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Cronaca

Baby gang rapina e picchia a Napoli, piazza Nazionale vittima dell’aggressione.

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Baby gang rapina e picchia a Napoli, piazza Nazionale vittima dell’aggressione.

Napoli ha nuovamente vissuto una notte di violenza causata da baby gang che stanno rendendo sempre più pericolosa la città durante le ore serali. Un brutale episodio ha visto una donna circondata, gettata a terra e rapinata da un gruppo di giovani delinquenti, prima che si dileguassero nella notte. Questo è solo uno dei tanti casi di criminalità e violenza perpetrati da baby gang.

L’incidente è avvenuto a Piazza Nazionale la scorsa notte e è stato documentato da un residente, il cui video è stato diffuso dal presidente di un comitato civico al deputato Francesco Emilio Borrelli dell’alleanza Verdi-Sinistra.

Il deputato Borrelli ha commentato l’accaduto criticando la crescente violenza a Napoli, affermando che troppo spesso sono i giovani a commettere atti criminali. Ha inoltre dichiarato che il fenomeno delle baby gang è sfuggito di mano, lasciando che queste bande di giovani delinquenti dettino legge per le strade della città.

In tema di sicurezza, Borrelli ha sottolineato che sono stati fatti molti passi indietro e ha sottolineato la necessità che il Prefetto istituisca un tavolo per la sicurezza del territorio. Ha inoltre sottolineato l’importanza di intervenire con decisione sulla questione delle baby gang, proponendo cambiamenti nelle leggi e nella giustizia minorile, nonché un approccio più efficace alla prevenzione nelle famiglie.

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Cronaca

Guerra tra i due clan a Ponticelli: il primo pesta i rivali in carcere, il secondo sequestra il fratello del boss

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Guerra tra i due clan a Ponticelli: il primo pesta i rivali in carcere, il secondo sequestra il fratello del boss

La vicenda vede contrapposti esponenti dei clan De Luca Bossa e De Micco-De Martino: i primi hanno pestato esponenti del secondo, che hanno sequestrato il fratello di uno degli aggressori per far interrompere le violenze.

Immagine di repertorio

Due persone sono state arrestate nella mattinata di oggi dai carabinieri della tenenza di Cercola, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, nell’ambito di una vicenda che vede contrapposti i clan De Luca Bossa e De Micco-De Martino; i due arrestati devono rispondere di sequestro di persona aggravato dal metodo mafioso, commessi ai danni di un uomo di 43 anni residente a Cercola, fratello di un noto esponente dei De Luca Bossa di Ponticelli, attualmente in carcere.

Le indagini dei militari dell’Arma, coordinati dall’antimafia partenopea, hanno permesso di accertare che, nello scorso mese di agosto, il 43enne, mentre si trovava in un bar di Ponticelli – quartiere della periferia orientale di Napoli – era stato prelevato con la forza e costretto a salire in auto, venendo rilasciato soltanto alcune ore dopo.

Stando a quanto ricostruito nel corso dell’attività investigativa, il 43enne, che come detto è il fratello di un noto esponente del clan De Luca Bossa, sarebbe stato sequestrato dal clan De Micco-De Martino per fare da mediatore con il fratello detenuto e mettere così fine ai ripetuti pestaggi subiti in carcere da loro affiliati. Secondo gli inquirenti, gli episodi si inseriscono nella guerra di camorra che da anni vede contrapposti i due clan per il controllo delle attività illecite nell’area Est di Napoli.

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Mattone lanciato contro un’ambulanza in corsa, sfonda il parabrezza: follia a Marcianise

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Mattone lanciato contro un’ambulanza in corsa, sfonda il parabrezza: follia a Marcianise

Questa notte un ignoto che si aggirava in strada ha lanciato un mattone contro un’ambulanza del 118 di Caserta mentre si trovava a Marcianise; solo per un caso fortuito nessun membro dell’equipaggio è stato colpito.

Notte di follia, quella appena trascorsa, a Marcianise, nella provincia di Caserta, dove qualcuno ha lanciato un mattone contro un’ambulanza del 118, che stava rientrando in postazione e quindi era in marcia. Soltanto per un caso fortuito nessun membro dell’equipaggio è stato colpito.

Immagine

A raccontare la vicenda sono stati i diretti interessati, che si sono rivolti all’associazione “Nessuno tocchi Ippocrate”, che ha poi diffuso via social le immagini dei danni riportati dall’ambulanza, riportando anche le parole dell’equipaggio:

118 Caserta, 16 novembre, zona Marcianise. Verso le 04:00, mentre rientravamo in postazione, una persona ignota che si aggirava per strada a piedi, ci lancia un mattone sul parabrezza dell’ambulanza. Sottolineo che la persona in questione è ancora in giro! Come si può continuare così, su una strada isolata, di passaggio continuo camion per scarico merci, col rischio di sbandare o peggio, che potesse prendere in pieno l’autista visto che l’ha sfiorato, per fortuna, di pochi millimetri

Anche il dottor Manuel Ruggiero, presidente di “Nessuno tocchi Ippocrate”, ha commentato quanto accaduto questa notte a Marcianise:

Rubano merce al centro commerciale Campania e la nascondono nel passeggino del bimbo: denunciati mamma e papà

Restiamo basiti dalle immagini ricevute; il foro di penetrazione del mattone è in corrispondenza della…

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Appalti e favori in cambio di voti per le Regionali, chiesto rinvio a giudizio per ex sindaco e fratello

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Appalti e favori in cambio di voti per le Regionali, chiesto rinvio a giudizio per ex sindaco e fratello

Il pm di Avellino ha chiesto i rinvii a giudizio per gli indagati nell’inchiesta sul Comune di Pratola Serra (Avellino); tra i 14 capi di accusa ci sono corruzione, turbativa d’asta e brogli elettorali.

Immagine di repertorio

Il prossimo 28 gennaio compariranno davanti al gip gli indagati nell’inchiesta sul Comune di Pratola Serra: il pm del Tribunale di Avellino, Cecilia De Angelis, ha chiesto i rinvio a giudizio per 14 capi di accusa, tra cui corruzione, turbativa d’asta e brogli elettorali. Tra gli indagati figurano Antonio Aufiero e suo fratello Emanuele Aufiero, che all’epoca erano, rispettivamente, Presidente del Consiglio Comunale e Sindaco del comune dell’Avellinese. Per gli inquirenti gli illeciti sarebbero stati commessi anche per favorire la candidatura alle elezioni Regionali del settembre 2020 di Antonio Aufiero.

In particolare, l’ex presidente del consiglio comunale avrebbe promesso posi di lavoro, incarichi e favori in cambio di voti. Lo stesso indagato, insieme al fratello, ed Angelo Capone, vicesindaco all’epoca dei fatti, sono accusati di avere accettato le promesse di denaro da parte di imprenditori in cambio dell’aggiudicazione degli appalti aggirando le normali procedure. Emanuele Aufiero, la ex responsabile del settore tecnico Simona Silano e l’ex vicesindaco Capone sono accusati, infine, di turbativa d’asta in merito ad una gara d’appalto per l’illuminazione pubblica che sarebbe stata manipolata.

Alle urne Antonio Aufiero (detto Tonino) aveva ottenuto 3.059 preferenze e non era stato eletto. Gli sviluppi dell’inchiesta avevano portato, nell’ottobre 2023, allo scioglimento del Comune per infiltrazioni criminali…

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