Cronaca
Volla: finto vigilante in giro di notte con lampeggiante e sfollagente denunciato
Un uomo di 60 anni è stato fermato dai carabinieri mentre guidava un’auto con la scritta “Security” e un lampeggiante acceso. Non era un vigilante o un dipendente di una società di sicurezza, ma sembrava essere in giro per una presunta ronda notturna. È stato denunciato per possesso di oggetti atti ad offendere e illecita detenzione di segni distintivi o contrassegni di identificazione in uso ai corpi di polizia. Scritte e lampeggiante sono stati sequestrati.
I carabinieri della sezione radiomobile della compagnia di Torre del Greco hanno notato l’auto mentre percorrevano le strade di Volla di notte. Si trattava di una Suzuki Vitara con un lampeggiante sul tetto e cartelli con la scritta “Security” sul cofano e sulle portiere. A bordo c’era un uomo di 60 anni del posto, che non è riuscito a spiegare la sua presenza in modo convincente. All’interno dell’auto è stato trovato e sequestrato un bastone in ferro simile a uno sfollagente.
Nonostante l’uomo non abbia fornito alcuna prova di essere un vigilante o di lavorare per una società di sicurezza, sembrava essersi inventato una sorta di ronda notturna autonoma. La sua presunta attività è stata considerata illegale dai carabinieri, che lo hanno denunciato per le sue azioni.
Cronaca
Reggia di Caserta: Polizia Locale sequestra 800 souvenir abusivi
La Reggia di Caserta è un sito storico e turistico di grande importanza situato in Campania. Recentemente la Polizia Locale ha condotto un’operazione anti-abusivismo presso la Reggia, sequestrando gadget, calamite, braccialetti e collanine illegali. Questi souvenir abusivi sono stati individuati e confiscati dalle autorità per contrastare la vendita di prodotti non autorizzati e garantire la legalità del commercio nelle vicinanze della Reggia.
L’operazione anti abusivismo della Polizia Locale
Durante il blitz della Polizia Locale sono stati sequestrati più di 800 souvenir abusivi, che venivano venduti in prossimità della Reggia di Caserta. Gli agenti hanno individuato e confiscato gadget, calamite, braccialetti e collanine illegali, sottolineando l’importanza di contrastare l’abusivismo commerciale e garantire il rispetto delle normative in vigore.
Il contrasto all’abusivismo commerciale
L’operazione della Polizia Locale alla Reggia di Caserta rientra nella più ampia strategia di contrasto all’abusivismo commerciale e alla vendita di prodotti non autorizzati. Le autorità locali lavorano costantemente per preservare il patrimonio storico e culturale del territorio, garantendo che le attività commerciali siano regolari e rispettose delle normative vigenti.
L’importanza di acquistare souvenir autorizzati
I turisti e i visitatori della Reggia di Caserta sono invitati a prestare attenzione all’acquisto di souvenir e gadget, assicurandosi che siano prodotti autorizzati e regolarmente commercializzati. Acquistare prodotti non autorizzati oltre a contribuire all’abusivismo commerciale, potrebbe compromettere la qualità e l’autenticità degli oggetti acquistati.
Conclusioni
L’operazione anti-abusivismo condotta dalla Polizia Locale alla Reggia di Caserta è un segnale importante nella lotta all’illegalità commerciale e al rispetto delle normative vigenti. I turisti e i visitatori sono invitati a sostenere le attività commerciali regolari e autorizzate, contribuendo a preservare il patrimonio storico e culturale della Reggia e del territorio circostante.
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Cronaca
Veloci su autostrada, poliziotti scoprono truffa: 2 arresti
Due truffatori arrestati per aver ingannato un’anziana con la tecnica del finto incidente sono stati fermati dalla polizia sull’Autostrada A1 nel Casertano. L’episodio ha avuto luogo in Toscana e ha portato all’arresto dei due malviventi che avevano appena commesso il reato.
La truffa ai danni dell’anziana
I truffatori avevano messo in atto la truffa ai danni dell’anziana con la falsa storia di un incidente stradale per poter ottenere del denaro. Grazie all’intervento tempestivo della polizia, i due sono stati bloccati prima che potessero fuggire e proseguire con le loro attività illegali.
La rapida azione della polizia
L’intervento rapido e efficace della polizia ha permesso di evitare che i truffatori potessero continuare a mettere in atto le loro truffe. Grazie alla pronta reazione degli agenti, l’anziana non è caduta nella trappola dei malviventi e i due sono stati arrestati.
Per ulteriori dettagli sull’articolo, è possibile continuare a leggere [qui](https://www.fanpage.it/napoli/sfrecciano-a-tutta-velocita-in-autostrada-i-poliziotti-scoprono-che-avevano-appena-truffato-unanziana-2-arresti/).
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Cronaca
Stuprate cuginette a Caivano: 11 e 12 anni di carcere per due maggiorenni
Il caso delle cuginette stuprate a Caivano: richiesti 11 e 12 anni di carcere per i due maggiorenni del gruppo
La Procura di Napoli Nord ha invocato pene di 12 e 11 anni di reclusione per un 18enne e un 19enne accusati di violenze sessuali su due ragazzine, mentre sette minorenni sono coinvolti nel processo. La gravità del caso ha scosso l’opinione pubblica e sollevato molte domande sulla sicurezza e la tutela dei minori nella società moderna.
Accuse di violenze su minori
Le due cuginette, di soli 15 e 16 anni, sono state vittime di violenze sessuali da parte di un gruppo di giovani in un parco di Caivano. Le indagini hanno portato all’identificazione dei responsabili e alla loro incriminazione. Le richieste di condanna da parte della Procura sono state ferme e la sentenza finale potrebbe avere ripercussioni importanti sul dibattito pubblico sulla protezione dei minori.
Controversie e dibattiti
Il caso delle cuginette stuprate a Caivano ha suscitato forti reazioni e diverse opinioni sulla prevenzione della violenza e sull’importanza di educare i giovani al rispetto e alla consapevolezza dei propri limiti. La discussione riguarda anche il ruolo delle istituzioni e della società nel garantire un ambiente sicuro per i minori e nel punire severamente chi commette abusi.
Conclusioni
La richiesta di condanne fino a 12 anni di carcere per i responsabili delle violenze sulle cuginette di Caivano sottolinea l’importanza di proteggere i minori e di combattere ogni forma di abuso e violenza. Ora spetta al tribunale pronunciare una sentenza equa e dare giustizia alle vittime, mentre la società nel suo insieme deve riflettere sulle misure necessarie per prevenire futuri episodi simili e garantire un ambiente sicuro per tutti i bambini e gli adolescenti.
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Cronaca
Truffatori fregano 10mila euro dai clienti: soldi sul loro conto
Un’azienda di Lauro, in Irpinia, è caduta vittima di una truffa informatica molto ben organizzata. I truffatori sono riusciti a modificare il numero di iban registrato nel sistema di fatturazione elettronica, riuscendo così a incassare illegalmente denaro destinato all’azienda. Si stima che siano riusciti a sottrarre circa 10mila euro prima che la frode venisse scoperta.
Come è avvenuta la truffa
I truffatori hanno agito con grande abilità, modificando i dati nel sistema informatico dell’azienda in modo da far convergere i pagamenti sui loro conti correnti anziché su quelli dell’azienda stessa. In questo modo, sono riusciti a incassare somme consistenti di denaro senza destare sospetti.
Le conseguenze per l’azienda
Una volta scoperta la truffa, l’azienda si è trovata in gravi difficoltà finanziarie. I soldi sottratti illegalmente hanno creato delle falle nel bilancio e hanno compromesso la continuità operativa dell’attività. Oltre ai danni economici, l’azienda ha subito anche gravi danni reputazionali a causa della vicenda.
Le indagini in corso
Le autorità competenti sono state immediatamente allertate e hanno avviato un’indagine per individuare i responsabili della truffa informatica. Le indagini sono ancora in corso e si cerca di risalire alla rete criminale che ha orchestrato il colpo ai danni dell’azienda di Lauro. Si auspica che i responsabili vengano individuati e puniti per l’illegalità commessa.
Conclusioni
Questa vicenda mette in luce la vulnerabilità delle aziende di fronte alle truffe informatiche sempre più sofisticate. È fondamentale che le imprese adottino misure di sicurezza adeguate per proteggere i propri sistemi informatici e i dati sensibili. Solo così sarà possibile prevenire e contrastare efficacemente le frodi e tutelare l’integrità e la reputazione delle aziende.
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Cronaca
Furto da 7mila euro da commessa distratta: madre e figlia arrestate
Madre e figlia identificate mentre commettono il furto in gioielleria
Madre e figlia sono state identificate dalle telecamere di videosorveglianza interne a una gioielleria e dovranno rispondere di furto aggravato in concorso. Le due donne, durante una visita al negozio, sono riuscite a distrarre la commessa e a far sparire gioielli del valore di 7mila euro.
Le indagini e l’identificazione delle colpevoli
Le telecamere di videosorveglianza hanno giocato un ruolo chiave nelle indagini condotte dalle forze dell’ordine, consentendo di identificare le due donne responsabili del furto. Grazie alle immagini registrate, è stato possibile ricostruire con precisione l’accaduto e individuare madre e figlia come autrici del reato.
Le accuse e le conseguenze legali
Una volta identificate, madre e figlia dovranno ora rispondere dell’accusa di furto aggravato in concorso, un reato molto grave che potrebbe comportare pesanti conseguenze legali. Per il momento, le due donne si trovano agli arresti domiciliari in attesa del processo che stabilirà le loro responsabilità e le relative pene.
La lezione da trarre da questo episodio
Questo episodio ci ricorda l’importanza della sicurezza e della vigilanza all’interno dei negozi, soprattutto nelle attività commerciali dove è presente merce di valore come le gioiellerie. La collaborazione tra le forze dell’ordine e i sistemi di videosorveglianza può essere fondamentale per prevenire e reprimere atti criminali come quello commesso da madre e figlia.
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Cronaca
Esplosione in garage a Barra, vittima un uomo.
A Barra, nel quartiere Napoli Est, si è verificato un violento boato proveniente da un garage situato in via Cupa Vicinale Bolino. Purtroppo, a seguito dell’esplosione, un uomo ha perso la vita. Ad occuparsi delle indagini sono le forze dell’ordine, in particolare i carabinieri che stanno cercando di fare luce su quanto accaduto.
Dettagli sull’incidente
L’esplosione avvenuta nel garage ha scosso l’intera zona circostante, generando paura e preoccupazione tra i residenti. Al momento sono ancora in corso accertamenti per stabilire le cause che hanno portato a questo tragico episodio. La vittima, purtroppo, non è riuscita a salvarsi e ora le autorità stanno cercando di capire se si sia trattato di un incidente o di un gesto deliberato.
Indagini in corso
I carabinieri stanno analizzando ogni dettaglio del luogo dell’esplosione per raccogliere indizi utili che possano permettere di fare chiarezza sulla dinamica dell’accaduto. La collaborazione dei residenti e eventuali testimoni sarà fondamentale per ricostruire l’accaduto e fare luce su quanto realmente è avvenuto in quel garage di via Cupa Vicinale Bolino.
Situazione attuale
Al momento la situazione rimane ancora molto confusa e caotica, ma le autorità competenti stanno lavorando senza sosta per fare luce su questo drammatico episodio. È importante rimanere aggiornati su eventuali sviluppi e nuove informazioni che potrebbero emergere nelle prossime ore.
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Cronaca
Decine di locali multati per tavolini abusivi a via Costantinopoli e Decumani
Nel cuore di Napoli, precisamente nella zona di piazza Bellini e ai Decumani, si è verificata una situazione preoccupante durante dei controlli effettuati recentemente. Su 20 attività ispezionate, ben 13 sono state sanzionate per non essere in regola con le normative vigenti, percentuale che si traduce in due su tre, una cifra decisamente alta.
Multe a Piazza Bellini e ai Decumani
Le autorità competenti hanno emesso una vera e propria raffica di multe nei confronti di bar, ristoranti e librerie presenti nella zona di piazza Bellini e ai Decumani, a causa di tavolini abusivi posizionati in spazi non concessi. Questo comportamento non solo danneggia l’immagine della città, ma soprattutto crea problematiche di ordine pubblico e sicurezza per i cittadini e i visitatori.
Situazione allarmante
La scoperta di questa situazione non regolare ha destato preoccupazione tra gli abitanti del quartiere e le autorità locali, che stanno valutando come affrontare e risolvere questa problematica per garantire il rispetto delle regole e la tutela di tutti. È fondamentale che le attività commerciali rispettino le normative vigenti e che le autorità mantengano alta l’attenzione per prevenire situazioni simili in futuro.
Appello alla collaborazione
Si torna quindi a ribadire l’importanza della collaborazione tra le autorità competenti e gli esercenti commerciali per garantire il rispetto delle regole e il decoro della città. Solo attraverso un impegno condiviso sarà possibile mantenere Napoli una città accogliente, sicura e rispettosa delle normative che regolano la vita pubblica.
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Cronaca
Assalto gioielleria, banditi usano chiodi per fermare carabinieri
Napoli: tentativo di assalto sventato con lancio di chiodi a tre punte
Nella mattina di ieri, a Napoli, si è verificato un tentativo di assalto a una gioielleria nel centro della città. Tuttavia, i banditi sono stati costretti a fuggire prima di portare a termine il colpo, a causa dell’intervento rapido dei carabinieri. Durante la fuga, i malviventi hanno anche lanciato chiodi a tre punte per cercare di seminare gli agenti.
Il tentativo di rapina
I malintenzionati, armati e incappucciati, hanno fatto irruzione nella gioielleria e hanno iniziato a minacciare i presenti per impadronirsi dei preziosi esposti. Tuttavia, l’allarme è scattato e i carabinieri sono intervenuti prontamente, costringendo i ladri alla fuga.
La fuga e il lancio di chiodi a tre punte
Durante la fuga, i banditi hanno cercato di ostacolare le forze dell’ordine lanciando chiodi a tre punte per rallentare il loro inseguimento. Fortunatamente, nessun agente è rimasto ferito grazie alla prontezza di riflessi e alla tempestiva azione delle forze dell’ordine.
Fonte
Cronaca
45enne pestato davanti alla famiglia per il rifiuto di vendere droga
Un uomo di 45 anni residente a Ponticelli è stato brutalmente picchiato da un gruppo di quattro individui che cercavano di costringerlo a vendere hashish per conto loro. Come risultato della violenta aggressione, l’uomo ha deciso di denunciare i suoi aguzzini alle autorità competenti che hanno proceduto con il loro arresto.
Brutale aggressione a Ponticelli
La vittima dell’aggressione, un uomo di mezza età, è stato preso di mira da un gruppo di criminali che volevano coinvolgerlo nel traffico di sostanze stupefacenti. I malviventi hanno cercato in tutti i modi di costringere l’uomo a compiere attività illegali per loro conto, arrivando anche alla violenza fisica per convincerlo ad acconsentire alle loro richieste.
La denuncia e l’arresto dei responsabili
Nonostante la brutale aggressione subita, l’uomo ha deciso di non piegarsi alle richieste intimidatorie dei suoi aggressori e ha scelto di denunciarli alle autorità competenti. Grazie alla sua coraggiosa testimonianza, la polizia è riuscita ad arrestare i responsabili dell’aggressione, mettendo fine alla loro attività criminale e garantendo giustizia per la vittima e la sua famiglia.
Conclusioni
Questo caso di violenza e intimidazione legato al traffico di droga mette in luce l’importanza di non piegarsi alla criminalità e di denunciare ogni forma di abuso e violenza alle autorità competenti. La prontezza d’intervento delle forze dell’ordine ha permesso di assicurare alla giustizia i responsabili di questo vile attacco, dimostrando che la collaborazione tra cittadini e istituzioni è fondamentale per contrastare efficacemente la criminalità organizzata.Fonte
Cronaca
Latitante da gennaio trovato in villetta a Castel Volturno grazie a un cagnolino assistente
Il presunto reggente del clan Abbinante è stato arrestato dai carabinieri all’alba mentre si nascondeva in una villetta di Castel Volturno. Quest’uomo era ricercato da novembre e è stato individuato grazie alle attività investigative delle forze dell’ordine.
Latitante da gennaio
Dopo mesi di ricerche, finalmente è stata individuata la posizione del latitante che si era reso irreperibile dal mese di gennaio. Grazie al lavoro dei carabinieri, è stato possibile eseguire l’arresto e portare l’uomo di fronte alla giustizia.
Arrestato in una villetta di Castel Volturno
La villetta di Castel Volturno è stata individuata come nascondiglio del presunto reggente del clan Abbinante, un luogo apparentemente tranquillo che ha permesso all’uomo di rimanere nascosto per diversi mesi. Tuttavia, l’intervento dei carabinieri ha portato alla sua cattura e alla fine della sua latitanza.
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