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Cronaca Giudiziaria

Indagine sull’omicidio del baby rapinatore Ugo Russo: l’FBI interviene a Napoli

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Indagine sull’omicidio del baby rapinatore Ugo Russo: l’FBI interviene a Napoli

Il processo per la morte del baby rapinatore Ugo Russo ha visto l’entrata in campo dell’FBI. I giudici della Corte di Assise di Napoli, dove si sta celebrando il processo al carabiniere accusato di aver ucciso il giovane, hanno ordinato nuovi accertamenti per chiarire il ruolo del militare. Questa decisione è stata presa in seguito alla richiesta di ulteriori indagini da parte degli avvocati della famiglia Russo.

Per eseguire tali accertamenti, verrà utilizzata la stessa pistola d’ordinanza precedentemente sequestrata e il materiale utilizzato dall’FBI per simulare un cranio umano. Questi elementi saranno impiegati nell’esperimento giudiziale disposto nel contesto del processo sull’omicidio di Ugo Russo, avvenuto la notte del 29 febbraio 2020.

Il perito Emanuele Paniz, già responsabile dell’individuazione dell’ogiva causante la morte durante l’incidente probatorio precedente, è stato incaricato di eseguire l’esperimento. Lo stipite presente in via Generale Orsini, successivo a quello colpito sul casco di Russo, verrà rimosso e utilizzato per la ricostruzione balistica al fine di confermare se l’ogiva in questione sia stata quella fatale e determinare la distanza tra Russo e il militare al momento dello sparo.

L’esito di questo esperimento sarà fondamentale per valutare se Russo rappresentasse ancora una minaccia per il carabiniere vittima del tentativo di rapina. Proiettili sequestrati al militare, altri proiettili simili e appartenenti allo stesso lotto, insieme a un casco simile a quello indossato da Russo, saranno utilizzati per gli accertamenti.

La comparazione tra le tracce rilevate sul casco di Ugo e quelle sul copricapo usato nell’esperimento giudiziale potrebbe fornire ulteriori dettagli sulla distanza tra vittima e imputato. I risultati dovrebbero essere disponibili entro novanta giorni, ma la complessità degli accertamenti e delle questioni sollevate potrebbe comportare un eventuale slittamento nella presentazione dei risultati.
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