Cronaca Giudiziaria
L’ex boss Augusto La Torre interrompe sciopero fame per salute
Augusto La Torre, ex boss della camorra di Mondragone e collaboratore di giustizia da vent’anni, ha deciso di interrompere lo sciopero della fame iniziato il 2 luglio scorso per protestare contro il suo status giuridico. Attualmente detenuto nel Polo Universitario del Carcere di Padova, La Torre ha denunciato di non ricevere i benefici riservati ai collaboratori di giustizia e di essere trattato come un mafioso anziché come un pentito.
A causa del peggioramento delle sue condizioni di salute, La Torre è stato ricoverato in ospedale. Il suo avvocato, Antonio Miraglia, ha spiegato che soffre di anemia mediterranea e che le sue condizioni non sono compatibili con il regime carcerario. L’avvocato ha dichiarato che La Torre era deciso a non fermarsi perché ritiene che la sua situazione attuale non sia giustificata e che non sia chiaro se sia considerato un collaboratore di giustizia o un mafioso.
Miraglia ha sottolineato che le dichiarazioni di La Torre sono state utilizzate in numerosi processi, ma nonostante ciò La Torre non è più considerato un collaboratore di giustizia. In passato, è stato rinchiuso nel carcere di massima sicurezza di Sassari per una minaccia aggravata contro magistrati e giornalisti, ma la questione è stata poi archiviata dal gip.
Recentemente, una istanza presentata all’ufficio di Sorveglianza di Padova per ottenere una misura premiale è stata appellata dalla Procura. Miraglia ha dichiarato che vogliono capire se le richieste premiali vanno fatte in qualità di collaboratore o come mafioso.
L’avvocato ha anche fatto notare che La Torre non ha più contatti con la criminalità organizzata e che il suo clan non esiste più. Ha concluso dicendo che La Torre, durante la sua detenzione, ha conseguito tre lauree, un master e aiuta anche gli altri detenuti compilando istanze con esiti positivi, tranne per sé stesso.
