Cronaca
Gragnano ottiene il titolo di Città: un importante riconoscimento.
Il 9 gennaio resterà una data memorabile per Gragnano. Sarà sempre ricordato come il giorno più bello per la comunità, in quanto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il decreto che conferisce a Gragnano il titolo di Città. Il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha consegnato personalmente il decreto al sindaco Nello D’Auria, segnando così un giorno storico per Gragnano.
Il sindaco D’Auria ha voluto ringraziare il Presidente Mattarella, il ministro dell’Interno e il prefetto di Napoli per il grande lavoro svolto nel permettere a Gragnano di ottenere questo prestigioso titolo. Ha inoltre sottolineato che sin dall’inizio c’erano forti convinzioni riguardo al raggiungimento di questo traguardo e ora finalmente si stanno raccogliendo i frutti di un lavoro riconosciuto come straordinario premio per l’intera comunità di Gragnano.
Il sindaco ha sottolineato come Gragnano abbia sempre avuto i requisiti necessari per ottenere il titolo di Città, soprattutto considerando la sua storia e il suo ruolo nella Città metropolitana di Napoli, ma soprattutto grazie all’impegno della popolazione di Gragnano.
Il riconoscimento del titolo di Città non solo unisce la comunità, ma sarà un importante strumento per promuovere lo sviluppo culturale, turistico, sociale ed economico di Gragnano. Il sindaco ha dichiarato che questo riconoscimento rappresenta una rivoluzione culturale per la città.
D’Auria ha concluso sottolineando il grande orgoglio e l’emozione provati per questo riconoscimento, che fa sentire tutti i cittadini di Gragnano fieri di essere parte di questa bellissima storia e orgogliosi di essere cittadini di Gragnano.
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Cronaca
Prima la lite, poi l’inseguimento in auto e l’accoltellamento: fermato 20enne nel Casertano
Prima la lite, poi le coltellate dopo un inseguimento nel Casertano: fermato il presunto responsabile, la lite per futili motivi.
Immagine di repertorio
Una lite per futili motivi sfociata in accoltellamento: ancora violenza tra giovani, stavolta nel Casertano. Un ventenne è finito così in carcere a Santa Maria Capua Vetere, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Dovrà rispondere di tentato omicidio aggravato da futili motivi, porto illegale di arma bianca e violenza privata. Il giovane ferito se la caverà con ferite all’avambraccio destro.
Tutto è iniziato la sera del 15 novembre scorso, quando si era avuta una violenta lite in via Verga a Casal di Principe, forse scaturita per ragioni sentimentali, tra i due giovani. Uno dei due, resosi conto del pericolo, avrebbe tentato di fuggire a bordo della propria automobile, venendo inseguito dall’aggressore che, una volta raggiunto, lo avrebbe ferito all’avambraccio destro con un coltello a serramanico, minacciandolo anche di nuove aggressioni, stavolta con armi da fuoco, prima di scappare dal posto. La vittima era rimasta ferita all’avambraccio nel tentativo di difendersi dalle coltellate all’addome che l’aggressore tentava di infliggergli nelle fasi concitate dell’aggressione.
Una volta scappato via l’autore delle coltellate, la vittima è stata portata all’ospedale Pineta Grande di Castel Volturno, dove è stato dimesso successivamente alle cure ricevute. Le indagini della Procura della Repubblica di Napoli Nord, intanto, ha emesso questa mattina un fermo nei confronti dell’uomo, originario di San Cipriano d’Aversa, accusato di vari reati tra cui tentato omicidio aggravato da…
Cronaca
Lo sfogo di Saviano: “Processo contro Bidognetti in corso da 16 anni, è una messa in scena, ritiro la querela”
Dopo l’ennesimo rinvio dell’udienza di Appello per le minacce ricevute dal boss Francesco Bidognetti, lo scrittore Roberto Saviano si è lasciato andare a uno sfogo.
Era il 2008 quando, in un’aula della Corte d’Appello di Napoli, nell’ambito del processo Spartacus contro il clan dei Casalesi, il boss Francesco Bidognetti e l’avvocato Michele Santonastaso minacciarono platealmente lo scrittore Roberto Saviano e la giornalista Rosaria Capacchione. Per le minacce, in primo grado, Bidognetti venne condannato a un anno e sei mesi, mentre Santonastaso a un anno e due mesi. Dopo 16 anni, però, è ancora in corso il processo d’Appello e, proprio oggi, l’udienza è stata rinviata: si tratta del quarto rinvio dell’udienza dall’inizio del processo di secondo grado, la cui sentenza dovrebbe essere pronunciata il prossimo 27 gennaio.
Alla luce dell’ennesimo rinvio, però, Roberto Saviano si è lasciato andare a un duro sfogo: “Sto valutando di rimettere la querela nei confronti di Bidognetti, mi sembra a volte di stare in una messa in scena. Questo processo dura da 16 anni, per quattro volte in appello è stato rinviato perché non si trovava il modo di notificare l’atto a Santonastaso, uno dei due imputati, avvocato di Bidognetti e condannato in primo grado per minacce mafiose” ha detto lo scrittore.
“Oggi, poco prima dell’inizio dell’udienza – ha aggiunto Saviano – è arrivato dal nuovo difensore di Santonastaso un certificato medico secondo il quale ha avuto coliche renali, quindi ancora una volta rinviato. I processi antimafia in Italia subiscono lungaggini infinite perché vivono di strategie ben precise, io persevero anche se penso di…
Cronaca
Insegnante picchiata da 30 genitori a Castellammare, le mamme: “Abbiamo visto le chat”. Oggi scuola semi-deserta
Ci sarebbero delle chat, dei messaggi vocali compromettenti, che proverebbero le molestie sessuali della prof nei confronti dei bambini. Niente, però, è arrivato tra le mani degli inquirenti: per ora si tratta soltanto di una voce, già circolata nei giorni scorsi, che questa mattina è stata rilanciata da alcune mamme davanti alla scuola Salvati, plesso dell’istituto comprensivo Panzini a Scanzano, frazione di Castellammare di Stabia (Napoli), teatro, giovedì scorso, di una aggressione ai danni di una insegnante di sostegno: in trenta hanno fatto irruzione nell’istituto e hanno cercato di linciarla, la donna è stata ricoverata per trauma cranico.
Striscioni davanti alla scuola e carabinieri in presidio
Questa mattina il plesso ha riaperto, ma sorvegliato: all’orario di ingresso, davanti alla scuola di via Monaciello, c’era una pattuglia dei carabinieri. Una precauzione per tenere la situazione sotto controllo visto che l’aria è ancora estremamente tesa. La prof aggredita, naturalmente, non era presente.
Pochi i bambini che sono andati a scuola: secondo le mamme molti avrebbero saputo del caos dalla televisione e si sarebbero spaventati. A distanza di alcuni giorni, le mamme hanno tenuto a ribadire le loro ragioni: hanno sostenuto di avere sentito gli audio e visto le chat che, a loro detta, confermerebbero le molestie ad alcuni ragazzi.
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“Facciamo fare il suo corso alla giustizia”
Questa mattina davanti all’ingresso c’erano degli striscioni: “Si ai docenti, no alla direzione” e “tutela per i nostri figli, solidarietà alle mamme”. La docente responsabile del plesso di Scanzano, Teresa Esposito, si è rivolta alle mamme che erano davanti…