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Cronaca

Scomparsa di “Laura La Divina”, il web napoletano in subbuglio.

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Scomparsa di “Laura La Divina”, il web napoletano in subbuglio.

Laura la divina, una tiktoker napoletana molto conosciuta, è scomparsa da ieri pomeriggio e l’amica Rita de Crescenzo ha lanciato un appello per aiutare a trovarla. Rita ha condiviso un video su Instagram in cui chiede ai suoi follower di aiutarla a trovare Laura, dicendo che il telefono di Laura è spento e che non si sa dove sia. Rita ha anche raccontato che Laura è transgender, con 40 anni, è in attesa di un intervento e ha subito episodi di violenza e bullismo in passato.

Laura è stata vista l’ultima volta nella zona della stazione centrale di Napoli e sembrava attraversare un momento di fragilità, allontanandosi spesso da casa senza dire dove andasse. Tuttavia, questa volta è uscita senza prendere nulla con sé e da allora non si hanno più sue notizie. L’appello per ritrovarla ha suscitato grande preoccupazione sui social, con molte persone che si uniscono alle ricerche e chiedono di diffondere il più possibile le informazioni.

La vicenda è stata anche discussa nella trasmissione “Chi l’ha visto?” di Rai 3, che si occupa di persone scomparse. La conduttrice Federica Sciarelli ha lanciato un appello per aiutare a trovare Laura, descrivendo la sua scomparsa e la sua situazione di fragilità. Molti da Napoli stanno telefonando per segnalare la scomparsa di Laura, noto come “la divina”. Alcune persone hanno sollevato accuse di trovata pubblicitaria, ma si spera solo che Laura possa essere ritrovata al più presto in buona salute.

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Truffatori fregano 10mila euro dai clienti: soldi sul loro conto

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Truffatori fregano 10mila euro dai clienti: soldi sul loro conto

Un’azienda di Lauro, in Irpinia, è caduta vittima di una truffa informatica molto ben organizzata. I truffatori sono riusciti a modificare il numero di iban registrato nel sistema di fatturazione elettronica, riuscendo così a incassare illegalmente denaro destinato all’azienda. Si stima che siano riusciti a sottrarre circa 10mila euro prima che la frode venisse scoperta.

Come è avvenuta la truffa

I truffatori hanno agito con grande abilità, modificando i dati nel sistema informatico dell’azienda in modo da far convergere i pagamenti sui loro conti correnti anziché su quelli dell’azienda stessa. In questo modo, sono riusciti a incassare somme consistenti di denaro senza destare sospetti.

Le conseguenze per l’azienda

Una volta scoperta la truffa, l’azienda si è trovata in gravi difficoltà finanziarie. I soldi sottratti illegalmente hanno creato delle falle nel bilancio e hanno compromesso la continuità operativa dell’attività. Oltre ai danni economici, l’azienda ha subito anche gravi danni reputazionali a causa della vicenda.

Le indagini in corso

Le autorità competenti sono state immediatamente allertate e hanno avviato un’indagine per individuare i responsabili della truffa informatica. Le indagini sono ancora in corso e si cerca di risalire alla rete criminale che ha orchestrato il colpo ai danni dell’azienda di Lauro. Si auspica che i responsabili vengano individuati e puniti per l’illegalità commessa.

Conclusioni

Questa vicenda mette in luce la vulnerabilità delle aziende di fronte alle truffe informatiche sempre più sofisticate. È fondamentale che le imprese adottino misure di sicurezza adeguate per proteggere i propri sistemi informatici e i dati sensibili. Solo così sarà possibile prevenire e contrastare efficacemente le frodi e tutelare l’integrità e la reputazione delle aziende.

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Furto da 7mila euro da commessa distratta: madre e figlia arrestate

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Furto da 7mila euro da commessa distratta: madre e figlia arrestate

Madre e figlia identificate mentre commettono il furto in gioielleria

Madre e figlia sono state identificate dalle telecamere di videosorveglianza interne a una gioielleria e dovranno rispondere di furto aggravato in concorso. Le due donne, durante una visita al negozio, sono riuscite a distrarre la commessa e a far sparire gioielli del valore di 7mila euro.

Le indagini e l’identificazione delle colpevoli

Le telecamere di videosorveglianza hanno giocato un ruolo chiave nelle indagini condotte dalle forze dell’ordine, consentendo di identificare le due donne responsabili del furto. Grazie alle immagini registrate, è stato possibile ricostruire con precisione l’accaduto e individuare madre e figlia come autrici del reato.

Le accuse e le conseguenze legali

Una volta identificate, madre e figlia dovranno ora rispondere dell’accusa di furto aggravato in concorso, un reato molto grave che potrebbe comportare pesanti conseguenze legali. Per il momento, le due donne si trovano agli arresti domiciliari in attesa del processo che stabilirà le loro responsabilità e le relative pene.

La lezione da trarre da questo episodio

Questo episodio ci ricorda l’importanza della sicurezza e della vigilanza all’interno dei negozi, soprattutto nelle attività commerciali dove è presente merce di valore come le gioiellerie. La collaborazione tra le forze dell’ordine e i sistemi di videosorveglianza può essere fondamentale per prevenire e reprimere atti criminali come quello commesso da madre e figlia.

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Esplosione in garage a Barra, vittima un uomo.

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Esplosione in garage a Barra, vittima un uomo.

A Barra, nel quartiere Napoli Est, si è verificato un violento boato proveniente da un garage situato in via Cupa Vicinale Bolino. Purtroppo, a seguito dell’esplosione, un uomo ha perso la vita. Ad occuparsi delle indagini sono le forze dell’ordine, in particolare i carabinieri che stanno cercando di fare luce su quanto accaduto.

Dettagli sull’incidente

L’esplosione avvenuta nel garage ha scosso l’intera zona circostante, generando paura e preoccupazione tra i residenti. Al momento sono ancora in corso accertamenti per stabilire le cause che hanno portato a questo tragico episodio. La vittima, purtroppo, non è riuscita a salvarsi e ora le autorità stanno cercando di capire se si sia trattato di un incidente o di un gesto deliberato.

Indagini in corso

I carabinieri stanno analizzando ogni dettaglio del luogo dell’esplosione per raccogliere indizi utili che possano permettere di fare chiarezza sulla dinamica dell’accaduto. La collaborazione dei residenti e eventuali testimoni sarà fondamentale per ricostruire l’accaduto e fare luce su quanto realmente è avvenuto in quel garage di via Cupa Vicinale Bolino.

Situazione attuale

Al momento la situazione rimane ancora molto confusa e caotica, ma le autorità competenti stanno lavorando senza sosta per fare luce su questo drammatico episodio. È importante rimanere aggiornati su eventuali sviluppi e nuove informazioni che potrebbero emergere nelle prossime ore.

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Decine di locali multati per tavolini abusivi a via Costantinopoli e Decumani

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Decine di locali multati per tavolini abusivi a via Costantinopoli e Decumani

Nel cuore di Napoli, precisamente nella zona di piazza Bellini e ai Decumani, si è verificata una situazione preoccupante durante dei controlli effettuati recentemente. Su 20 attività ispezionate, ben 13 sono state sanzionate per non essere in regola con le normative vigenti, percentuale che si traduce in due su tre, una cifra decisamente alta.

Multe a Piazza Bellini e ai Decumani

Le autorità competenti hanno emesso una vera e propria raffica di multe nei confronti di bar, ristoranti e librerie presenti nella zona di piazza Bellini e ai Decumani, a causa di tavolini abusivi posizionati in spazi non concessi. Questo comportamento non solo danneggia l’immagine della città, ma soprattutto crea problematiche di ordine pubblico e sicurezza per i cittadini e i visitatori.

Situazione allarmante

La scoperta di questa situazione non regolare ha destato preoccupazione tra gli abitanti del quartiere e le autorità locali, che stanno valutando come affrontare e risolvere questa problematica per garantire il rispetto delle regole e la tutela di tutti. È fondamentale che le attività commerciali rispettino le normative vigenti e che le autorità mantengano alta l’attenzione per prevenire situazioni simili in futuro.

Appello alla collaborazione

Si torna quindi a ribadire l’importanza della collaborazione tra le autorità competenti e gli esercenti commerciali per garantire il rispetto delle regole e il decoro della città. Solo attraverso un impegno condiviso sarà possibile mantenere Napoli una città accogliente, sicura e rispettosa delle normative che regolano la vita pubblica.

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Assalto gioielleria, banditi usano chiodi per fermare carabinieri

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Assalto gioielleria, banditi usano chiodi per fermare carabinieri

Napoli: tentativo di assalto sventato con lancio di chiodi a tre punte

Nella mattina di ieri, a Napoli, si è verificato un tentativo di assalto a una gioielleria nel centro della città. Tuttavia, i banditi sono stati costretti a fuggire prima di portare a termine il colpo, a causa dell’intervento rapido dei carabinieri. Durante la fuga, i malviventi hanno anche lanciato chiodi a tre punte per cercare di seminare gli agenti.

Il tentativo di rapina

I malintenzionati, armati e incappucciati, hanno fatto irruzione nella gioielleria e hanno iniziato a minacciare i presenti per impadronirsi dei preziosi esposti. Tuttavia, l’allarme è scattato e i carabinieri sono intervenuti prontamente, costringendo i ladri alla fuga.

La fuga e il lancio di chiodi a tre punte

Durante la fuga, i banditi hanno cercato di ostacolare le forze dell’ordine lanciando chiodi a tre punte per rallentare il loro inseguimento. Fortunatamente, nessun agente è rimasto ferito grazie alla prontezza di riflessi e alla tempestiva azione delle forze dell’ordine.

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45enne pestato davanti alla famiglia per il rifiuto di vendere droga

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45enne pestato davanti alla famiglia per il rifiuto di vendere droga

Un uomo di 45 anni residente a Ponticelli è stato brutalmente picchiato da un gruppo di quattro individui che cercavano di costringerlo a vendere hashish per conto loro. Come risultato della violenta aggressione, l’uomo ha deciso di denunciare i suoi aguzzini alle autorità competenti che hanno proceduto con il loro arresto.

Brutale aggressione a Ponticelli

La vittima dell’aggressione, un uomo di mezza età, è stato preso di mira da un gruppo di criminali che volevano coinvolgerlo nel traffico di sostanze stupefacenti. I malviventi hanno cercato in tutti i modi di costringere l’uomo a compiere attività illegali per loro conto, arrivando anche alla violenza fisica per convincerlo ad acconsentire alle loro richieste.

La denuncia e l’arresto dei responsabili

Nonostante la brutale aggressione subita, l’uomo ha deciso di non piegarsi alle richieste intimidatorie dei suoi aggressori e ha scelto di denunciarli alle autorità competenti. Grazie alla sua coraggiosa testimonianza, la polizia è riuscita ad arrestare i responsabili dell’aggressione, mettendo fine alla loro attività criminale e garantendo giustizia per la vittima e la sua famiglia.

Conclusioni

Questo caso di violenza e intimidazione legato al traffico di droga mette in luce l’importanza di non piegarsi alla criminalità e di denunciare ogni forma di abuso e violenza alle autorità competenti. La prontezza d’intervento delle forze dell’ordine ha permesso di assicurare alla giustizia i responsabili di questo vile attacco, dimostrando che la collaborazione tra cittadini e istituzioni è fondamentale per contrastare efficacemente la criminalità organizzata.

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Latitante da gennaio trovato in villetta a Castel Volturno grazie a un cagnolino assistente

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Latitante da gennaio trovato in villetta a Castel Volturno grazie a un cagnolino assistente

Il presunto reggente del clan Abbinante è stato arrestato dai carabinieri all’alba mentre si nascondeva in una villetta di Castel Volturno. Quest’uomo era ricercato da novembre e è stato individuato grazie alle attività investigative delle forze dell’ordine.

Latitante da gennaio

Dopo mesi di ricerche, finalmente è stata individuata la posizione del latitante che si era reso irreperibile dal mese di gennaio. Grazie al lavoro dei carabinieri, è stato possibile eseguire l’arresto e portare l’uomo di fronte alla giustizia.

Arrestato in una villetta di Castel Volturno

La villetta di Castel Volturno è stata individuata come nascondiglio del presunto reggente del clan Abbinante, un luogo apparentemente tranquillo che ha permesso all’uomo di rimanere nascosto per diversi mesi. Tuttavia, l’intervento dei carabinieri ha portato alla sua cattura e alla fine della sua latitanza.

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Sequestrato furgone con 17 sacchi neri a piazza Carlo III: intervento della Polizia Locale.

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Sequestrato furgone con 17 sacchi neri a piazza Carlo III: intervento della Polizia Locale.

La Polizia Locale di Napoli ha effettuato un sequestro penale in seguito all’ispezione di un furgone carico di sacchi neri che ha destato sospetti. I motociclisti della Polizia si sono insospettiti quando hanno visto il veicolo con il suo carico particolarmente sospetto, e hanno deciso di intervenire.

Il sequestro del furgone a Piazza Carlo III

I sacchi sono stati fatti scaricare per un controllo più approfondito, e è emerso che contenevano materiale pericoloso e illegale. Per questo motivo è scattato il sequestro penale del furgone e del suo carico.

Le indagini in corso

Al momento sono in corso le indagini per risalire ai responsabili e capire quali fossero i reali scopi di quel materiale. La Polizia Locale ha confermato che si tratta di un importante sequestro che potrebbe portare a ulteriori sviluppi nelle prossime settimane.

Continua a leggere su [Fanpage.it](https://www.fanpage.it/napoli/furgone-pieno-di-17-sacchi-neri-fermato-a-piazza-carlo-iii-la-polizia-locale-sequestra-tutto/) per rimanere aggiornato su questa vicenda in evoluzione.

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29enne richiede passaporto in Questura, arrestato a Napoli

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29enne richiede passaporto in Questura, arrestato a Napoli

Un 29enne è stato arrestato a Napoli mentre si recava in Questura per richiedere il passaporto. L’uomo era ricercato per reati contro il patrimonio e dovrà scontare 1 anno e 6 mesi di reclusione.

Dettagli dell’arresto

Durante un controllo di routine alla Questura, è emerso che sul 29enne pendeva un provvedimento restrittivo per reati contro il patrimonio. Di conseguenza, gli agenti hanno proceduto con il suo arresto e lo hanno condotto in carcere per scontare la pena prevista.

Conclusione

Questo episodio dimostra l’importanza dei controlli preventivi e delle attività di sorveglianza da parte delle forze dell’ordine. Grazie all’operato delle autorità, è stato possibile individuare e arrestare una persona ricercata per reati gravi, garantendo la sicurezza della comunità.

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De Luca ai giovani: evitate comportamenti rischiosi in auto. Il nuovo codice stradale è criticato.

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De Luca ai giovani: evitate comportamenti rischiosi in auto. Il nuovo codice stradale è criticato.

Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, si è recentemente espresso in merito alla sicurezza stradale con frasi dure e nette. Durante un’intervista, ha sottolineato l’importanza di evitare le porcherie di chi vende vodka a 50 centesimi, riferendosi implicitamente al consumo eccessivo di alcolici alla guida.

La posizione di De Luca sul nuovo codice della strada

Inoltre, De Luca ha definito il nuovo codice della strada come “una salvinata”, criticando alcuni aspetti e modifiche apportate. Secondo il presidente, alcune norme potrebbero non essere efficaci nel contrastare gli incidenti stradali e garantire la sicurezza di tutti gli utenti della strada.

De Luca ha anche rivolto un appello ai giovani, invitandoli a non fare gli imbecilli in auto e a rispettare le regole del codice della strada per evitare tragedie evitabili.

Continua a leggere l’articolo per conoscere tutti i dettagli dell’intervista e scoprire quali sono le posizioni di De Luca sulla sicurezza stradale e sul nuovo codice della strada.

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