Politica
Campania: approvato piano regionale per supportare famiglie e natalità
La Giunta regionale della Campania ha approvato il primo blocco di iniziative a sostegno della famiglia e della natalità, dopo una riunione tecnica e un confronto con diverse associazioni e la Conferenza Episcopale Campana. Prossimamente sarà presentata al Consiglio regionale una proposta di legge che accoglierà diverse ipotesi legislative avanzate da consiglieri regionali. Inoltre, è prevista la creazione di un Osservatorio regionale per monitorare l’attuazione del Piano e una maggiore attenzione ai consultori e alle problematiche dell’affido familiare.
La Giunta Regionale ha approvato oggi misure concrete, a partire da un bonus di 600 euro per il secondo figlio. Tra i provvedimenti adottati, il primo riguarda le “Misure di conciliazione famiglia-lavoro” con l’obiettivo di rafforzare l’offerta dei servizi di welfare e la loro accessibilità per migliorare la conciliazione dei tempi vita-lavoro delle donne occupate e/o in cerca di occupazione. Sono previsti servizi come babysitteraggio, asili nido autorizzati, assistenza pomeridiana e sportelli di orientamento.
Il secondo provvedimento è il “Voucher per l’erogazione dell’assegno unico per i nuovi nati secondogeniti”, che prevede l’erogazione di voucher del valore di 600 euro in favore delle famiglie con la nascita di figli successivi al primo. La Regione stipulerà accordi con le strutture ospedaliere e gli uffici di stato civile per tracciare ogni nuova nascita e garantire l’erogazione tempestiva del voucher.
Altre misure adottate includono il “Sostegno per spese sanitarie dei minori” che prevede un rimborso delle spese mediche odontoiatriche per le famiglie con minori fino a 10 anni, la rinnovazione del voucher per l’accesso ai nidi destinati a famiglie aventi requisiti Isee, e la “Promozione dell’affido e della bigenitorialità” per rafforzare i centri per le famiglie e promuovere la bigenitorialità e l’affido familiare.
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Capitano Ultimo rivela l’identità segreta dopo 31 anni
Un Gestore Coraggioso
In un gesto simbolico carico di significato, il Capitano Ultimo, Sergio De Caprio, ha deciso di svelare il suo volto al pubblico per la prima volta dopo 31 anni, durante il lancio della sua candidatura alle elezioni europee nella lista “Fronte della Libertà” di Cateno De Luca.
Un Passo Coraggioso per il Bene Comune
Di fronte a una folla entusiasta al Teatro Quirino di Roma, l’iconico carabiniere antimafia ha rimosso il passamontagna che per anni ha nascosto la sua identità, dando l’avvio ufficiale alla sua campagna elettorale. “Oggi, dopo 31 anni, tolgo la copertura al mio volto, la mia ultima difesa dalla mafia, perché a viso aperto voglio continuare a servire il popolo italiano con lo stesso coraggio, con la stessa umiltà che ho avuto da carabiniere della gente”, ha dichiarato De Caprio.
Un’Alleanza per il Progresso
La sua decisione di mostrare il proprio volto segna un nuovo capitolo nella sua vita, un passo coraggioso che simboleggia la sua determinazione ad impegnarsi in prima fila per il bene comune, non più nascosto dietro un passamontagna ma a viso scoperto, tra la gente.
Un Impegno per un’Europa Diversa
Al fianco di Cateno De Luca e del “Fronte della Libertà”, De Caprio si presenta come un’alternativa alle forze politiche tradizionali, unendosi a coloro che condividono la sua visione di un’Europa “delle città, degli ecosistemi, dell’energia rinnovabile, dei cittadini e dei loro sindaci che si autodeterminano”. Con determinazione, il Capitano Ultimo ha affermato: “Lo faccio e lo farò con Cateno De Luca nel Fronte della Libertà, lontano dai partiti dei padroni di sempre e di tutto, fianco a fianco con la gente per costruire l’Europa delle città, degli ecosistemi, dell’energia rinnovabile, dei cittadini e dei loro sindaci che si autodeterminano per costruire, insieme, l’unica politica possibile, la politica del bene comune. Si, lo faremo insieme e non c’è cosa più grande, per me”.
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Procuratore Airoma lascia Csm per restare ad Avellino
Airoma decide di rimanere Procuratore ad Avellino
Domenico Airoma ha deciso di restare Procuratore a Avellino anziché assumere l’incarico al Csm, nonostante fosse stato preso in considerazione per la posizione di segretario generale del Consiglio superiore della magistratura.
Una scelta confermata dal magistrato
Dopo essere stato valutato positivamente per la sua esperienza e competenza, Airoma ha confermato la sua decisione di continuare il suo lavoro come Procuratore ad Avellino. Questa scelta è stata sorprendente, considerando che era considerato uno dei candidati più qualificati per il ruolo al CSM.
Esperienza e competenza al servizio di Avellino
Airoma ricopre il ruolo di Procuratore ad Avellino da tre anni, mettendo a disposizione della città la sua esperienza e competenza. Nonostante le opportunità offerte a livello nazionale, ha scelto di restare nella sua attuale posizione per continuare a servire la comunità di Avellino.
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Nordio si difende da Gratteri: “Fatto test psico-attitudinale, pronto per altri”
Il Ministro della Giustizia risponde alle dichiarazioni del procuratore di Napoli
In risposta alle dichiarazioni del procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, il Ministro della Giustizia Carlo Nordio ha affermato: “Il test psico-attitudinale l’ho già sostenuto in passato e per quanto riguarda altri eventuali test, sono pienamente disponibile”.
La posizione del Ministro Nordio sui test per i pubblici ministeri
Nordio ha sottolineato che, riguardo ai test, “la ragione pura” sta nel fatto che “abbiamo accolto le osservazioni delle Commissioni Giustizia di Camera e Senato che proponevano questa misura, e la ragione pratica risiede nel fatto che le forze dell’ordine sono sottoposte a test attitudinali. Se il pubblico ministero è il capo della polizia giudiziaria, non vedo perché non dovrebbe essere sottoposto al test attitudinale come lo sono coloro che lavorano sotto di lui”.
La gestione del processo di assunzione dei magistrati
Rispondendo alle critiche dell’Associazione Nazionale Magistrati (Anm), Nordio ha chiarito: “Tutto il processo di assunzione dei magistrati sarà gestito dal Consiglio Superiore della Magistratura (Csm), senza interferenze governative”.
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