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Cronaca

Addio a Giuseppe Spagnuolo, ultimo abitante di Roscigno Vecchia, il borgo fantasma del Cilento

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Addio a Giuseppe Spagnuolo, ultimo abitante di Roscigno Vecchia, il borgo fantasma del Cilento
Giuseppe Spagnuolo (foto da Facebook)

Giuseppe Spagnuolo (foto da Facebook)

È morto a 76 anni Giuseppe Spagnuolo, l’ultimo abitante di Roscigno Vecchia, originario centro storico del comune di Roscigno, in provincia di Salerno, paese-museo e patrimonio Unesco. L’uomo era ricoverato da qualche giorno nell’ospedale “Ruggi” di Salerno; le sue condizioni di salute erano recentemente peggiorate; il decesso a seguito di complicazioni derivanti da una emorragia.

Personaggio eccentrico che si definiva “libero e abusivo”, Spagnuolo era diventato il simbolo del borgo del Cilento, sgomberato agli inizi del ‘900, dal quale non aveva mai voluto allontanarsi; per anni ha fatto da “guida” per i numerosi turisti che raggiungevano Roscigno Vecchia sia per vedere l’antica frazione sia per conoscere proprio lui. Era rimasto l’unico abitante dal 2001, quando era morta Teodora Lorenzo, per tutti “Dorina”, l’ultima abitante donna. I funerali si terranno domani, 20 gennaio, alle ore 15, nella chiesa di San Nicola di Bari di Roscigno.

Spagnuolo aveva raccontato la sua storia in una intervista a Fanpage.it nel 2017:

Mi trovo qui perché davo una mano al capo artigiano della Pro Loco. Il borgo è stato abbandonato soltanto perché non si potevano garantire i servizi a due paesi. Visto che il paese era molto in basso, c’era il dissesto idrogeologico e gli edifici erano fatiscenti, i cittadini hanno deciso di creare un perimetro nuovo. Così dal 1908 fino al 1964 si sono trasferiti più in alto 600 abitanti. Poi non hanno fatto più la manutenzione e lo hanno lasciato cadere. Un contesto del genere non esiste in tutto il mondo. Quando la città era in vita, era un cinema continuativo, notte e giorno. Era uno spettacolo, perché tutta la vita del paese si svolgeva in questa grande piazza.



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Cronaca

“Otto ragazzini mi hanno devastato l’auto, uno aveva una pistola”: la denuncia di un tassista a Napoli

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“Otto ragazzini mi hanno devastato l’auto, uno aveva una pistola”: la denuncia di un tassista a Napoli

Il tassista si è rivolto al deputato Francesco Emilio Borrelli per denunciare la devastazione della sua vettura da parte di un gruppo di giovanissimi.

È diventata virale la denuncia di un tassista napoletano che, con tanto di foto, ha documentato i danni arrecati al suo taxi da un gruppo di ragazzini che, entrati nell’abitacolo da clienti, hanno devastato gli interni della vettura. Stando a quanto racconta l’uomo, in piazza Plebiscito otto giovanissimi hanno chiesto al tassista di portarli a San Giovanni a Teduccio. Una volta all’interno del taxi, però, hanno distrutto gli interni, andando via poi senza pagare la corsa.

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Nel tentativo che la sua denuncia avesse una eco più forte, il tassista si è rivolto al deputato di Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli, che ha pubblicato le parole del malcapitato, ma soprattutto le foto degli interni del taxi devastati, sui suoi profili social. Il tassista ha scritto al deputato:

Signor Borrelli, sono un tassista vittima della follia dei ragazzini. L’altra notte avevo caricato sul mio taxi dei ragazzi a piazza a piazza del Plebiscito per andare a San Giovanni a Teduccio. Erano in 8 e mi hanno devastato tutti gli interni e poi sono scappati senza nemmeno pagarmi la corsa. Ho allertato il 112 che è intervenuto senza riuscire ad acciuffarli. Tra quei balordi ce n’era anche uno armato di pistola

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Cronaca

Picchia la compagna fino a farla svenire, arrestato. Era già finito in manette per stalking alla ex

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Picchia la compagna fino a farla svenire, arrestato. Era già finito in manette per stalking alla ex

In carcere un trentenne dello Sri Lanka, rintracciato dalla Polizia di Stato a Napoli: aveva picchiato la donna provocandole gravi lesioni e si era reso irreperibile.

Immagine di repertorio

Aveva aggredito la compagna, l’aveva presa a calci e pugni fino a farle perdere i sensi e poi era scappato. E, è emerso dalle indagini, anche in passato si era reso responsabile di violenze, nei confronti della ex. Protagonista un cittadino dello Sri Lanka, non ancora trentenne, che è stato rintracciato dalla Polizia di Stato nei giorni scorsi, destinatario di una ordinanza applicativa della misura cautelare della custodia in carcere: dovrà rispondere di lesioni gravi aggravate da futili motivi, commesse nei confronti della compagna connazionale.

Il provvedimento, emesso dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Procura della Repubblica, è arrivato in conseguenza dell’ultimo episodio, datato 13 ottobre: quel giorno la compagna era finita in ospedale in gravi condizioni, selvaggiamente picchiata fino a farla svenire. Quando la donna era stata soccorsa, dell’uomo ormai non c’era traccia. Delle indagini si erano occupati gli investigatori della Squadra Mobile di Napoli, coordinati dalla 4^ Sezione della Procura di Napoli – Violenza di genere e tutela delle fasce deboli della popolazione; dagli accertamenti è emerso che a causare quelle lesioni era stato il compagno, connazionale della vittima.

Ed era venuto fuori che l’uomo, pluripregiudicato per reati contro la persona e contro il patrimonio, era già finito in manette per una situazione simile: era stato arrestato per atti persecutori ai danni della ex compagna. Il “grave e allarmante…

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Cronaca

Il cane che aspetta ogni giorno il padrone nel cimitero di Castel Volturno: il video finisce in Rete

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Il cane che aspetta ogni giorno il padrone nel cimitero di Castel Volturno: il video finisce in Rete

A Castel Volturno, un cane torna tutti i giorni al cimitero alla “ricerca” del suo padrone. E il video diventa virale su Tik Tok e in Rete.

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Un cane che, ogni giorno, arriva nel cimitero di Castel Volturno e attende il ritorno del suo padrone tra le bare dei defunti. Il tutto immortalato da un telefonino, con le immagini diffuse in Rete e subito diventate virali. Una storia particolare, quella che arriva dalla provincia di Caserta, e che ricorda in parte quella di Hachiko e di altri cani che, anche dopo la morte dei propri padroni, dimostrano una fedeltà ed un attaccamento che va oltre ogni barriera.

Nel suo caso, il cane non torna sulla tomba dei propri padroni, ma si aggira per le varie lapidi del cimitero di Castel Volturno alla ricerca di chi lo aveva allevato: l’ex guardiano del cimitero. La storia, rimbalzata in Rete, è quella di un cane che è stato cresciuto proprio là, nel cimitero locale, dall’allora guardiano. E che anche ora che lui non c’è, torna sempre sul posto dove è cresciuto, nell’attesa che lui riappaia. In tanti su Tik Tok e gli altri social media sono rimasti stupiti di fronte a questa fedeltà. “Molto più fedele di tanti esseri umani”, “Questo sì che è amore”, e così via. Tante frasi, tutte a celebrare l’incredibile affetto di questo cane per il suo padrone.

E c’è anche chi ora propone di costruirgli una cuccia. “Non potrà restare sempre all’aperto ora che arriva l’inverno”, sottolineano nei commenti al video. E in tanti si sono detti disponibili a portare…

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