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Cronaca

richieste di condanne superiori a 700 anni nel processo contro il Sistema Caivano.

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richieste di condanne superiori a 700 anni nel processo contro il Sistema Caivano.

A poco più di un anno da uno dei tanti maxi blitz che ha smantellato il sistema camorra Caivano arriva la stangata della Dda di Napoli.

Oltre 700 anni di carcere richiesti dal pm Ivana Fulco nel processo che si è svolto ieri davanti ai giudici del Tribunale di Napoli per i 56 imputati con a capo Nicola Sautto. Il leader incontrastato che incuteva terrore a tutti gli affiliati.

In molti si lamentavano sia per i prezzi che venivano praticati dall’altro boss ovvero Antonio Fucito detto o’ marziano, che vendeva cocaina a 36mila euro al chilo, sia per la tangente che dovevano pagare, anche se non vendevano. Ma le regole erano chiare e in un’intercettazione il boss lo dice esplicitamente: “Dovete pagare tutti”.

L’indagine ha consentito di delineare nello stesso Parco Verde una vera e propria costellazione di punti-vendita di droghe di diversa natura e qualità, attiva tutti i giorni dell’anno e a tutte le ore del giorno e della notte, considerata, nel complesso, come una della “piazze di spaccio” a cielo aperto più grandi d’Europa e di rinvenire e sottoporre a sequestro ingenti quantità di stupefacente di vario genere.

Indicativa è la presenza, tra gli arrestati, di donne, alcune delle quali ricoprivano posizioni verticistiche all’interno della consorteria criminale, ovvero erano a capo delle singole “piazze di spaccio”.

Dalle indagini dei militari è emerso che la “piazza di spaccio” di Rosa Amato era tra le più produttive delle quattordici neutralizzate con la raffica di misure cautelari del blitz del dicembre 2022.

Molti altri gruppi criminali, anche provenienti da altre province della Campania, come i clan casertani di Marcianise, acquistavano cobret, cocaina, crack, eroina, hashish e marijuana, a Caivano, soprattutto da lei. Il giro d’affari complessivo era particolarmente ingente: circa 100mila euro al mese, secondo le stime degli investigatori.

LE RICHIESTE DI CONDANNA

1 SAUTTO NICOLA, NATO A NAPOLI IL 15.04.1970, 20 anni ;
2. ALBANO CIRO NATO A NAPOLI -7-10 1968- 6 anni
3. AMATO ROSA NATA A NAPOLI 2-11 -1960 20 anni
4. ANGELINO GIULIO NATO A CASERTA 21-8-1989- 10 anni
5. ANGELINO Vincenzo, nato a Caserta il 21.08.1989 10 anni
6. AUSANIO Antonio, nato a Maddaloni il 22.5.1989 15 anni
7. AUSANIO Giovanni nato a Maddaloni, iol 4-6-1990 4 anni
8. BELLEZZA Vincenzo, nato a San Giorgio a Cremano il 17.07.1986 anni 12
9. BRANCACCIO Sonia, nata ad Arzano il 07.03.1980 anni 20
10. BROEGG Ettore, nato a Napoli il 05.06.1973 anni 15
e così via per tutti i 56 imputati

(nella foto il Parco Verde di Caivano e il boss Nicola Sautto)

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Imboscata della camorra nel Napoletano, arrestato il leader del clan Cesarano dopo 24 anni di latitanza.

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Imboscata della camorra nel Napoletano, arrestato il leader del clan Cesarano dopo 24 anni di latitanza.

Ordinanza di custodia cautelare per Luigi Di Martino, alias "’o Profeta", e per Gennaro D’Antuono: avrebbero ucciso Tommaso Covito a Santa Maria la Carità (Napoli). Continua a leggere

L’arresto dei due boss

Le autorità hanno emesso un’ordinanza di custodia cautelare per Luigi Di Martino, noto con il soprannome "’o Profeta", e Gennaro D’Antuono. I due sono ritenuti responsabili dell’omicidio di Tommaso Covito, avvenuto a Santa Maria la Carità, nella provincia di Napoli. L’operazione ha segnato un importante passo nella lotta contro la camorra, mettendo fuori gioco due figure di rilievo del clan dei Cesarano.

Omicidio di Tommaso Covito

Tommaso Covito è stato brutalmente assassinato in quello che sembra essere stato un agguato orchestrato con precisione. Luigi Di Martino e Gennaro D’Antuono sono sospettati di aver organizzato e messo in atto l’omicidio. Le indagini delle forze dell’ordine hanno portato alla luce elementi tali da giustificare la misura della custodia cautelare per entrambi gli imputati, segnando un colpo significativo alle operazioni illegali del clan.

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Importuna una donna sul bus e cerca di rubarle il braccialetto: arrestato dalla polizia

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Importuna una donna sul bus e cerca di rubarle il braccialetto: arrestato dalla polizia

Un uomo è stato fermato a Salerno per violenza sessuale e rapina. Prima ha molestato una donna su un autobus, poi ha tentato di rubarle un bracciale e infine si è scagliato contro gli agenti di polizia.

L’incidente sull’autobus

Gli eventi si sono svolti quando l’uomo ha molestato una donna su un autobus pubblico. La situazione ha generato panico tra i passeggeri e chiamate alle forze dell’ordine, che sono intervenute rapidamente per risolvere la questione.

L’arresto

Quando gli agenti sono arrivati sul luogo, l’uomo ha cercato di difendersi aggredendoli. Dopo una breve colluttazione, la polizia è riuscita a fermarlo. Ora l’uomo deve rispondere delle accuse di violenza sessuale e rapina.

Per ulteriori dettagli sulla vicenda, è possibile consultare l’articolo completo al seguente link: Continua a leggere

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Turista ferita da un vaso ai Quartieri Spagnoli: accertamenti sulla funzionalità cerebrale, condizioni gravi

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Turista ferita da un vaso ai Quartieri Spagnoli: accertamenti sulla funzionalità cerebrale, condizioni gravi

È ricoverata nella Rianimazione dell'”Ospedale del Mare” la 30enne gravemente ferita ieri ai Quartieri Spagnoli; le sue condizioni restano gravissime.

Condizioni critiche della paziente

La giovane donna, colpita in modo accidentale da un vaso caduto da un balcone, si trova in condizioni critiche. I medici dell’Ospedale del Mare stanno monitorando costantemente i parametri vitali della paziente, ma le previsioni restano riservate.

Investigazioni in corso

La Polizia sta portando avanti le indagini per chiarire la dinamica dell’incidente e verificare eventuali responsabilità. Gli inquirenti stanno interrogando i residenti del quartiere e raccogliendo testimonianze per determinare come sia potuto accadere un evento così tragico.

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