Cronaca Giudiziaria
Strangolamento materno: Periti giudicano Francesco Plumitallo gravemente disadattato mentalmente
Oggi si è svolto davanti alla dottoressa Alessandra Grammatica, Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, l’incidente probatorio nel processo contro Francesco Plumitallo, un giovane di 30 anni di Capodrise reo confesso di aver ucciso la propria madre. Prima della perizia psichiatrica, le parti in contraddittorio hanno sentito il perito nominato dal Giudice e il consulente psichiatra della difesa, i quali hanno concluso che era assente la capacità di intendere e volere del 30enne al momento del delitto a causa di infermità totale di mente.
Durante l’udienza di convalida dell’arresto, i difensori di Francesco Plumitallo avevano chiesto la perizia psichiatrica, seguita poi da una richiesta analoga del Pubblico Ministero. Il Giudice, che aveva ordinato il carcere per il giovane temendo atti di autolesionismo, si trova ora di fronte a una scelta: lasciare Francesco in carcere o trasferirlo in una struttura adeguata per evitare che possa ripetere gesti insani.
L’omicidio è avvenuto il 14 novembre a Capodrise. Durante una colazione con la madre, Francesco la prese, la strangolò e successivamente chiamò la polizia e lo zio sacerdote. Successivamente, confessò quanto accaduto al Pubblico Ministero e alla dottoressa Alessandra Grammatica, descrivendo il momento come un raptus in cui non aveva preso le medicine prescritte e aveva perso completamente il controllo.
Infine, è stata effettuata l’autopsia sul corpo della vittima, ma non si conoscono ancora gli esiti. Si attende ora la decisione del Giudice sul prosieguo del processo.
