Politica
Il Comune assegna immobili a ‘Fondo Napoli’ per il recupero urbano
La giunta comunale di Napoli ha deliberato l’assegnazione del primo blocco di immobili al ‘Fondo Napoli’, costituito per la valorizzazione del patrimonio pubblico comunale, come stabilito nel ‘Patto per Napoli’. Il fondo è posseduto al 70% dal Comune di Napoli e al 30% da Invimit, società al 100% dello Stato, con Inail come finanziatore.
L’obiettivo principale del Fondo è la valorizzazione degli immobili trasferiti, di cui diviene proprietario con il compito di gestirne la riqualificazione e la destinazione. Qualsiasi futura destinazione degli immobili sarà decisa dal Fondo, nel quale il Comune detiene il 70% delle quote e avrà l’ultima parola.
Il Comune ha espresso alcuni primi orientamenti vincolanti in fase di definizione del comparto, come l’inalienabilità della galleria Principe o la destinazione a parcheggio di parte dell’area ex Garittone, come già indicato dal Consiglio comunale.
Il Comune cede il 30% del valore degli immobili al Fondo, con Invimit che versa il corrispettivo in denaro nelle casse del Comune, mantenendo gli immobili trasferiti di proprietà comunale per il 70%.
Il Comune valuterà la possibilità, nell’ambito del piano di rigenerazione urbana, di prendere in considerazione la variazione di destinazione di singoli immobili, contribuendo ad incrementarne ulteriormente il valore.
Gli immobili coinvolti nella valorizzazione sono: palazzo Cavalcanti in via Toledo; deposito Anm in via Posillipo; Villa Cava in via Marechiaro; galleria Principe di Napoli; Via Egiziaca e Deposito Garrittone in via Nuova San Rocco. Il valore complessivo degli immobili è stimato in 43.590.000, con un versamento al Comune di Napoli corrispondente a 13.077.000.
Il sindaco Gaetano Manfredi ha definito il passaggio come fondamentale per valorizzare il patrimonio comunale e ha sottolineato che ogni decisione sulla destinazione dei beni è lasciata all’Amministrazione.
L’assessore comunale al Bilancio, Pierpaolo Baretta, ha sottolineato l’importanza della scelta per il recupero e la valorizzazione del patrimonio, favorendo la gestione pubblica senza privatizzazioni o svalorizzazioni. Si prevede anche la cessione di tre caserme ad Invimit.
Le caserme coinvolte sono: piazza Tafuri Giovanni Bernardino; via della Villa Romana e via Commissario Ammaturo. Il valore stimato è 3 milioni, e il Comune riceverà l’intero corrispettivo. Il totale complessivo che verrà versato al Comune sarà di 16.077.000 di euro.
Politica
Capitano Ultimo rivela l’identità segreta dopo 31 anni
Un Gestore Coraggioso
In un gesto simbolico carico di significato, il Capitano Ultimo, Sergio De Caprio, ha deciso di svelare il suo volto al pubblico per la prima volta dopo 31 anni, durante il lancio della sua candidatura alle elezioni europee nella lista “Fronte della Libertà” di Cateno De Luca.
Un Passo Coraggioso per il Bene Comune
Di fronte a una folla entusiasta al Teatro Quirino di Roma, l’iconico carabiniere antimafia ha rimosso il passamontagna che per anni ha nascosto la sua identità, dando l’avvio ufficiale alla sua campagna elettorale. “Oggi, dopo 31 anni, tolgo la copertura al mio volto, la mia ultima difesa dalla mafia, perché a viso aperto voglio continuare a servire il popolo italiano con lo stesso coraggio, con la stessa umiltà che ho avuto da carabiniere della gente”, ha dichiarato De Caprio.
Un’Alleanza per il Progresso
La sua decisione di mostrare il proprio volto segna un nuovo capitolo nella sua vita, un passo coraggioso che simboleggia la sua determinazione ad impegnarsi in prima fila per il bene comune, non più nascosto dietro un passamontagna ma a viso scoperto, tra la gente.
Un Impegno per un’Europa Diversa
Al fianco di Cateno De Luca e del “Fronte della Libertà”, De Caprio si presenta come un’alternativa alle forze politiche tradizionali, unendosi a coloro che condividono la sua visione di un’Europa “delle città, degli ecosistemi, dell’energia rinnovabile, dei cittadini e dei loro sindaci che si autodeterminano”. Con determinazione, il Capitano Ultimo ha affermato: “Lo faccio e lo farò con Cateno De Luca nel Fronte della Libertà, lontano dai partiti dei padroni di sempre e di tutto, fianco a fianco con la gente per costruire l’Europa delle città, degli ecosistemi, dell’energia rinnovabile, dei cittadini e dei loro sindaci che si autodeterminano per costruire, insieme, l’unica politica possibile, la politica del bene comune. Si, lo faremo insieme e non c’è cosa più grande, per me”.
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Procuratore Airoma lascia Csm per restare ad Avellino
Airoma decide di rimanere Procuratore ad Avellino
Domenico Airoma ha deciso di restare Procuratore a Avellino anziché assumere l’incarico al Csm, nonostante fosse stato preso in considerazione per la posizione di segretario generale del Consiglio superiore della magistratura.
Una scelta confermata dal magistrato
Dopo essere stato valutato positivamente per la sua esperienza e competenza, Airoma ha confermato la sua decisione di continuare il suo lavoro come Procuratore ad Avellino. Questa scelta è stata sorprendente, considerando che era considerato uno dei candidati più qualificati per il ruolo al CSM.
Esperienza e competenza al servizio di Avellino
Airoma ricopre il ruolo di Procuratore ad Avellino da tre anni, mettendo a disposizione della città la sua esperienza e competenza. Nonostante le opportunità offerte a livello nazionale, ha scelto di restare nella sua attuale posizione per continuare a servire la comunità di Avellino.
Politica
Nordio si difende da Gratteri: “Fatto test psico-attitudinale, pronto per altri”
Il Ministro della Giustizia risponde alle dichiarazioni del procuratore di Napoli
In risposta alle dichiarazioni del procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, il Ministro della Giustizia Carlo Nordio ha affermato: “Il test psico-attitudinale l’ho già sostenuto in passato e per quanto riguarda altri eventuali test, sono pienamente disponibile”.
La posizione del Ministro Nordio sui test per i pubblici ministeri
Nordio ha sottolineato che, riguardo ai test, “la ragione pura” sta nel fatto che “abbiamo accolto le osservazioni delle Commissioni Giustizia di Camera e Senato che proponevano questa misura, e la ragione pratica risiede nel fatto che le forze dell’ordine sono sottoposte a test attitudinali. Se il pubblico ministero è il capo della polizia giudiziaria, non vedo perché non dovrebbe essere sottoposto al test attitudinale come lo sono coloro che lavorano sotto di lui”.
La gestione del processo di assunzione dei magistrati
Rispondendo alle critiche dell’Associazione Nazionale Magistrati (Anm), Nordio ha chiarito: “Tutto il processo di assunzione dei magistrati sarà gestito dal Consiglio Superiore della Magistratura (Csm), senza interferenze governative”.
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