni relative alla sicurezza e alla legalità nella scena musicale. Questo evento potrebbe avere implicazioni sulle future attività dell’artista e sulla sua immagine pubblica. Inoltre, è probabile che l’arresto contribuisca a un riesame delle misure di sicurezza negli eventi musicali e negli spazi pubblici, al fine di prevenire simili episodi in futuro.
La reazione della scena musicale
La notizia dell’arresto di Baby Gang ha suscitato reazioni diverse all’interno della scena musicale italiana. Mentre alcuni hanno espresso sorpresa e preoccupazione, altri hanno visto in questo episodio una conferma delle preoccupazioni già sollevate in passato riguardo al comportamento dell’artista. La comunità musicale è invitata a riflettere su come prevenire comportamenti a rischio e promuovere una cultura più responsabile e sicura.Fonte
Cronaca
Camorra: clan Fezza-De Vivo guidato da donne, 88 arresti

La città di Salerno è stata teatro di un’importante operazione antimafia, che ha portato all’arresto di 88 persone, tutte legate al clan Fezza-de Vivo. Questo clan, noto per la sua presenza a Pagani e dintorni, sembrava aver perso la sua forza con l’arresto dei suoi capi, ma in realtà, era solo una strategia per mantenersi al sicuro. Le donne, mogli e parenti stretti dei boss, avevano preso il controllo del clan, continuando a gestire le attività illecite.
Il Clan Fezza-de Vivo
Il clan Fezza-de Vivo è una delle organizzazioni criminali più potenti della regione, con una lunga storia di attività illecite. La sua struttura è sempre stata caratterizzata da una forte presenza maschile, ma ultimamente, le donne hanno preso il sopravvento, dimostrando di essere altrettanto pericolose e organizzate.
L’Operazione Antimafia
L’operazione congiunta tra la Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Salerno, la Squadra Mobile di Salerno e i Carabinieri ha portato a risultati sorprendenti. Gli arresti di 88 persone, tutte legate al clan Fezza-de Vivo, hanno dimostrato la determinazione delle forze dell’ordine a contrastare la criminalità organizzata. La Cooperazione tra le forze dell’ordine ha reso possibile l’esecuzione di questa operazione, che segna un importante passo avanti nella lotta contro la camorra.
Le Donne al Centro del Clan
Le donne del clan Fezza-de Vivo hanno dimostrato di essere altrettanto importanti e pericolose dei loro uomini. Hanno gestito le attività illecite con intelligenza e astuzia, riuscendo a mantenere il controllo del clan anche in assenza dei capi. Questo fatto ha dimostrato come la camorra non sia più un fenomeno esclusivamente maschile, ma come le donne possano ricoprire ruoli chiave nella gestione delle attività illecite.
La Lotta contro la Camorra
La lotta contro la camorra è un impegno costante per le forze dell’ordine e per la società civile. Operazioni come quella descritta dimostrano la determinazione a contrastare la criminalità organizzata e a proteggere i cittadini. La collaborazione tra le forze dell’ordine e la società civile è fondamentale per vincere questa battaglia e riportare la legalità e la sicurezza nelle comunità colpite dalla camorra.Fonte