Cronaca
Protesta a Napoli: per il diritto all’abitare nel centro storico
La tutela del “Patrimonio immateriale del centro Unesco”, che comprende gli abitanti, i processi culturali e le economie storiche e di prossimità, non può più essere posticipata. È un’urgenza contrastare il blocco e la limitazione drastica delle migliaia di case vacanza e dell’effetto speculativo generato da Airbnb, che sta minacciando il diritto all’abitare nei quartieri storici con migliaia di sfratti.
Oggi, quindici attivisti della Rete Resta Abitante hanno interrotto un incontro istituzionale a Napoli per la presentazione del forum Mondiale Unesco, contestando vivamente il Sindaco Manfredi e l’assessore Discepolo della Regione Campania. Comune e Regione, secondo gli attivisti, non stanno traducendo le parole in azioni, dimostrando mancanza di volontà politica nel limitare Airbnb nonostante altre città, come Firenze, abbiano agito concretamente in proposito. Durante la protesta è stata annunciata una mobilitazione per la giornata di chiusura del forum.
Il Sindaco ha ribadito l’intenzione politica di intervenire, ma gli attivisti ritengono che la strada del centro storico sia ormai punteggiata di buone intenzioni, ma non di azioni concrete per contrastare il turismo di massa.
Le richieste dei manifestanti includono la necessità di limitare chiaramente le case vacanza per porre un freno alla bolla speculativa degli affitti turistici, fornire alloggi pubblici per studenti, lavoratori e fasce deboli della popolazione, fermare la privatizzazione dei beni culturali, delle spiagge e dello spazio pubblico, sconfiggere la precarietà e il lavoro nero nel settore culturale e turistico e tutelare le piccole attività artigianali, le librerie e le economie di prossimità.
