Cronaca
Ristrutturato reparto Roma carcere Poggioreale, Napoli: nuove condizioni detenzione.
La fase di ristrutturazione del reparto Roma presso il carcere di Poggioreale è stata completata con successo. In precedenza, questo reparto era uno dei più deteriorati all’interno dell’Istituto, ma ora vanta camere detentive completamente fornite di frigorifero, bagno con doccia e una nuova dotazione di materassi e cuscini.
Inoltre, sono stati creati spazi dedicati alle attività lavorative e alle relazioni sociali tra detenuti. Il reparto, con una capacità di 153 posti, sarà interamente destinato alla presa in carico e al trattamento dei detenuti tossicodipendenti, supervisionato dal dipartimento Dipendenze della ASL Napoli 1.
Venerdì scorso, il provveditore regionale Lucia Castellano, la presidente del Tribunale di Sorveglianza Patrizia Mirra e il direttore della Casa circondariale “Giuseppe Salvia” Poggioreale, Carlo Berdini, hanno effettuato una visita al reparto.
Il successo di questo intervento di riqualificazione è stato reso possibile grazie all’impegno congiunto del dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, del provveditorato regionale della Campania e della Direzione dell’Istituto.
Attualmente, a Poggioreale, è in corso il progetto “IV Piano” per la presa in carico e il trattamento dei tossicodipendenti, in collaborazione con il privato sociale (Consorzio Gesco). La ristrutturazione del reparto e la sua successiva destinazione esclusiva per i detenuti tossicodipendenti, in conformità all’art. 96 del TU 3019/90, consentiranno una maggiore diversificazione delle iniziative e l’uso di spazi più idonei per la presa in carico e l’accompagnamento dei tossicodipendenti verso la libertà.
La nota sottolinea l’azione sinergica tra le istituzioni, l’impulso della procura della Repubblica, del garante nazionale e della magistratura di sorveglianza, e la pronta risposta dell’amministrazione penitenziaria che hanno portato a un risultato significativo in termini di dignità della detenzione e di offerte terapeutico-rehabilitative.
Un ringraziamento particolare è rivolto al personale della Casa Circondariale che, insieme all’impresa, ha contribuito ad accelerare i tempi per la riqualificazione. La ristrutturazione e la migliorata vivibilità della struttura, con la conseguente riduzione dei tassi di sovraffollamento, sono tra le priorità dell’amministrazione penitenziaria.
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Cronaca
Ai domiciliari, si fa da solo i certificati medici per poter uscire: nei guai un 55enne nel Napoletano
Nell’abitazione del 55enne a Casalnuovo, nella quale l’uomo era ristretto ai domiciliari, i carabinieri hanno trovato un vero e proprio kit per falsificare i certificati medici; sequestrate anche una pistola, risultata rubata, e le relative munizioni.
In casa aveva un vero e proprio kit per creare certificati medici falsi. Questa la scoperta effettuata dai carabinieri a Casalnuovo, nella provincia di Napoli, nell’appartamento di un uomo di 55 anni, che in quell’abitazione era ristretto agli arresti domiciliari. L’uomo, infatti, usufruisce dei permessi medici per uscire di casa e curarsi, dal momento che sarebbe affetto da una talassemia. I carabinieri della tenenza di Casalnuovo, però, hanno voluto vederci chiaro e, nella serata di ieri, martedì 19 novembre, hanno effettuato un blitz nell’abitazione.
Il 55enne è stato arrestato per detenzione di una pistola rubata
L’uomo è apparso tranquillo, ma i carabinieri hanno setacciato la casa palmo a palmo. Nel bracciolo del divano la prima sorpresa: una pistola calibro 9 short, risultata rubata nel 2019 e perfettamente funzionante, con relativo munizionamento, 40 proiettili in totale. Nell’appartamento, però, c’è dell’altro: i militari dell’Arma trovano, infatti, un timbro dell’Asl, alcuni ritagli di vari timbri tondi dell’Asl e di altri enti della Regione Campania. Nel computer, poi, la sorpresa finale: file editabili per la creazioni di certificati medici. Infine, i carabinieri hanno sequestrato 1.215 euro in contanti.
Al termine del controllo, il 55enne è stato arrestato per la detenzione dell’arma da fuoco. Ulteriori approfondimenti sono in corso sulla documentazione medica…
Cronaca
Cane randagio ucciso a fucilate, era la mascotte del paese: orrore in Cilento
A Ceraso, nella provincia di Salerno, un cane randagio, “adottato” da tutto il paesino, è stato ucciso a colpi di fucile. Indagini in corso per individuare il responsabile.
Immagine di repertorio
Una comunità intera aveva sperato che ce la potesse fare. E invece il cane randagio, “adottato” e benvoluto da tutto il paese, che due giorni fa era stato ferito a colpi di fucile, è morto: accade a Ceraso, piccola cittadina nella zona interna del Cilento, nella provincia di Salerno. È l’associazione animalista APA, attraverso i suoi canali social, a rendere nota la morte dell’animale che, dopo essere stato ferito, è stato portato in una clinica veterinaria, nella vicina Roccagloriosa. “È morto – scrive l’associazione -. Che tu possa soffrire fino all’ultimo giorno della tua vita da infame” conclude, poi, rivolgendosi al responsabile. Proprio per identificare l’autore sono in corso indagini da parte delle forze dell’ordine.
Lo scorso 18 novembre, negli uffici del Comune di Ceraso era arrivata una segnalazione: un cane giaceva a bordo strada in una pozza di sangue. Soccorso, l’animale è stato portato immediatamente dal veterinario, dove è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico, dopo il quale la prognosi è rimasta riservata, a causa delle sue gravi condizioni di salute, fino purtroppo al decesso, sopraggiunto nelle scorse ore. L’intera comunità, come detto, aveva pregato affinché il cane potesse salvarsi.
Cronaca
Coi soldi di Sma Campania pagavano anche la musica online: indagine su 6 milioni di euro sperperati
La Guardia di Finanza ha ricostruito lo sperpero di 6 milioni di fondi pubblici; invito a dedurre per amministratori e dipendenti di Sma Campania Spa.
Un invito a dedurre è stato notificato a 9 amministratori, dirigenti e dipendenti di Sma Campania Spa, la società in house della Regione che si occupa, tra le altre cose, di prevenzione incendi, risanamento ambientale e gestione rifiuti: secondo le indagini, condotte dai militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, ci sarebbe stato un “sistematico sperpero di fondi pubblici”, che avrebbe portato ad un danno erariale di quasi sei milioni di euro.
I fondi pubblici per lo streaming musicale
I provvedimenti, emessi dalla Corte dei Conti (procuratore regionale Antonio Giuseppone, sostituti procuratori generali Davide Vitale e Flavia Del Grosso) sono stati notificati dalle fiamme gialle; l’indagine riguarda gli anni dal 2012 al 2022.
In particolare, è emerso che le carte ricaricabili, le cosiddette “flash card”, istituite per acquisti urgenti inferiori ai mille euro, venivano utilizzate per scopi che nulla avevano a che fare con le attività della Sma Campania: alcuni dei pagamenti erano stati effettuati per finalità personale e ludico/ricreative, come abbonamenti mensili a servizi di streaming musicale, e anche a notte fonda, quindi in orari non compatibili con lo svolgimento dell’attività amministrativa.
Ragazzo conosciuto online gli manda foto hot, lui gli chiede dei soldi per non pubblicarle: denunciato
Le fiamme gialle hanno inoltre appurato che la società ha utilizzato servizi…