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Cronaca

Detenuto 30enne di Poggioreale salvato dagli agenti mentre tenta suicidio.

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Detenuto 30enne di Poggioreale salvato dagli agenti mentre tenta suicidio.

Un tentativo di suicidio di un trentenne napoletano presso il carcere di Poggioreale è stato sventato grazie al tempestivo intervento dei poliziotti penitenziari di turno. Ieri nel tardi pomeriggio, il detenuto si è impiccato alla finestra della propria camera di pernottamento con le lenzuola. Tuttavia, il tentativo di suicidio è fallito poiché il personale di Polizia Penitenziaria di turno, sentendo un rumore strano mentre effettuava un giro di controllo, si è reso conto di ciò che stava accadendo.

Il segretario regionale Campania del CON.SI.PE, Luigi Castaldo, ha commentato: “Pochi secondi e avremmo avuto il quinto detenuto morto a Poggioreale dall’inizio dell’anno.” Castaldo ha inoltre sottolineato che l’attuale situazione carceraria è sempre più insostenibile, con un numero eccessivo di detenuti, compresi molti pazienti psichiatrici, che rendono il contesto ancor più sofferente e destabilizzante.

Il sindacalista Castaldo ha espresso l’urgente necessità di riorganizzare il sistema penitenziario attuale, che continua a dimostrare i suoi fallimenti a causa della mancanza di personale di Polizia Penitenziaria, figure sanitarie specialistiche, educatori, psichiatrici e personale amministrativo.

Castaldo ha descritto il carcere di Poggioreale come una “polveriera umana” a causa dei tanti ritardi organizzativi e strutturali. Ha elogiato il personale di Polizia Penitenziaria per aver ancora una volta salvato una vita, nonostante i risvolti di questi tragici eventi non sempre abbiano un finale positivo.

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Cronaca

Crolla solaio in appartamento a Scampia, ragazzo ferito

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Crolla solaio in appartamento a Scampia, ragazzo ferito

Un 17enne è rimasto ferito, in modo non grave, nel crollo di un solaio nel suo appartamento a Scampia, a Napoli; sul posto la Polizia, i vigili del fuoco e il 118.

Un ragazzo di 17 anni è rimasto ferito, in modo non grave, nel crollo di un solaio della sua abitazione a Scampia, nella periferia nord di Napoli; il giovane è stato accompagnato in ospedale, dove è stato trattenuto in osservazione ma avrebbe riportato soltanto delle escoriazioni e delle contusioni dovute ai calcinacci. Sul posto è intervenuta la Polizia di Stato, i motivi del crollo sono al vaglio.

L’incidente è avvenuto nella tarda serata di ieri, 19 novembre; i soccorsi sono intervenuti poco prima della mezzanotte nell’appartamento in via Roma verso Scampia, prosecuzione del corso Secondigliano che congiunge i due quartieri napoletani. Insieme agli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale della Questura di Napoli sono arrivati i sanitari del 118 e i Vigili del Fuoco.

Il crollo è avvenuto nella camera da letto, nella stanza in quel momento si trovava soltanto il 17enne; il ragazzo è stato accompagnato in ambulanza al Pronto Soccorso dell’ospedale “Cardarelli”, dove i medici hanno deciso di trattenerlo per monitorare le sue condizioni; non avrebbe, comunque, riportato lesioni gravi. Il cedimento avrebbe interessato soltanto il solaio ma sono in corso ulteriori accertamenti per appurare eventuali problematiche legate al resto della struttura.

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Cronaca

Incendio distrugge appartamento a San Giuseppe Vesuviano, le fiamme partite dal camino

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Incendio distrugge appartamento a San Giuseppe Vesuviano, le fiamme partite dal camino

Due coniugi in ospedale a San Giuseppe Vesuviano (Napoli): il loro appartamento ha preso fuoco, l’incendio sarebbe collegato all’accensione del camino.

Immagine di repertorio

Le fiamme sarebbero partite dal camino, avrebbero raggiunto le tende e gli altri arredi, divorando in pochi minuti i mobili: sono ancora in corso accertamenti per l’incendio che, nel tardo pomeriggio di ieri, 19 novembre, ha distrutto completamente un appartamento a San Giuseppe Vesuviano, in provincia di Napoli; dentro c’erano due coniugi di 62 e 59 anni, rimasti intossicati e accompagnati in ospedale ma le cui condizioni non destano preoccupazione.

Sul posto, a seguito dell’allarme, sono intervenuti i vigili del fuoco e gli agenti del commissariato di San Giuseppe Vesuviano della Polizia di Stato. L’incendio, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe collegato all’accensione del camino; non è chiaro se si sia trattato di una distrazione o se, al contrario, possa essere riconducibile ad un malfunzionamento.

Al termine delle operazioni di spegnimento la casa era distrutta: le fiamme avevano raggiunto in pochissimo tempo anche le altre stanze, avvolgendo mobilia e suppellettili. Le due persone all’interno, un uomo di 62 anni e la moglie di 59 anni, sono state soccorse e accompagnate all’ospedale di Nola; non hanno riportato ferite di rilievo ma sono state trattenute in osservazione per intossicazione e affidate alle cure mediche.

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Esplosione Ercolano, il dolore della mamma delle gemelle morte: “Mi avete spezzato il cuore, principesse”

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Esplosione Ercolano, il dolore della mamma delle gemelle morte: “Mi avete spezzato il cuore, principesse”

Le tre vittime erano al primo giorno di lavoro. Denunciato il proprietario dell’immobile di Ercolano trasformato in fabbrica abusiva di fuochi d’artificio.

Le gemelle 26enni Sara e Aurora Esposito

Sara e Aurora Esposito che ballano spalla a spalla, poi una foto mentre sono al mare, i loro visi sorridenti: le immagini scorrono nel video pubblicato su Facebook da Lucia Occhibelli, la mamma delle due gemelle morte nell’esplosione della fabbrica di fuochi d’artificio abusiva ad Ercolano (Napoli). Pochi secondi, è la ricondivisione di uno dei tanti post comparsi nelle ultime ore. E ad accompagnare il video c’è un messaggio straziante: “Mi avete spezzato il cuore, voi due principesse, il mio dolore è immenso e indescrivibile”.

Sara, Aurora e Samuel, le tre vittime dell’esplosione ad Ercolano

Le due 26enni sono state uccise dalla deflagrazione nel primo pomeriggio del 18 novembre, intorno alle 15. Era il loro primo giorno di lavoro in quella fabbrica abusiva, allestita in un immobile di contrada Patacca, al confine con San Sebastiano al Vesuvio e San Giorgio a Cremano. Una fabbrica fantasma, inesistente: nessuna autorizzazione, nessuna precauzione.

Le ragazze, stando a quanto emerso successivamente, si occupavano del confezionamento dei botti. Samuel Tafciu, 18 anni, la terza vittima, era invece quello che maneggiava la polvere pirica: è stato investito in pieno dallo scoppio, il corpo è stato sbalzato a decine di metri di distanza. I corpi delle ragazze sono stati recuperati soltanto ieri mattina: il giorno precedente i soccorritori hanno dovuto fermarsi per la messa in sicurezza, l’intera area era cosparsa di materiale esplosivo e…

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