Cronaca
Clan D’Ambrosio, la Camorra convocava vittime al “Lagno” di Sant’Anastasia
I camorristi del clan di Roberto D’Ambrosio erano diventati una minaccia per i commercianti e gli imprenditori di Sant’Anastasia e Cercola, chiedendo il pizzo persino agli abitanti delle case popolari. Il posto dove convocavano tutte le vittime di estorsione era “Il Lagno” a Sant’Anastasia.
Queste informazioni emergono dalle 520 pagine dell’ordinanza cautelare del gip Marco Giordano del Tribunale di Napoli. Questa ordinanza ha portato in carcere 14 persone tra il clan De Bernardo e i rivali del clan di Roberto De Bernardo, che erano costretti a rinchiudersi a Somma Vesuviana per evitare lo scontro.
Un episodio rilevante è quando il giovane boss Roberto D’Ambrosio minacciò il capo cantiere di una ditta che stava effettuando opere di urbanizzazione fognarie ed idriche presso il cantiere sito alla Masseria Cutinelli in Pomigliano D’Arco.
In un’altra occasione, un imprenditore a cui avevano chiesto il pizzo di 9.000 euro fu picchiato e rapinato dell’auto. I membri del clan che agirono in questa circostanza furono Baldassarre Arca, Mammoliti Fiorentino Eduardo e Russo Gerardo.
Un ristoratore di Sant’Anastasia fu costretto a prendere latticini da un amico del clan. In un’altra estorsione, una donna fu costretta a pagare 500 euro al mese o abbandonare il suo appartamento. È stato anche compiuta un’estorsione ai danni di un perito assicurativo costretto a curare alcune pratiche assicurative per conto del clan, sotto la minaccia di essere ucciso.
Il clan di Roberto D’Ambrosio era coinvolto in numerosi episodi estorsivi, rendendoli una minaccia per la comunità di Sant’Anastasia e Cercola.
Cronaca
Minorenni in possesso di armi a Napoli durante il fine settimana: fermati un 16enne con pistola e un 15enne con coltello.
Un’operazione su larga scala è stata recentemente condotta dai carabinieri a Napoli, focalizzandosi principalmente sulla vita notturna della città. L’obiettivo principale di quest’azione è stato quello di contrastare il crescente fenomeno del possesso di armi tra giovani, anche giovanissimi. L’attenzione si è concentrata sulla movida partenopea, un’area dove il rischio di incidenti legati all’uso di armi è percepito in aumento. Le forze dell’ordine sono determinate a intervenire in maniera decisiva per prevenire qualsiasi episodio violento.
Armi nella movida napoletana
Gli agenti coinvolti nell’operazione hanno riscontrato la presenza di armi tra i ragazzi che frequentano le strade di Napoli durante il weekend. In particolare, un sedicenne è stato trovato in possesso di una pistola, mentre un quindicenne è stato fermato con un coltello. Questi episodi hanno acceso l’allarme tra le autorità locali, che intravedono un pericoloso trend in crescita. La sicurezza della città, e in particolare dei suoi frequentatori più giovani, è posta al centro delle preoccupazioni di chi deve garantire l’ordine pubblico.
Azioni delle forze dell’ordine
L’azione dei carabinieri si inserisce in un contesto di prevenzione e repressione che mira a tutelare l’incolumità della popolazione, riducendo al minimo il rischio di episodi violenti. Le operazioni non si limitano alla semplice verifica del possesso di armi, ma coinvolgono anche attività di pattugliamento e controllo delle aree più frequentate dai giovani. L’intervento tempestivo delle forze dell’ordine è essenziale per prevenire l’escalation di violenze e garantire una maggiore sicurezza a cittadini e turisti.
Cronaca
Arrestati a Napoli due individui che trasportavano droga nello zaino da rider: trovati in possesso di 190 chili di hashish.
Nella zona orientale di Napoli, le forze dell’ordine hanno arrestato due spacciatori colti sul fatto mentre trasportavano droga. In un tentativo di eludere i controlli e confondersi tra la folla, i due criminali avevano ideato un piano originale: trasportavano le sostanze stupefacenti all’interno di uno zaino da rider, sperando che questo li rendesse meno sospetti nei confronti delle autorità.
Un travestimento ingegnoso ma inefficace
L’uso di uno zaino da rider da parte dei pusher, inizialmente, poteva sembrare un’idea brillante. In un periodo in cui le consegne a domicilio sono all’ordine del giorno, un rider non attira particolare attenzione e si muove con facilità in città. Tuttavia, le forze dell’ordine, grazie a informazioni dettagliate e all’osservazione sospetta degli spazi urbani, sono riuscite a fermare i due uomini. Durante l’operazione, gli agenti hanno sequestrato 190 chili di hashish.
Un fenomeno in crescita
L’arresto di questi due spacciatori riaccende l’attenzione su come i traffici di droga si adattino rapidamente alle nuove realtà urbane e sociali. Utilizzare uno zaino di un rider è solo uno degli stratagemmi adottati dai pusher per sfuggire ai controlli. L’arresto a Napoli, però, dimostra quanto sia essenziale un lavoro di intelligence e di controllo capillare per contrastare efficacemente il fenomeno. Per ulteriori dettagli sul caso, è possibile consultare l’articolo completo.
Cronaca
Veicolo cade in un dirupo a Lioni: deceduto un giovane di 24 anni, un altro in condizioni critiche.
Questa mattina, nella cittadina di Lioni, in provincia di Avellino, si è verificato un tragico incidente stradale. L’evento ha avuto conseguenze drammatiche: un giovane di 24 anni ha perso la vita, mentre un altro ragazzo è rimasto gravemente ferito.
Dettagli dell’incidente
L’incidente è avvenuto su una strada che attraversa la zona collinare della città. L’auto, per ragioni ancora da chiarire, è uscita di strada per poi precipitare in una scarpata. Le forze dell’ordine e i soccorsi si sono immediatamente recati sul posto per le operazioni di recupero e assistenza. Purtroppo, per uno dei due giovani a bordo, non c’è stato nulla da fare, mentre l’altro è stato trasportato in ospedale in condizioni critiche.
Indagini in corso
Le autorità hanno avviato un’indagine per accertare le dinamiche dell’accaduto e verificare eventuali responsabilità. Gli investigatori stanno cercando di ricostruire gli ultimi momenti prima dello schianto e stanno raccogliendo testimonianze per chiarire se ci siano stati fattori esterni coinvolti nell’incidente, come ad esempio le condizioni atmosferiche o la presenza di altri veicoli.
I dettagli sull’incidente si trovano qui.