Connect with us

Cronaca

Apertura a Napoli del primo centro per Alzheimer

Published

on

Apertura a Napoli del primo centro per Alzheimer

A Napoli è stato aperto il primo centro comunale per anziani affetti da Alzheimer, gestito dalla Cooperativa sociale Medihospes. La struttura si trova presso la Rsa Villa San Giuseppe di via Colli Aminei e può accogliere fino a 24 ospiti.

Le attività proposte al centro saranno di tipo riabilitativo e ludico-ricreativo, con l’obiettivo di stimolare le capacità cognitive e relazionali degli anziani. Tra le attività previste ci sono risveglio muscolare, yoga della risata, laboratori di creta e argilla, laboratori di lettura e recitazione, nonché attività all’esterno della struttura, come giardinaggio e orto sensoriale. Inoltre, ogni tre mesi saranno organizzati workshop sui temi legati alla demenza senile con esperti del settore.

L’attenzione a familiari e caregiver sarà continua, con l’attivazione di una linea telefonica in funzione per due giorni alla settimana, un numero WhatsApp attivo 24 ore su 24 e la possibilità di prendere appuntamento con uno psicologo per colloqui di sollievo e supporto.

L’assessore comunale al Welfare Luca Fella Trapanese ha dichiarato: “Sono molto felice di inaugurare questo spazio, una prima risposta alle tante famiglie che vivono questa malattia nella più totale solitudine e che non devono più sentirsi sole. Il progetto è sperimentale ma è fondamentale partire, strutturarsi e immaginare che in futuro questa sperimentazione possa raggiungere capillarmente tutti i quartieri”.

Il direttore della filiale Campania per la cooperativa sociale Medihospes, Donato Lopez, ha aggiunto: “Siamo particolarmente felici di iniziare un nuovo percorso solidale al fianco del Comune di Napoli. Con il nostro impegno e umanità proveremo a trasformare questo servizio, oggi sperimentale, in uno strutturato affinché possa diventare faro e guida per tutti quei familiari e caregiver che assistono, a volte purtroppo con difficoltà, i propri cari in condizione di fragilità”.

Continue Reading

Cronaca

Indagata l’insegnante aggredita a Castellammare da 30 genitori: sequestrato il suo cellulare

Published

on

Indagata l’insegnante aggredita a Castellammare da 30 genitori: sequestrato il suo cellulare

L’insegnante aggredita in una scuola media di Castellammare è stata iscritta nel registro degli indagati: si tratta di un atto dovuto per consentire accertamenti sul suo cellulare, dopo la denuncia presentata da alcuni genitori su alcune presunte chat con gli alunni.

È stata iscritta nel registro degli indagati l’insegnate di sostegno dell’istituto scolastico Salvati, a Castellammare di Stabia, nella provincia di Napoli, che lo scorso 14 novembre è stata aggredita a scuola da un gruppo di circa 30 genitori. Si tratta di un atto dovuto, quello della Procura di Torre Annunziata, che indaga sulla vicenda, per consentire ulteriori accertamenti anche sul cellulare della docente, che è stato sequestrato in seguito alla denuncia presentata da cinque genitori, che già nei giorni scorsi avevano raccontato della possibile esistenza di una chat tra l’insegnante e alcuni alunni nella quale la donna avrebbe inviato audio e video con riferimenti a sfondo sessuale.

Parallelamente, gli sforzi degli investigatori si stanno concentrando anche sull’aggressione subita dalla docente. Come detto, lo scorso 14 novembre, circa 30 genitori si sarebbero presentati all’istituto Salvati, che sorge a Scanzano, quartiere periferico di Castellammare, e avrebbero aggredito l’insegnante, che ha riportato un trauma cranico per i colpi ricevuti e ha dovuto fare ricorso alle cure mediche; nell’aggressione è rimasto ferito anche il padre della docente, anch’egli presente a scuola in quel momento, che ha invece riportato la frattura di un polso dopo essere intervenuto per difendere la figlia.

Fonte Verificata

Continue Reading

Cronaca

Picchiano un 18enne con il suo stesso casco per prendergli la moto: nei guai tre giovani nel Napoletano

Published

on

Picchiano un 18enne con il suo stesso casco per prendergli la moto: nei guai tre giovani nel Napoletano

Per un 26enne, un 20enne e un 19enne è scattata la misura dell’obbligo di dimora. I tre, lo scorso 22 aprile, a Sant’Antonio Abate, hanno aggredito un 18enne allo scopo di rapinarlo della sua moto.

Tre giovani nei guai a Sant’Antonio Abate, nella provincia di Napoli: si tratta di un 26enne, un 20enne e un 19enne, nei confronti dei quali, come disposto dalla Procura di Torre Annunziata, è scattato l’obbligo di dimora: i tre sono accusati, in concorso, di lesioni personali aggravate, mentre a due di loro viene contestata anche la tentata rapina, nei confronti di un 18enne. Per il 19enne e il 26enne, inoltre, è stato disposto anche che non si allontanino dalle rispettiva abitazioni tra le ore 20 e le ore 7 del giorno successivo.

I fatti sono avvenuti lo scorso 22 aprile a Sant’Antonio Abate quando i tre, insieme a un minorenne, avrebbero aggredito il 18enne, colpendolo con calci e pugni e poi picchiandolo con il suo stesso casco, che gli era stato strappato dalle mani, nel tentativo di rubargli la motocicletta. Tuttavia, la reazione del 18enne e l’intervento di un amico e di un passante, aveva fatto sì che i tre giovani desistessero dal tentativo di rapina e si dessero alla fuga.

Le successive indagini, condotte dai carabinieri e coordinate dalla Procura oplontina, si sono avvalse delle immagini telecamere di videosorveglianza della zona e delle testimonianze delle persone coinvolte e hanno permesso di pervenire all’identità dei tre giovani, nei confronti dei quali è scattata oggi la misura cautelare dell’obbligo di dimora.

Fonte Verificata

Continue Reading

Cronaca

Detenuto di 28 anni napoletano trovato impiccato nel carcere di Poggioreale: “Terribile tragedia”

Published

on

Detenuto di 28 anni napoletano trovato impiccato nel carcere di Poggioreale: “Terribile tragedia”

Detenuto 28enne del Napoletano morto suicida nel carcere di Poggioreale. Il sottosegretario Ferrante: “Terribile tragedia”. L’Ordine dei Medici: “Bisogna migliorare le condizioni di vita nelle carceri”

Immagine di repertorio

Un detenuto di 28 anni napoletano è stato ritrovato impiccato nel carcere di Poggioreale a Napoli. È il quarto detenuto a togliersi la vita nel 2024 nell’istituto penale partenopeo, l’undicesimo in tutta la regione Campania. A denunciare l’accaduto è Samuele Ciambriello, Garante dei Detenuti della Campania. “Il sistema penitenziario – dice Ciambriello – è sull’orlo del baratro, una strage continua ma la politica tace ed è assente. Nessun argine da provvedimenti governativi o parlamentari, solo populismo mediatico e penale anche contro la dignità delle persone detenute, dei diversamente liberi. Celle sovraffollate e tensione alle stelle, condizioni difficili che favoriscono atti di autolesionismo, scioperi della fame, scioperi sanitari. Nessun commento pubblico sui suicidi di Stato, che interrogano anche l’opinione pubblica”.

“Sono 81 in tutta Italia – prosegue Ciambriello – con il carcere di Prato e quello di Poggioreale al primo posto per numero di detenuti che si sono tolti la vita. Dall’inizio dell’anno ad oggi  sono 1.842 i tentativi di suicidio, 11.503 gli atti di autolesionismo. Tra gli 81 detenuti che si sono suicidati l’età media è di 40 anni, tra questi 8 avevano un’età compresa tra i 18 e 25 anni. Ci sono omissioni di Stato, questi suicidi e gli atti di autolesionismo e le proteste rilevano un quadro inquietante che è sotto gli occhi di tutti. Indignarsi non basta più”.

Il…

Fonte Verificata

Continue Reading

Questo sito web non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.
Alcuni contenuti sono generati attraverso una combinazione di una tecnologia proprietaria di IA e la creatività di autori indipendenti.
Per contatti [email protected]