Cronaca
Truffa a Napoli: ragazza ingannata da presunta operatrice Poste

Una donna di 45 anni, residente nella provincia di Napoli, è stata denunciata dai carabinieri per truffa aggravata in concorso con un uomo tuttora in fase di identificazione. La vittima della truffa è un giovane di Cannara (Perugia) al quale la donna avrebbe strappato circa mille euro.
La truffa è avvenuta attraverso un messaggio di “alert” inviato dalla donna alla vittima, fingendosi un’operatrice delle Poste Italiane. Nel messaggio, la vittima è stata avvisata di una presunta attività fraudolenta sul suo conto corrente e invitata a compilare un modulo per verificare la situazione.
La vittima, ingannata dal messaggio, ha compilato il modulo e ha fornito alla donna i suoi dati di accesso al portale home banking. Successivamente, la donna ha contattato telefonicamente la vittima e l’ha convinta ad eseguire un versamento di circa 1.000 euro, spiegandogli che era necessario per mettere in salvo il denaro presente sul conto prima che potesse essere prelevato da potenziali truffatori.
Le indagini dei carabinieri hanno portato all’individuazione del conto in uso ai truffatori e alla scoperta che la carta Postepay su cui confluiva il denaro era stata clonata ai danni di una giovane donna residente nel Salernitano. Di conseguenza, la donna di 45 anni è stata denunciata in stato di libertà per truffa aggravata.
Per evitare di essere vittime di truffe online, è consigliato non rispondere a messaggi o e-mail che provengono da numeri o indirizzi sconosciuti, non fornire mai i propri dati personali o bancari a persone sconosciute, diffidare delle offerte troppo allettanti, mantenere aggiornato il software antivirus e antimalware, e contattare la banca o le forze dell’ordine in caso di ricezione di un messaggio sospetto.
Cronaca
Sequestro a Napoli: chiuso dehor abusivo in piazza Muzii

Napoli è stata teatro di un’operazione di sequestro condotta dalla Polizia Locale, volta a contrastare l’occupazione illegale dello spazio pubblico. In piazza Muzii, nel quartiere del Vomero, gli agenti hanno scoperto un dehor trasformato in una vera e propria sala privata, recintata da pareti in vetro e arredata con divani in pelle. Questa struttura, che occupava ben 30 metri quadrati di suolo pubblico, è stata sequestrata a seguito di un’attenta indagine condotta dalle forze dell’ordine.
Il contesto dell’operazione
L’operazione di sequestro è avvenuta nell’ambito di un piano più ampio di controllo e monitoraggio delle aree pubbliche della città, finalizzato a prevenire e contrastare le occupazioni abusive. La Polizia Locale di Napoli ha infatti intensificato i controlli per garantire il rispetto delle norme urbanistiche e di occupazione del suolo pubblico, ascoltando le esigenze dei residenti e dei commercianti che operano nella zona.
La struttura abusiva
La struttura sequestrata in piazza Muzii si presentava come un dehor apparentemente regolare, ma in realtà era stata trasformata in una stanza chiusa, arredata con tutti i comfort di un salotto privato. La presenza di divani in pelle e di pareti in vetro ne aveva fatto un luogo esclusivo, sottratto all’uso pubblico e destinato a ospitare solo gli avventori del locale che lo gestiva. Questo tipo di abuso non solo viola le norme urbanistiche, ma priva anche la collettività dello spazio pubblico che le è dovuto.
Risultati e prospettive
L’operazione condotta dalla Polizia Locale di Napoli in piazza Muzii rappresenta un importante passo avanti nella tutela dello spazio pubblico e nella lotta contro gli abusi edilizi. Questo intervento dimostra l’impegno delle autorità locali nel garantire il rispetto delle regole e nella protezione degli interessi dei cittadini. La vicenda del dehor sequestrato in piazza Muzii serve anche come monito per tutti quei commercianti e cittadini che pensano di poter occupare abusivamente lo spazio pubblico, sottolineando l’importanza di una corretta e trasparente gestione degli spazi comuni.
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Sequestrati a Avellino dolci scaduti per 1 tonnellata

Nella città di Avellino, un’operazione di controllo condotta dai carabinieri del Nucleo Forestale ha portato al sequestro di una ingente quantità di dolci scaduti, pari a circa una tonnellata. L’azione è stata eseguita all’interno di un’azienda dolciaria locale, dove sono stati scoperti numerosi prodotti di pasticceria beyond la data di scadenza. Questo intervento ha evidenziato la necessità di un maggior controllo sulla qualità e sulla sicurezza degli alimenti destinati al consumo pubblico.
La scoperta dei prodotti scaduti
I carabinieri del Nucleo Forestale di Avellino, durante il controllo, hanno rilevato che una considerevole quantità di dolci era già scaduta. Ciò ha sollevato serie preoccupazioni riguardo alla sicurezza alimentare e al rispetto delle norme igienico-sanitarie all’interno dell’azienda. La scoperta di questi prodotti scaduti pronti per la distribuzione ha innescato un’indagine approfondita sulle pratiche di produzione e controllo della qualità dell’azienda.
Le conseguenze del sequestro
Il sequestro di una tonnellata di dolci scaduti ha importanti implicazioni per l’azienda dolciaria coinvolta. Oltre alle conseguenze legali e amministrative, l’azienda potrebbe subire un danno significativo alla sua reputazione, con potenziali ripercussioni sulle vendite e sulla fiducia dei consumatori. Inoltre, l’episodio sottolinea l’importanza di un controllo rigoroso sulle aziende alimentari per garantire la sicurezza degli alimenti e proteggere la salute pubblica.
Misure per prevenire situazioni simili
Per evitare che situazioni del genere si ripetano, è fondamentale che le autorità competenti intensifichino i controlli sulle aziende alimentari. Le aziende stesse devono adottare misure più stringenti per il controllo della qualità e della scadenza dei prodotti, assicurandosi di rispettare tutte le norme e i regolamenti vigenti in materia di sicurezza alimentare. La collaborazione tra le autorità e le aziende è essenziale per garantire la sicurezza degli alimenti e mantenere la fiducia dei consumatori.
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Controlli nel Golfo di Napoli: 240 imbarcazioni ispezionate

Nella città di Napoli, il Prefetto Michele di Bari ha recentemente reso noti i risultati dei controlli interforze condotti nel Golfo di Napoli. Tali operazioni, effettuate tra il 1° e il 7 settembre, sono state coordinate dal Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica e hanno visto la partecipazione di diverse forze di polizia, tra cui la Capitaneria di Porto, la Polizia di Stato e i Carabinieri. L’obiettivo principale di questi controlli era quello di garantire la sicurezza e l’ordine pubblico nel golfo, attraverso l’ispezione di imbarcazioni e la verifica del rispetto delle norme di sicurezza.
Controlli interforze: i risultati
I risultati dei controlli interforze sono stati resi noti e mostrano che un totale di 240 imbarcazioni sono state ispezionate. Di queste, 75 sono state sanzionate a seguito della scoperta di violazioni alle norme di sicurezza o di altre irregolarità. Tale azione dimostra l’impegno delle forze di polizia nel mantenere la sicurezza nel Golfo di Napoli e nel garantire il rispetto delle norme che regolano la navigazione e l’uso delle imbarcazioni.
La coordinazione delle forze di polizia
La coordinazione tra le diverse forze di polizia è stata fondamentale per il successo di queste operazioni. Il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica ha svolto un ruolo chiave nella pianificazione e nell’esecuzione dei controlli, assicurando che tutte le forze coinvolte lavorassero in modo armonico e sinergico. La Capitaneria di Porto, la Polizia di Stato e i Carabinieri hanno contribuito ciascuno con le loro competenze specifiche, rendendo possibile un’azione efficace e tempestiva contro le violazioni delle norme.
Impatto sulla sicurezza pubblica
I controlli interforze nel Golfo di Napoli hanno avuto un impatto significativo sulla sicurezza pubblica. Attraverso l’identificazione e la sanzione delle imbarcazioni irregolari, sono stati prevenuti potenziali rischi per la sicurezza degli utenti del mare e sono state tutelate le attività economiche legittime che si svolgono nella zona. Inoltre, tali azioni hanno contribuito a rafforzare la percezione di sicurezza tra i cittadini e i visitatori, promuovendo un ambiente più sicuro e ordinato per tutti.
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