Cronaca
Agguato a Caivano: il comitato anticamorra critica le passerelle
Un uomo è stato ferito a Caivano e il Comitato anticamorra per la legalità commenta dicendo che questo è la prova che le passerelle e la repressione da sole non bastano contro la camorra.
Il Comitato ha chiesto al Prefetto di accendere i riflettori su Arzano, dove ci sono stati vari furti che sembrano essere avvertimenti dei clan a commercianti e imprenditori. Inoltre, la camorra è tornata a sparare anche a Caivano, dimostrando che la repressione da sola non è sufficiente nella lotta contro la camorra.
Il Comitato per la legalità sottolinea che la ricetta da seguire non è solo la repressione, ma anche interventi di prevenzione che incidano sulla formazione delle nuove generazioni e creino lavoro. Solo così si potrà togliere manodopera ai clan e vincere la guerra contro la camorra.
Il Comitato critica le operazioni spot e le passerelle, sostenendo che la lotta contro la camorra richiede azioni concrete che risolvano i problemi quotidiani dei quartieri dove regna il degrado.
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Cronaca
Lo zio di Arcangelo, ucciso a Napoli: “Non aveva nemici, amava il calcio, non le armi. Averlo perso ci distrugge”
Parla Gaetano, lo zio di Arcangelo Correra, il 18enne ammazzato in via Tribunali a Napoli: “La parola nemico in Arcangelo non esisteva”
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Cronaca
Uomo giù dal tetto di un capannone a San Giovanni a Teduccio, volo di 6 metri, è gravissimo
Sessantaquattrenne precipita da capannone durante lavori di riparazione. È in gravissime condizioni all’ospedale del Mare.
Ennesima tragedia sul lavoro a Napoli, I carabinieri sono intervenuti al pronto soccorso dell’Ospedale del Mare per la segnalazione di un incidente.
Da una prima sommaria ricostruzione, tutta ancora da verificare, il personale del 118 aveva trasferito nel pronto soccorso un 64enne che in via Principe di Sannicandro, all’angolo con corso San Giovanni, strada principale del quartiere San Giovanni a Teduccio, mentre stava effettuando dei lavori su un tetto di capannone della famiglia sarebbe caduto da un’altezza di circa 6 metri. L’uomo è stato portato in codice rosso all’ospedale, è intubato ed è considerato in pericolo di vita. Indagini in corso da parte dei carabinieri impegnati nel ricostruire la dinamica.
Cronaca
Omicidio Arcangelo Correra, ragazzo interrogato in Questura: “Gioco con pistola finito male”
Due amici di Arcangelo Correa sono stati interrogati in Questura; secondo la loro versione, da verificare, il colpo che ha ucciso il 19enne sarebbe partito per errore mentre uno di loro maneggiava una pistola.
Arcangelo Correra sarebbe rimasto vittima di un incidente, la pallottola che lo ha centrato alla fronte sarebbe partita per errore mentre uno dei giovanissimi che si trovava con lui stava maneggiando una pistola. La versione era già circolata questa mattina tra i conoscenti, l’avrebbero poi ripetuta negli uffici della Squadra Mobile i due ragazzi portati in Questura per essere ascoltati e ritenuti connessi all’omicidio; in particolare, uno di loro avrebbe ammesso la colpa, specificando però che si sarebbe trattato di un incidente.
Il ragazzo è rimasto ferito poco prima delle 5 di oggi, 9 novembre, in piazzetta Sedil Capuano, adiacente a via dei Tribunali; è stato portato d’urgenza al Pronto Soccorso dell’ospedale dei Pellegrini, dove è arrivato in condizioni disperate. Il decesso, intorno alle 11. È stato colpito da una singola pallottola, che lo ha raggiunto alla testa provocandogli una grave emorragia cerebrale.
Il racconto fornito dai due giovani agli investigatori sarà ovviamente vagliato, alla ricerca di riscontri, dagli investigatori della Squadra Mobile di Napoli (dirigente Giovanni Leuci). A quanto si apprende, tra i due c’è il fratello minore di Luigi Caiafa, il 17enne ucciso da un poliziotto durante una rapina da un poliziotto nel 2020, che a Correa è legato da un rapporto di parentela.
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