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Cronaca

Napoli, dipendenti Pascale obesi e stressati: si attiva piano prevenzione

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Napoli, dipendenti Pascale obesi e stressati: si attiva piano prevenzione

L’Istituto nazionale tumori “Fondazione Pascale” di Napoli ha identificato l’identikit del dipendente, che presenta caratteristiche quali sovrappeso, inattività e stress. Secondo un’indagine condotta dal Servizio di Medicina del lavoro dell’Istituto, la maggior parte dei dipendenti, inclusi medici, infermieri, dirigenti e impiegati, si dedica molto alla salute dei pazienti, ma poco alla propria.

La ricerca ha evidenziato che il 70% delle dipendenti del Pascale non pratica sport, e per gli uomini la situazione non è migliore, con il 64% che non svolge attività fisica. Solo il 52% ha un peso considerato normale, mentre una percentuale significativa dovrebbe iniziare una dieta. Le malattie cardiovascolari colpiscono più frequentemente gli uomini, mentre le patologie muscoloscheletriche interessano maggiormente le donne.

L’Irccs partenopeo ha deciso di affrontare la situazione implementando un piano che aderisce al programma di prevenzione della salute nei luoghi di lavoro promosso dalla Regione Campania. Il piano si concentra sulla promozione di stili di vita corretti e sul benessere organizzativo, psicosociale e sulla conciliazione tra vita e lavoro.

Il direttore generale del Pascale, Attilio Bianchi, sottolinea l’importanza del benessere psicofisico degli operatori, al fine di garantire il massimo impegno verso i pazienti. Per favorire una maggiore attenzione alla salute, è stato creato un sito a cui i dipendenti possono accedere tramite un QR code, dove trovano informazioni utili sull’alimentazione e video su come gestire il corpo durante le ore di lavoro.

Sebbene per il momento la palestra aziendale sia solo una proposta, è possibile iniziare fin da subito con piccoli esercizi posturali durante la giornata lavorativa, grazie ai consigli della responsabile della Riabilitazione e Fisioterapia, Monica Pinto.

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45enne pestato davanti alla famiglia per il rifiuto di vendere droga

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45enne pestato davanti alla famiglia per il rifiuto di vendere droga

Un uomo di 45 anni residente a Ponticelli è stato brutalmente picchiato da un gruppo di quattro individui che cercavano di costringerlo a vendere hashish per conto loro. Come risultato della violenta aggressione, l’uomo ha deciso di denunciare i suoi aguzzini alle autorità competenti che hanno proceduto con il loro arresto.

Brutale aggressione a Ponticelli

La vittima dell’aggressione, un uomo di mezza età, è stato preso di mira da un gruppo di criminali che volevano coinvolgerlo nel traffico di sostanze stupefacenti. I malviventi hanno cercato in tutti i modi di costringere l’uomo a compiere attività illegali per loro conto, arrivando anche alla violenza fisica per convincerlo ad acconsentire alle loro richieste.

La denuncia e l’arresto dei responsabili

Nonostante la brutale aggressione subita, l’uomo ha deciso di non piegarsi alle richieste intimidatorie dei suoi aggressori e ha scelto di denunciarli alle autorità competenti. Grazie alla sua coraggiosa testimonianza, la polizia è riuscita ad arrestare i responsabili dell’aggressione, mettendo fine alla loro attività criminale e garantendo giustizia per la vittima e la sua famiglia.

Conclusioni

Questo caso di violenza e intimidazione legato al traffico di droga mette in luce l’importanza di non piegarsi alla criminalità e di denunciare ogni forma di abuso e violenza alle autorità competenti. La prontezza d’intervento delle forze dell’ordine ha permesso di assicurare alla giustizia i responsabili di questo vile attacco, dimostrando che la collaborazione tra cittadini e istituzioni è fondamentale per contrastare efficacemente la criminalità organizzata.

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Latitante da gennaio trovato in villetta a Castel Volturno grazie a un cagnolino assistente

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Latitante da gennaio trovato in villetta a Castel Volturno grazie a un cagnolino assistente

Il presunto reggente del clan Abbinante è stato arrestato dai carabinieri all’alba mentre si nascondeva in una villetta di Castel Volturno. Quest’uomo era ricercato da novembre e è stato individuato grazie alle attività investigative delle forze dell’ordine.

Latitante da gennaio

Dopo mesi di ricerche, finalmente è stata individuata la posizione del latitante che si era reso irreperibile dal mese di gennaio. Grazie al lavoro dei carabinieri, è stato possibile eseguire l’arresto e portare l’uomo di fronte alla giustizia.

Arrestato in una villetta di Castel Volturno

La villetta di Castel Volturno è stata individuata come nascondiglio del presunto reggente del clan Abbinante, un luogo apparentemente tranquillo che ha permesso all’uomo di rimanere nascosto per diversi mesi. Tuttavia, l’intervento dei carabinieri ha portato alla sua cattura e alla fine della sua latitanza.

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Sequestrato furgone con 17 sacchi neri a piazza Carlo III: intervento della Polizia Locale.

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Sequestrato furgone con 17 sacchi neri a piazza Carlo III: intervento della Polizia Locale.

La Polizia Locale di Napoli ha effettuato un sequestro penale in seguito all’ispezione di un furgone carico di sacchi neri che ha destato sospetti. I motociclisti della Polizia si sono insospettiti quando hanno visto il veicolo con il suo carico particolarmente sospetto, e hanno deciso di intervenire.

Il sequestro del furgone a Piazza Carlo III

I sacchi sono stati fatti scaricare per un controllo più approfondito, e è emerso che contenevano materiale pericoloso e illegale. Per questo motivo è scattato il sequestro penale del furgone e del suo carico.

Le indagini in corso

Al momento sono in corso le indagini per risalire ai responsabili e capire quali fossero i reali scopi di quel materiale. La Polizia Locale ha confermato che si tratta di un importante sequestro che potrebbe portare a ulteriori sviluppi nelle prossime settimane.

Continua a leggere su [Fanpage.it](https://www.fanpage.it/napoli/furgone-pieno-di-17-sacchi-neri-fermato-a-piazza-carlo-iii-la-polizia-locale-sequestra-tutto/) per rimanere aggiornato su questa vicenda in evoluzione.

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29enne richiede passaporto in Questura, arrestato a Napoli

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29enne richiede passaporto in Questura, arrestato a Napoli

Un 29enne è stato arrestato a Napoli mentre si recava in Questura per richiedere il passaporto. L’uomo era ricercato per reati contro il patrimonio e dovrà scontare 1 anno e 6 mesi di reclusione.

Dettagli dell’arresto

Durante un controllo di routine alla Questura, è emerso che sul 29enne pendeva un provvedimento restrittivo per reati contro il patrimonio. Di conseguenza, gli agenti hanno proceduto con il suo arresto e lo hanno condotto in carcere per scontare la pena prevista.

Conclusione

Questo episodio dimostra l’importanza dei controlli preventivi e delle attività di sorveglianza da parte delle forze dell’ordine. Grazie all’operato delle autorità, è stato possibile individuare e arrestare una persona ricercata per reati gravi, garantendo la sicurezza della comunità.

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De Luca ai giovani: evitate comportamenti rischiosi in auto. Il nuovo codice stradale è criticato.

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De Luca ai giovani: evitate comportamenti rischiosi in auto. Il nuovo codice stradale è criticato.

Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, si è recentemente espresso in merito alla sicurezza stradale con frasi dure e nette. Durante un’intervista, ha sottolineato l’importanza di evitare le porcherie di chi vende vodka a 50 centesimi, riferendosi implicitamente al consumo eccessivo di alcolici alla guida.

La posizione di De Luca sul nuovo codice della strada

Inoltre, De Luca ha definito il nuovo codice della strada come “una salvinata”, criticando alcuni aspetti e modifiche apportate. Secondo il presidente, alcune norme potrebbero non essere efficaci nel contrastare gli incidenti stradali e garantire la sicurezza di tutti gli utenti della strada.

De Luca ha anche rivolto un appello ai giovani, invitandoli a non fare gli imbecilli in auto e a rispettare le regole del codice della strada per evitare tragedie evitabili.

Continua a leggere l’articolo per conoscere tutti i dettagli dell’intervista e scoprire quali sono le posizioni di De Luca sulla sicurezza stradale e sul nuovo codice della strada.

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Due ladri in azione ad Ercolano: arrestati mentre erano agli arresti domiciliari.

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Due ladri in azione ad Ercolano: arrestati mentre erano agli arresti domiciliari.

Due uomini di 34 e 26 anni, entrambi di Ercolano, sono stati arrestati per aver rubato del materiale informatico da una scuola nonostante fossero agli arresti domiciliari. Sembra che i due siano riusciti ad accedere alla struttura scolastica e a portare via diversi dispositivi. Questo episodio solleva interrogativi sulla possibilità che le misure restrittive vengano effettivamente rispettate dai soggetti coinvolti.

Il furto inaspettato

Nel contesto degli arresti domiciliari, è particolarmente inquietante scoprire che due persone siano state in grado di commettere un furto in una scuola. Il fatto che del materiale informatico sia stato rubato solleva preoccupazioni sulla sicurezza all’interno delle istituzioni educative. È importante indagare sulle modalità con cui i due sono riusciti a ottenere l’accesso e a compiere il furto nonostante fossero soggetti a restrizioni.

La reazione delle autorità

Dopo il furto, le autorità sono intervenute prontamente per individuare e arrestare i responsabili. È fondamentale che vengano adottate misure adeguate per garantire che episodi simili non si verifichino in futuro. L’azione rapida delle forze dell’ordine dimostra l’importanza della sorveglianza e della risposta tempestiva per contrastare atti criminali.

Le conseguenze dell’azione criminale

Il furto di materiale informatico da una scuola non è solo un danno materiale, ma può avere anche ripercussioni sull’istruzione e sulla formazione degli studenti. È essenziale proteggere gli spazi educativi da atti criminali che possano compromettere il regolare svolgimento delle attività didattiche. Le autorità competenti dovranno valutare le conseguenze di questo episodio e adottare le misure necessarie per prevenire situazioni simili in futuro.

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Spari di giorno: 24enne ferito a Napoli alle gambe, operazione necessaria

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Spari di giorno: 24enne ferito a Napoli alle gambe, operazione necessaria

Un giovane è stato ferito da colpi di pistola oggi pomeriggio, giovedì 9 maggio, a Napoli. L’aggressione è avvenuta in pieno giorno e il ferito è stato trasportato d’urgenza in ospedale. I carabinieri sono al lavoro per individuare i responsabili di questo grave episodio di violenza.

Indagini in corso

Al momento, non si hanno ancora informazioni precise sulle dinamiche dell’aggressione e sulle motivazioni che hanno portato a questo gesto criminale. Gli inquirenti stanno cercando testimoni e raccogliendo ogni elemento utile per fare luce su quanto accaduto.

La situazione del ferito

Il giovane, di 24 anni, è stato colpito alle gambe e dovrà essere sottoposto a un intervento chirurgico. Le sue condizioni sono gravi ma stabili, e i medici stanno facendo il possibile per garantirgli le cure necessarie e il recupero.

Appello alle autorità e alla comunità

In un momento in cui la violenza sembra essere sempre più diffusa, è importante che le autorità competenti facciano tutto il possibile per garantire la sicurezza dei cittadini e per contrastare fenomeni criminali come questo. È fondamentale anche il coinvolgimento e il supporto della comunità, affinché episodi del genere non restino impuniti.

Continuano le indagini per fare luce su quanto accaduto e portare i responsabili di questa aggressione davanti alla giustizia. Seguiremo gli sviluppi della vicenda e forniremo aggiornamenti non appena saranno disponibili.

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Investita e uccisa Rita Granato a Napoli, autorizzato trapianto organi dai genitori

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Investita e uccisa Rita Granato a Napoli, autorizzato trapianto organi dai genitori

Espiantati gli organi della giovane di Fuorigrotta, Rita Granata, deceduta dopo tre giorni di agonia in ospedale a seguito di un incidente stradale. La ragazza è stata travolta domenica mentre stava tornando a casa.

La tragedia di Rita Granata

Rita Granata, una ragazza di soli 27 anni residente a Fuorigrotta, è stata vittima di un terribile incidente stradale che le ha causato gravi lesioni. Dopo tre giorni di lotta in ospedale, purtroppo non ce l’ha fatta e si è spenta. La sua famiglia ha preso la coraggiosa decisione di autorizzare il prelievo degli organi per permettere ad altre persone di avere una possibilità di vita.

Un gesto di grande generosità

La decisione dei genitori di Rita Granata di donare gli organi della giovane, nonostante il dolore della perdita, è un gesto di grande generosità e altruismo. Grazie a questo atto, altre persone potranno ricevere trapianti vitali che potrebbero salvar loro la vita. Rita, anche dopo la sua scomparsa, continua a essere un angelo donatore che porta speranza e salute a chi ne ha più bisogno.

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Se desideri approfondire la storia di Rita Granata e l’importante gesto della sua famiglia di autorizzare il trapianto degli organi, clicca sul seguente link: Continua a leggere

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Fuggitivo avvistato dalla polizia si nasconde sotto un tappeto: arrestato

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Fuggitivo avvistato dalla polizia si nasconde sotto un tappeto: arrestato

Un uomo di 45 anni è stato arrestato a Castellammare di Stabia (Napoli) dopo essere evaso dagli arresti domiciliari. Le forze dell’ordine sono riuscite a fermarlo grazie all’intervento di una pattuglia che lo ha individuato.

Dalla fuga all’arresto

Dopo aver visto la polizia, l’uomo ha cercato di scappare nascondendosi in un cortile e cercando di mimetizzarsi sotto un tappeto. Tuttavia, la pattuglia è riuscita a trovarlo e ad arrestarlo senza che potesse opporre resistenza.

Le conseguenze dell’evasione

L’evasione dagli arresti domiciliari è un reato grave che comporta conseguenze legali ancora più pesanti. Oltre alla pena per il reato originario, l’uomo rischia ora una pena più lunga per la sua fuga fallita.

Conclusioni

Il caso dell’uomo arrestato a Castellammare di Stabia è un ennesimo esempio di come le forze dell’ordine siano sempre all’opera per assicurare alla giustizia coloro che cercano di sfuggire alla pena a cui sono stati condannati. Sembra che la fuga non porti mai da nessuna parte e che, prima o poi, si finisca per essere catturati.

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Spari a Napoli: tre feriti a Capodimonte con colpi di pistola.

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Spari a Napoli: tre feriti a Capodimonte con colpi di pistola.

Nel tardo pomeriggio di oggi, sul corso Amedeo di Savoia, sono avvenuti dei fatti tragici che hanno portato al ferimento di tre persone. Al momento, la Polizia è al lavoro per indagare sulla vicenda e chiarire le circostanze che hanno portato a questo episodio.

La scena del crimine

Le strade di Napoli si sono trasformate in un teatro di violenza, con spari che hanno ferito tre individui. Le forze dell’ordine sono intervenute prontamente per cercare di capire cosa sia accaduto e individuare i responsabili di questo gesto inaccettabile.

Indagini in corso

Al momento, le indagini sono ancora in corso e la Polizia sta lavorando senza sosta per raccogliere prove e testimonianze utili a fare luce su quanto accaduto. È fondamentale che la giustizia venga fatta e che i responsabili vengano identificati e puniti come previsto dalla legge.

Se vuoi approfondire e rimanere aggiornato sull’evolversi della situazione, puoi continuare a leggere l’articolo completo cliccando qui.

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