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Cronaca

Investimento a Napoli sul Lungomare la notte di Capodanno: situazione grave

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Investimento a Napoli sul Lungomare la notte di Capodanno: situazione grave

Durante la notte di Capodanno, un giovane di 25 anni è stato gravemente investito lungo il lungomare di Napoli e immediatamente ricoverato in condizioni gravi presso l’Ospedale del Mare.

Il responsabile dell’incidente è stato identificato come un uomo di 34 anni, che si è fermato per prestare soccorso. L’auto coinvolta è stata sequestrata e il conducente è stato sottoposto a test tossicologici.

Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi-Sinistra, ha dichiarato la necessità di porre fine alle morti e feriti sulle strade di Napoli e di tutta Italia, sottolineando l’importanza di norme più severe nel codice della strada per chi guida a velocità eccessive, equiparando tali comportamenti a tentato omicidio.

Questi eventi dimostrano l’importanza cruciale della sicurezza stradale e la necessità di adottare misure più rigide per proteggere la vita dei cittadini.

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Cronaca

Tragedia ad Afragola, morto operaio di 43 anni: caduto dal terzo piano

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Tragedia ad Afragola, morto operaio di 43 anni: caduto dal terzo piano

Un operaio di 43 anni è deceduto questa mattina ad Afragola (Napoli); sarebbe caduto dal terzo piano di un palazzo in costruzione.

Immagine di repertorio

Un operaio è deceduto dopo essere caduto dal terzo piano di uno stabile ad Afragola, in provincia di Napoli; è avvenuto nella mattinata di oggi, 11 novembre, sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione locale. Stando ai primi accertamenti l’uomo era al lavoro quando avrebbe perso l’equilibro; inutili i tentativi di soccorso: è morto sul colpo.

La tragedia poco dopo le 11 in via Roma, all’altezza dei civici 29/31. La vittima è un italiano di 43 anni, si trovava al terzo piano di uno stabile in costruzione. Sono in corso indagini per la ricostruzione dell’incidente; parallelamente, sono stati avviati gli accertamenti sull’inquadramento lavorativo dell’uomo.

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Cronaca

Omicidio Arcangelo Correra, le indagini: la pistola e il proiettile di calibro diverso

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Omicidio Arcangelo Correra, le indagini: la pistola e il proiettile di calibro diverso

La provenienza dell’arma che ha ucciso Arcangelo Correra è uno degli elementi fondamentali dell’inchiesta: si dovrà capire se è stata trovata o se era già in possesso di Renato Caiafa.

Il proiettile rinvenuto sul luogo del ferimento

Una Beretta calibro 9×21, arrivata da chissà dove e finita chissà come tra le mani di Renato Caiafa, che ha sparato e ha centrato alla fronte Arcangelo Correra, uccidendolo. E un proiettile a terra che potrebbe non essere legato alla vicenda: è di un calibro diverso. Sono i punti su cui stanno lavorando gli inquirenti per fare luce sulla morte del 18enne napoletano. L’arma è considerata clandestina perché la matricola è stata cancellata e si dovrà capire se è stata trovata pochi minuti prima della tragedia, come sostiene il ragazzo reo confesso, o se, al contrario, era già nelle disponibilità del giovane.

La morte di Arcangelo Correra a Napoli

Il 18enne è stato ferito gravemente poco prima delle 5 di sabato in piazzetta Sedil Capuano, adiacente a via dei Tribunali. A portarlo in ospedale sono stati gli amici, in scooter. Poche ore dopo, intorno alle 11, il decesso. Renato Caiafa, dopo aver accompagnato l’amico in ospedale, è inizialmente fuggito, per poi presentarsi in Questura, convinto da una zia; è stato ascoltato insieme all’amico che era con lui.

Ha parlato di un incidente: il colpo sarebbe partito per errore mentre si stavano passando la pistola, avrebbe scarrellato e l’arma avrebbe sparato. Al momento Caiafa, 19 anni, è in carcere con l’accusa di porto e…

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Strage di ragazzi, Piantedosi a Napoli: perquisizioni, telecamere e controlli per disarmare la città

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Strage di ragazzi, Piantedosi a Napoli: perquisizioni, telecamere e controlli per disarmare la città

Il ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, oggi a Napoli in Prefettura, per mettere a punto il piano straordinario contro la violenza giovanile.

Tre giovani vittime: Emanuele Tufano, Santo Romano, Arcangelo Correra

Blitz a tappeto con le operazioni alto impatto nei quartieri, controlli notturni sulla movida e altre telecamere per blindare la città e disarmarla. Il ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, oggi a Napoli in Prefettura, per mettere a punto il piano straordinario contro la violenza giovanile. Il Governo ha assicurato che aumenterà le risorse per la sicurezza nel capoluogo partenopeo. A pesare sono le giovani vite spezzate negli ultimi giorni. Tre ragazzi di meno di 20 anni sono stati uccisi a colpi di pistola tra Napoli e provincia nel giro di tre settimane: Emanuele Tufano, 15 anni, vittima di una sparatoria in una traversa di Corso Umberto I, sul lato di piazza Mercato, il 24 ottobre scorso; Santo Romano, il calciatore di 19 anni, ucciso la notte tra l’1 e 2 novembre a San Sebastiano al Vesuvio, nella piazza del Municipio, con un colpo di pistola al petto per una scarpa sporcata; Arcangelo Correra, ucciso a 18 anni da un proiettile in fronte.

Piantedosi a Napoli per il piano straordinario anti-violenza

Una mattanza che ha sconvolto la città. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, oggi in Prefettura a Napoli ha illustrato il piano straordinario per fronteggiare il fenomeno della violenza giovanile nell’area metropolitana di Napoli. Presenti alla riunione il sindaco Gaetano Manfredi e i vertici…

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