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Cronaca

16enne vedetta della piazza di spaccio arrestato mentre trasporta vela gialla

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16enne vedetta della piazza di spaccio arrestato mentre trasporta vela gialla

A soli 16 anni, una persona faceva da vedetta nella piazza di spaccio della Vela Gialla a Scampia. Durante un blitz della polizia, è stato arrestato insieme a uno dei gestori del traffico, mentre altri due complici sono riusciti a fuggire.

Nella mattinata di ieri, il Commissariato Scampia ha condotto un’operazione antidroga presso la Vela Gialla di Viale della Resistenza. Durante un servizio di osservazione, gli agenti hanno individuato quattro soggetti all’ingresso dello stabile, che svolgevano compiti di vedetta e gestivano l’afflusso degli acquirenti.

Sfruttando un momento di distrazione dovuto alla folla, gli agenti sono entrati nella palazzina e hanno notato un individuo che consegnava qualcosa in cambio di una banconota a un altro soggetto al secondo piano. Gli operatori sono intervenuti prontamente, bloccando il prevenuto che aveva in suo possesso 65 involucri di eroina, circa 50 grammi di sostanza, 42 involucri di cocaina, circa 27 grammi di sostanza, e 142 euro, evidente provento dell’attività illecita. Durante l’intervento, è stata fermata anche una delle vedette all’ingresso, mentre le altre sono riuscite a fuggire.

Gli indagati, due napoletani di 33 e 16 anni, sono stati arrestati per detenzione ai fini di traffico di sostanze stupefacenti.

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Laurea alla memoria per Vincenzo Pio Ferrara, 25enne morto a due esami dalla tesi

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Laurea alla memoria per Vincenzo Pio Ferrara, 25enne morto a due esami dalla tesi

Al giovane è stata conferita la laurea in Infermieristica alla Federico II di Napoli: quando è morto, strappato alla vita da una leucemia, al giovane mancavano due esami alla tesi. La laurea alla memoria è stata ritirata dai genitori.

Era il suo sogno conseguire la laurea, prendere quel “pezzo di carta”. Un sogno calpestato dalla malattia, una forma di leucemia mieloide molto aggressiva che lo ha strappato alla vita troppo presto, quando mancavano soltanto due esami alla tesi. E così, l’Università Federico II di Napoli ha esaudito il sogno di Vincenzo Pio Ferrara, morto a 25 anni a causa della malattia, e nella giornata di ieri, mercoledì 4 dicembre, gli ha conferito una laurea alla memoria in Infermieristica; il “pezzo di carta” è stato ritirato dai genitori del 25enne.

All’evento era presente anche Nello D’Auria, sindaco di Gragnano, cittadina della provincia di Napoli della quale Vincenzo Pio era originario. Il sindaco, sui social, ha dedicato un lungo post al 25enne e alla sua storia: “Ci sono momenti che superano il tempo, i confini della vita, e ci ricordano quanto ogni sogno meriti di essere celebrato. Con emozione e profonda commozione, abbiamo avuto l’onore di consegnare ai genitori di Vincenzo Pio Ferrara la sua laurea, quel traguardo che lui, con forza e dedizione, aveva quasi raggiunto”.

Il primo cittadino di Gragnano continua: “Vincenzo, con il suo esempio, ci ha insegnato che la vera forza risiede nel credere in sé stessi, anche di fronte alle avversità. Il suo sorriso, il suo impegno e la sua passione per lo studio rimarranno per sempre nel cuore di chi lo ha conosciuto e amato. La comunità intera si stringe…

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Abbandonata dalla badante, 90enne resta due giorni senza cibo: soccorsa dai carabinieri a Casalnuovo

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Abbandonata dalla badante, 90enne resta due giorni senza cibo: soccorsa dai carabinieri a Casalnuovo

La donna che assisteva l’anziana, senza dare spiegazioni, ha abbandonato la 90enne, costretta sulla sedia a rotelle, lasciandola due giorni senza cibo. Sono stati i carabinieri, allarmati da un figlio dell’anziana che vive al Nord, a soccorrere la 90enne.

Immagine di repertorio

Lasciata in casa da sola, senza cibo: così è stata trovata una donna di 90 anni di Casalnuovo, nella provincia di Napoli, costretta su una sedia a rotelle e quindi non autosufficiente, abbandonata, apparentemente senza motivo, dalla badante che si occupava di lei. Ci hanno pensato i carabinieri, allertati da un figlio che vive al Nord, a soccorrere dopo due giorni l’anziana e a rifocillarla.

Come detto, è stato uno dei figli dell’anziana, che vive in Lombardia, a far scattare l’allarme. I contatti con la madre, infatti, erano mantenuti grazie alla badante, una donna originaria dell’Est Europa, che però da circa due giorni non risponde al telefono; l’anziana, infatti, non dispone né di un cellulare né di una utenza fissa. E così, dopo due giorni in cui non riesce ad avere notizie della madre, l’uomo telefona al 112.

In poco tempo, i carabinieri della Sezione Radiomobile della compagnia di Castello di Cisterna si recano presso l’edificio in cui vive la 90enne ma, in un primo momento, non ricevono nessuna risposta. Dopo qualche minuto, il portone si apre, così i militari dell’Arma possono raggiungere l’appartamento della donna al quarto piano: è lei stessa ad aprirgli la porta e a spiegare che la sua badante è andata via da due giorni e che, da allora, non mangia poiché, a causa della sedia a rotelle, non riesce nemmeno ad arrivare ai fornelli.

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Emanuela Chirilli, morta nel B&B a Napoli, ci sono due indagati per l’incendio di piazza Municipio

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Emanuela Chirilli, morta nel B&B a Napoli, ci sono due indagati per l’incendio di piazza Municipio

Incendio di piazza Municipio, ci sono 2 indagati. Sono proprietario e igestore dell’appartamento nel quale la 28enne leccese ha trovato la morte.

Emanuela Chirilli, vittima dell’incendio nel b&b a Napoli

Le tristi incombenze di questi casi, una su tutte, l’autopsia, avverranno nelle prossime ore:  venerdì i medici legali cercheranno di individuare sul corpo di Emanuela Chirilli, di 28 anni, di Lecce, elementi utili all’indagine sulla sua morte, avvenuta a Napoli, tra il 28 e il 29 novembre scorsi mentre dormiva in un bed and breakfast di Napoli. Poi la salma sarà dissequestrata e i familiari di Emanuela potranno darle l’ultimo saluto. I reati ipotizzati dai pm Giuliana Giuliano e Federica D’Amodio della Procura di Napoli, sezione “Lavoro e colpe professionali” sono omicidio colposo e incendio colposo; al momento l’ipotesi più accreditata è che le fiamme siano divampate nella sauna del bed & breakfast per un corto circuito, sorprendendo nel sonno Emanuela.

Intanto sul fronte delle indagini, svolta ieri: la Procura di Napoli ha iscritto nel registro degli indagati due persone – il proprietario e il gestore dell’appartamento – ipotizzando i reati di omicidio colposo e incendio colposo. Secondo gli accertamenti dei vigili del fuoco a innescare l’incendio sarebbe stato un corto circuito verificatosi dell’impianto elettrico in particolare di una sauna presente della struttura ricettiva di piazza Municipio. Gli inquirenti stanno anche approfondendo la natura di alcune recensioni al B&b di Napoli lasciate su noti portali di booking: nelle valutazioni di alcuni utenti, infatti, sarebbero state segnalate anomalie elettriche. Occorrerà…

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