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Cronaca

Bar napoletani pronti a segnalare casi di violenza sulle donne

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Bar napoletani pronti a segnalare casi di violenza sulle donne

I pubblici esercizi di Napoli stanno per diventare un punto di riferimento per contrastare la violenza di genere, grazie al progetto #sicurezzaVera ideato dal Gruppo Imprenditrici di Fipe Confcommercio in collaborazione con la Polizia di Stato. Questa iniziativa si sta avviando anche nella città partenopea, con l’obiettivo di formare il personale dei locali e fornire loro un canale preferenziale di segnalazione alla polizia in caso di casi sospetti.

Il progetto prevede due azioni principali. In primo luogo, Fipe-Confcommercio avvierà una formazione dedicata al personale dei locali interessati, approfondendo le tematiche legate alla violenza di genere e fornendo strumenti di tutela per le vittime. Inoltre, i locali avranno accesso a un canale preferenziale all’interno della app YouPol, che permetterà loro di segnalare casi sospetti direttamente alla centrale di polizia, attivando una procedura di intervento rapido utilizzando l’hashtag Fipe nel messaggio.

Il progetto è stato presentato a Napoli da diverse figure istituzionali, tra cui il presidente Fipe-Confcommercio Campania, la presidente nazionale Gruppo Donne imprenditrici Fipe, rappresentanti della Polizia di Stato, l’assessore alla Legalità del Comune di Napoli e altri importanti attori del territorio. Questa iniziativa vuole contribuire a rendere i pubblici esercizi luoghi più sicuri per le donne, promuovendo una cultura della legalità e del rispetto.

Il progetto #sicurezzaVera è un’iniziativa di grande rilevanza che si propone di contrastare la violenza di genere nei pubblici esercizi. La formazione del personale e la possibilità di segnalare casi sospetti alla polizia sono due misure importanti per prevenire e intervenire in caso di violenza di genere. Questo progetto è un passo avanti nella direzione della tutela delle donne, affinché si sentano al sicuro ovunque si trovino, anche nei luoghi di svago e socialità.

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Scatta la chiusura per bar di Chiaia: droga nel locale, padre del titolare arrestato

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Scatta la chiusura per bar di Chiaia: droga nel locale, padre del titolare arrestato

Il Questore di Napoli ha disposto la chiusura per 15 giorni di un bar di Chiaia: ad ottobre il padre del titolare era stato arrestato per detenzione di stupefacenti.

È scattata la sospensione dell’attività, per 15 giorni, per un bar di Chiaia, nel centro di Napoli, alle spalle di piazza del Plebiscito; la decisione arriva dal Questore, su proposta del commissariato San Ferdinando, a seguito di una operazione risalente al mese scorso che si era concluso on la denuncia del titolare e l’arresto di suo padre per detenzione di sostanze stupefacenti. In una nota della Questura di Napoli si specifica che il provvedimento, eseguito questa mattina, 21 novembre, è “finalizzato a scongiurare un concreto pericolo per l’ordine pubblico e per la sicurezza dei cittadini”.

Il controllo che ha portato allo stop per l’attività commerciale risale al pomeriggio dell’11 ottobre scorso. In quella circostanza i poliziotti di San Ferdinando e quelli del commissariato Montecalvario erano intervenuti nel bar e avevano controllato due persone all’interno, identificate come il titolare e suo padre; il secondo era stato trovato in possesso di poco più di 30 grammi di stupefacenti, tra cocaina e hashish, e di una grossa somma di denaro. Nel dettaglio, erano stati rinvenuti 5 involucri di cocaina dal peso di circa 3 grammi, 3 stecche di hashish per complessivi 30 grammi e 4.800 euro in contanti. L’uomo era stato arrestato mentre per suo figlio era scattata la denuncia.

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Carne e salumi in cattive condizioni igieniche: sequestrati 15mila chili, chiuso un salumificio

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Carne e salumi in cattive condizioni igieniche: sequestrati 15mila chili, chiuso un salumificio

Blitz dei carabinieri in un salumificio in provincia di Avellino, che è stato chiuso a causa delle carenze igienico-sanitarie e per l’impiago di lavoratori in nero. Multato e denunciato il titolare.

Immagine di repertorio

Blitz dei carabinieri del Nas (Nucleo antisofisticazioni e sanità) in un salumificio nell’area di Baiano, in provincia di Avellino: sono 15mila i chili di carne di maiale e di altri prodotti a base di carne, tra cui salumi, che sono stati sequestrati dai militari dell’Arma, mentre l’intera attività commerciale è stata chiusa. I prodotti alimentari posti sotto sequestro – in parte congelati, in parte sottovuoto – erano conservati in pessime condizioni igieniche; i carabinieri hanno poi sequestrato anche 84 chili di “ciccioli” che erano stati etichettati come produzione propria, ma in realtà erano stati importati da una ditta della provincia di Napoli.

Tutti i lavoratori del salumificio erano in nero

Nel corso dei controlli, i carabinieri hanno individuato gli otto dipendenti del salumificio, nessuno dei quali aveva regolare contratto di lavoro: tutti lavoravano in nero; cinque di questi, stranieri, sono stati inoltre denunciati per ingresso e soggiorno illegale sul territorio italiano.

Pertanto, al termine del blitz, i militari dell’Arma hanno disposto la chiusura dell’attività commerciale e hanno multato il titolare per 200mila euro; l’uomo è stato anche denunciato alla competente Autorità Giudiziaria per aver favorito e impiegato manodopera clandestina e per le violazioni connesse alle norme sulla sicurezza del lavoro.

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Ruba cellulare dal ristorante, i titolari: “Hanno anche svuotato i nostri conti correnti”

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Ruba cellulare dal ristorante, i titolari: “Hanno anche svuotato i nostri conti correnti”

Un uomo è entrato in pizzeria a Napoli e rubato un cellulare nei pressi del registratore di cassa. Poi i proprietari hanno scoperto che, da quel dispositivo, sono riusciti anche a svuotare i conti correnti privati ed aziendali.

Ha rubato il cellulare dalla cassa di un ristorante al Vomero, poi si è allontanato. Ma i proprietari hanno anche scoperto che, proprio attraverso il cellulare, sono anche riusciti a svuotare i loro conti correnti. La vicenda è accaduta a Napoli, protagonista è la pizzeria Gorizia 1916 di via Bernini, che ha anche diffuso in Rete le immagini del furto. Dalle immagini si vede una persona entrare, guardarsi un po’ attorno e, appena nessuno è focalizzato su di lui, afferrare un cellulare nei pressi della cassa e scappare. Ma l’amara scoperta, per i proprietari, è avvenuta nelle ore successive, quando i loro conti correnti sono stati svuotati.

I due hanno infatti spiegato su Facebook:

Volevo condividere con tutti voi (e oltre) il disprezzo, la rabbia e la violenza che abbiamo provato a causa di un truffaldino che, studiando bene la zona, i movimenti e gli oggetti intorno da poter rubare, ha ben pensato di sottrarre un cellulare ad un uomo che lavora 20 ore al giorno, impegnato per l’appunto ad accogliere e far accomodare, come ogni giorno, i suoi ospiti nella nostra amata Gorizia 1916. Purtroppo non era un semplice furto. Il cellulare in questione è finito in mani di hackers che hanno disattivato il blocco, preso possesso dell’id Apple e rubato l’accesso ai conti bancari cambiando le password, lasciandoci lì impotenti mentre i conti aziendali e privati venivano velocemente prosciugati. Ci appelliamo a…

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