Cronaca
Il sindaco “sceriffo” scaccia i bengalesi

Aniello Donnarumma, detto Nello, è il sindaco di Palma Campania dal 2018. Lo scorso maggio ha vinto le elezioni con il 64% delle preferenze, confermandosi primo cittadino della città del Carnevale con una coalizione formata da tre liste civiche. Da due anni ha aderito a Fratelli d’Italia, partito della premier Giorgia Meloni.
Stamattina, i carabinieri gli hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per corruzione ed altri reati. Sul suo biglietto da visita si legge “Giovane sognatore innamorato della propria terra”.
Negli anni scorsi, il giovane sindaco palmese si era segnalato per alcune iniziative da “sceriffo” nei confronti della comunità bengalese, molto presente in città, imponendo l’esame di italiano ed altre restrizioni ai cittadini del Bangladesh residenti a Palma Campania.
In una recente intervista aveva spiegato il suo pensiero politico: “Il problema è il rispetto delle regole, tutto qua. Ogni tanto sento parlare di mancanza di integrazione, ma la verità è che a Palma Campania non è una questione di razzismo né tantomeno di intolleranza verso la comunità del Bangladesh, con i cui rappresentanti dialogo ed ho dialogato in passato. Ma ci sono delle leggi e queste leggi vanno rispettate. Nessuna lotta, dunque, ma anche nessuna retorica: chi non rispetta le regole fa un danno enorme all’economia di un’intera nazione. È arrivato il momento di dirlo una volta per tutte. Violare le norme sull’igiene o quelle sulla sicurezza nei luoghi di lavoro vuol dire provocare danni alle persone, ma anche all’economia di un intero territorio e tutto ciò è insopportabile. In questi casi essere pacifici o violenti non c’entra un bel nulla, qui si tratta di essere concreti”.
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Cronaca
Allarme infezioni fungine, urge intervento sanitario

L’aumento delle infezioni fungine è un problema sempre più preoccupante per la salute pubblica. Secondo gli esperti, la candidiasi invasiva (IC) è un’infezione sistemica da Candida che colpisce il sangue o altri organi vitali e può avere conseguenze devastanti. I dati parlano chiaro: il tasso di mortalità per questa infezione può arrivare al 31,4% nella popolazione generale e addirittura al 49% tra gli adulti ricoverati in terapia intensiva dopo un intervento chirurgico.
Sintomi e cause della candidiasi invasiva
La candidiasi invasiva è un’infezione grave che richiede un trattamento tempestivo e adeguato. I sintomi possono variare a seconda della persona e dell’organo interesato, ma in generale possono includere febbre, tremori, confusione e respiratory distress. La causa più comune di questa infezione è la Candida, un fungo che normalmente vive sulla pelle e nelle mucose del corpo umano, ma che in certe condizioni può diventare patogeno.
Il ruolo della risposta sanitaria
Gli esperti insistono sull’importanza di una risposta sanitaria rapida e efficace per contrastare la diffusione della candidiasi invasiva. Ciò include la disponibilità di strumenti diagnostici avanzati, la presenza di personale sanitario formato e l’accesso a trattamenti antifungini efficaci. Inoltre, è fondamentale implementare misure di prevenzione e controllo delle infezioni per ridurre il rischio di trasmissione.
La sfida per il sistema sanitario
La lotta contro la candidiasi invasiva rappresenta una sfida importante per il sistema sanitario, che deve essere in grado di rispondere prontamente e efficacemente alle esigenze dei pazienti. Ciò richiede un impegno costante nella formazione del personale, nell’aggiornamento delle tecnologie e nelle strategie di prevenzione e controllo delle infezioni. Solo attraverso un approccio coordinato e multidisciplinare sarà possibile ridurre il tasso di mortalità e migliorare la salute pubblica.Fonte
Cronaca
Arrestato 50enne di Ercolano per furto bici elettrica

Nuovo colpo alla microcriminalità a Castellammare di Stabia
Nell’ambito della lotta alla microcriminalità nell’area stabiese, i carabinieri della Compagnia di Castellammare di Stabia hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un uomo di 50 anni, residente a Ercolano. L’individuo è stato identificato come il principale responsabile di un furto in abitazione in concorso, e la sua cattura rappresenta un significativo risultato per le forze dell’ordine nel loro impegno costante contro la criminalità minorile.
L’ordinanza di custodia cautelare
L’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari è stata emessa dal competente ufficio giudiziario, su richiesta della Procura della Repubblica. Il provvedimento è il risultato di un’indagine approfondita condotta dai carabinieri, che hanno raccolto prove schiaccianti contro l’individuo accusato. La rapida esecuzione dell’ordinanza dimostra l’efficienza e la coordinazione tra le forze dell’ordine e la magistratura nel contrastare la criminalità.
La lotta alla microcriminalità
La microcriminalità rappresenta una preoccupazione costante per le comunità locali, poiché può avere un impatto significativo sulla qualità della vita dei cittadini. La lotta contro questo tipo di criminalità richiede un impegno costante e una strategia olistica che coinvolga non solo le forze dell’ordine, ma anche la comunità stessa. In questo contesto, l’operazione condotta a Castellammare di Stabia è un esempio di come la collaborazione tra le istituzioni e la società civile possa portare a risultati significativi.
Il ruolo dei carabinieri
I carabinieri della Compagnia di Castellammare di Stabia hanno svolto un ruolo fondamentale nell’indagine e nell’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare. La loro professionalità e dedizione hanno permesso di raccogliere le prove necessarie per identificare e catturare il responsabile del furto. L’operazione è anche un tributo all’impegno quotidiano dei carabinieri nel mantenimento della sicurezza e della legalità nel territorio.
Cronaca
Napoli, tassisti in piazza il 24 settembre contro caos traffico

Napoli, una città nota per la sua vivace attività economica e sociale, sta assistendo a un fenomeno di crescente preoccupazione per i tassisti locali. Le principali associazioni di tassisti napoletani, infatti, hanno deciso di unire le forze per lanciare un grido d’allarme contro le difficoltà che stanno incontrando nel loro lavoro quotidiano. Tra le associazioni che hanno aderito a questa iniziativa ci sono Napoli Fast Confsal, Federtaxi Cisal, Sitan/Atn Orsa Taxi, Tassisti di Base, Confail, UGL Unimpresa, UriTaxi e Uti/Consortaxi.
Le Ragioni dell’Allarme
Le ragioni dietro questo grido d’allarme sono molteplici e tutte legate alle difficoltà che i tassisti stanno incontrando nel loro lavoro. La concorrenza sleale, le nuove tecnologie che stanno cambiando il modo di viaggiare in città, e le difficoltà economiche sono solo quelquesuno dei motivi che hanno spinto le associazioni a prendere posizione.
L’Assemblea Generale
Per discutere di questi problemi e trovare possibili soluzioni, le associazioni hanno convocato un’assemblea generale per il prossimo 24 settembre alle ore 10:00 in Piazza Municipio. Questo incontro è visto come un’opportunità per i tassisti di esprimere le loro preoccupazioni e di lavorare insieme per trovare un modo per superare le difficoltà che stanno incontrando.
Un Futuro Incerto
Il futuro del settore dei taxi a Napoli appare incerto, con molte domande senza risposta. Come gestire la concorrenza delle applicazioni di trasporto online? Come proteggere i diritti dei tassisti? Come garantire la sicurezza e la qualità del servizio? Sono solo alcune delle questioni che saranno affrontate durante l’assemblea generale, in cerca di risposte e soluzioni per un settore che è fondamentale per la mobilità e l’economia della città.
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