Cronaca
Ferma la raccolta dei rifiuti in provincia: necessità urgente di azione

Domani, martedì 16 gennaio, è prevista una mobilitazione a lungo termine e ad alta intensità con l’obiettivo di “difendere l’interesse collettivo dei cittadini e dei lavoratori della Sapna”. Questo è stato reso noto dalla Cgil Funzione Pubblica insieme a Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel. Lo sciopero riguarderà l’azienda Sapna, responsabile della raccolta rifiuti nella provincia napoletana.
La prima azione di sciopero sarà di 24 ore e coinvolgerà la sospensione di tutte le attività degli impianti, dei siti, delle discariche e degli uffici della Sapna. Durante lo sciopero, i lavoratori saranno presenti in presidio sotto gli uffici della Regione di Palazzo Santa Lucia.
Il Consiglio d’Ambito di Eda Napoli 3 ha recentemente deciso di adottare un modello gestionale misto a capitale pubblico-privato per i servizi di smaltimento rifiuti e gestione degli impianti nei Comuni dell’ambito Ato3. Secondo i sindacati, questa decisione va contro gli impegni precedentemente assunti con le parti sociali e mette a rischio la società pubblica Sapna e il suo ruolo cruciale nel trattamento dei rifiuti non differenziati di 92 Comuni della Provincia di Napoli.
I sindacati prevedono che tale privatizzazione possa compromettere la trasparenza e la legalità del processo, aumentando i costi di gestione e le tariffe applicate ai cittadini. Inoltre, la frammentazione del ciclo integrato dei rifiuti può favorire l’infiltrazione di capitali illeciti. Gli scioperi annunciati sono progettati come una serie di giornate di interruzione completa della raccolta dei rifiuti, con il rischio di accumulo significativo nelle strade.
I sindacati esprimono preoccupazione per l’impatto negativo sul mantenimento dei livelli occupazionali e delle professionalità degli impianti, delle discariche e della sede direzionale. Chiedono il ritiro immediato delle deliberazioni adottate dall’Ato Na3 e auspicano l’intervento tempestivo del sindaco metropolitano Manfredi, finora assente nei confronti istituzionali.
G.B.
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Cronaca
Napoli, 47enne evade 2 volte in 48 ore

Nella notte scorsa, un uomo di 47 anni di origine marocchina è stato arrestato nuovamente dalla Polizia di Stato di Napoli. L’uomo in questione era già noto alle forze dell’ordine e aveva un precedente di condanna per reati legati agli stupefacenti, per cui era stato sottoposto alla misura dei domiciliari. Tuttavia, nonostante la libertà vigilata, l’uomo non ha esitato a tornare a commettere reati, costringendo le autorità a prendere nuovamente misure severe.
L’arresto e le accuse
L’arresto è avvenuto a seguito di una serie di controlli a tappeto effettuati dalla Polizia di Stato nella zona tra Gragnano e Giugliano. L’uomo è stato trovato in possesso di sostanze stupefacenti e è stato quindi arrestato e portato in carcere. Le accuse a suo carico sono gravi e includono il possesso e la detenzione di sostanze stupefacenti con l’intento di spaccio.
La storia dell’uomo e i precedenti
L’uomo di 47 anni ha una lunga storia di condanne per reati legati agli stupefacenti. In passato, è stato già condannato per spaccio di droga e aveva ricevuto la misura dei domiciliari come forma di libertà vigilata. Tuttavia, nonostante la possibilità di redimersi, l’uomo ha scelto di tornare a commettere reati, dimostrando una palese mancanza di rispetto per la legge e per la comunità.
Le misure di sicurezza e il ruolo della Polizia
L’arresto dell’uomo di 47 anni è il risultato di un’attenta operazione di controllo e sorveglianza condotta dalla Polizia di Stato. La Polizia ha effettuato una serie di controlli a tappeto nella zona tra Gragnano e Giugliano, riuscendo a identificare e arrestare l’uomo. L’operazione dimostra l’efficacia delle misure di sicurezza adottate dalle autorità e il ruolo fondamentale della Polizia nel mantenimento dell’ordine pubblico e nella lotta contro il crimine.
Cronaca
De Luca: gaffe alla stazione, scambia moglie di Kapoor per figlia

Napoli, una città in continua evoluzione, ha visto l’inaugurazione della nuova stazione Monte Sant’Angelo della Linea 7 dell’Eav, un’infrastruttura attesa da anni. La cerimonia di inaugurazione, tenutasi questa mattina, ha visto la partecipazione di numerosi ospiti, tra cui il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Tuttavia, l’evento è stato funestato da una gaffe del presidente, che ha destato non poco clamore.
La gaffe di De Luca
Il presidente De Luca, durante il suo intervento, ha commesso un errore che ha lasciato tutti di stucco. Mentre stava parlando, ha indicato una donna presente alla cerimonia, definendola “bella” e affermando che era la figlia di Anish Kapoor, l’artista di fama internazionale che ha realizzato due monumentali sculture per la stazione. Tuttavia, la donna in questione non era affatto la figlia di Kapoor, bensì sua moglie.
L’inaugurazione della stazione
La nuova stazione Monte Sant’Angelo è un’infrastruttura importante per la città di Napoli, e la sua inaugurazione è stata attesa con ansia da anni. La stazione è stata arricchita da due sculture monumentali realizzate da Anish Kapoor, che sono destinate a diventare un simbolo della città. La cerimonia di inaugurazione ha visto la partecipazione di numerosi ospiti, tra cui autorità locali e rappresentanti della società che ha realizzato l’infrastruttura.
Le reazioni alla gaffe
La gaffe di De Luca ha destato non poco clamore, e molte persone presenti alla cerimonia hanno espresso la loro sorpresa e il loro disappunto. Alcuni hanno definito l’errore del presidente come “imbarazzante”, mentre altri hanno sottolineato l’importanza di essere più attenti e rispettosi nei confronti degli altri. La vicenda ha anche sollevato alcune domande sulla preparazione e la competenza del presidente, e sul suo modo di comportarsi in pubblico.Fonte
Cronaca
Poliziotto Zagaria: annullata condanna in Cassazione

Napoli è stata teatro di un evento significativo nel caso della pen-drive di Michele Zagaria, il noto boss dei Casalesi, catturato il 7 dicembre 2011 a Casapesenna, in provincia di Caserta. La vicenda ha subito un colpo di scena con la decisione della Corte di Cassazione, che ha annullato senza rinvio la condanna nei confronti di Oscar Vesevo, il poliziotto accusato di aver sottratto una preziosa pen-drive durante l’operazione di arresto del boss.
Il Caso della Pen-Drive
La storia della pen-drive di Michele Zagaria è complessa e ha visto coinvolto il poliziotto Oscar Vesevo, accusato di aver sottratto il dispositivo di memoria contenente informazioni sensibili durante l’arresto del boss dei Casalesi. La condanna di Vesevo era stata oggetto di dibattito e contestazione, fino alla recente decisione della Corte di Cassazione.
La Decisione della Corte di Cassazione
La Corte di Cassazione, con la sua decisione, ha annullato senza rinvio la condanna di Oscar Vesevo, ponendo fine a un capitolo significativo di questa vicenda giudiziaria. La sentenza rappresenta un colpo di scena nel caso della pen-drive di Zagaria, sollevando questioni sulla gestione delle prove e sulla condotta degli ufficiali di polizia durante le operazioni di arresto.
Implicazioni e Riflessioni
L’annullamento della condanna di Vesevo solleva interrogativi sulla gestione della giustizia nel caso dei Casalesi e più in generale sulle procedure di sicurezza e gestione delle prove nelle operazioni di polizia. La vicenda della pen-drive di Michele Zagaria rimane un caso emblematico delle complessità e delle sfide che gli organismi di giustizia e le forze dell’ordine affrontano nel contrastare il crimine organizzato in Italia.Fonte