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Cronaca

Napoli, banditry: Patrizio Stefanoni’s son ‘o zio robbed Leclerc

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Napoli, banditry: Patrizio Stefanoni’s son ‘o zio robbed Leclerc

Le indagini sulla banda del buco, che è stata sgominata con 9 arresti, continuano a Napoli. Sono in corso per verificare eventuali coinvolgimenti in altri furti con la stessa tecnica. Il capo della banda, Patrizio Stefanoni, noto come ‘o zio, è lo zio dei boss Prinno, che controllano gli affari illeciti nella zona di Rua Catalana. E’ anche il padre di David Stefanoni, che è stato coinvolto nella rapina al pilota della Ferrari, Charles Leclerc.

Patrizio Stefanoni è un esperto della tecnica di furto e scendeva in campo in prima persona durante i colpi, facendo da palo. Usava persino un cane al seguito per non destare sospetti. La banda era anche intenzionata a compiere un clamoroso furto in un Apple Store di Napoli, con il supporto di una rete di contatti.

Il negozio preso di mira sarebbe piccolo, ma i depositi sotterranei – cui la banda voleva accedere scavando nel sottosuolo – sono capienti. La banda stava anche progettando un furto in un Apple Store di Napoli, ma la missione alla fine sfuma. I depositi sotterranei erano interessanti, ma la banda non riesce a completare il colpo. Un ladro professionista che faceva parte della banda e occasionalmente lavorava in un bar vicino alla caserma mette in guardia i complici indicando la fitta presenza dei militari in zona.

Dopo la mancata riuscita nel colpo all’Apple Store, la banda decide di dedicarsi ai furti dei catalizzatori d’auto contenenti metalli preziosi che valgono mille euro a pezzo. Effettuano una decina di furti, in varie città del centro nord, tra le province di Roma, Ancona, Firenze e Bologna. In seguito, vengono effettuati diversi arresti e alcune persone sono sotto indagine.

Patrizio Stefanoni e altri quattro membri della banda sono in arresto in carcere. Altri quattro sono agli arresti domiciliari e altri cinque individui sono sotto indagine.

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Emanuela Chirilli, morta a 27 anni nel B&B a Napoli: si indaga anche sulle recensioni negative alla struttura

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Emanuela Chirilli, morta a 27 anni nel B&B a Napoli: si indaga anche sulle recensioni negative alla struttura

Le indagini sulla morte di Emanuela Chirilli, 28enne pugliese deceduta asfissiata dopo un incendio divampato nella stanza di un B&B in piazza Municipio a Napoli, stanno prendendo in esame anche le recensioni negative lasciate alla struttura.

Emanuela Chirilli, vittima dell’incendio nel b&b a Napoli

Era prevedibile che non sarebbero passate inosservate nemmeno agli inquirenti, che ora stanno vagliando le recensioni negative lasciate al B&B “Il Covo degli Angioini” in piazza Municipio a Napoli dove, nella notte tra il 28 e il 29 novembre, la turista pugliese Emanuela Chirilli, 28 anni, è morta asfissiata in seguito a un incendio divampato nella sua stanza. Tra le recensioni negative lasciate sul web alla struttura, una spiccava più di tutte, quella in cui una turista, cinque mesi fa, raccontava di aver preso una scossa elettrica toccando il rubinetto della doccia, di aver segnalato il problema alla struttura, la quale però, a suo dire, non avrebbe fatto nulla per rimediare.

E infatti, le indagini si stanno concentrando su due aspetti fondamentali: identificare le cause del rogo e capire se la struttura ricettiva avesse tutte le certificazioni in regola. Pertanto, le recensioni, che denunciavano problemi tecnici che dovevano essere a conoscenza dei gestori del B&B, potrebbero essere utili a entrambi i filoni dell’inchiesta: sia per quanto riguarda gli accertamenti sugli impianti elettrici e di sicurezza, sia per quello che concerne gli accertamenti amministrativi. D’altro canto, però, è quantomeno difficile identificare con precisione le stanze oggetto delle recensioni critiche, dal momento che il B&B dispone di diverse strutture…

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“Più cresce velocità di sollevamento suolo, più aumenta probabilità terremoti ai Campi Flegrei”

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“Più cresce velocità di sollevamento suolo, più aumenta probabilità terremoti ai Campi Flegrei”

Lo studio pubblicato su Nature, che sottolinea: adeguare gli edifici dei Campi Flegrei alle normative antisismiche ridurrebbe i rischi del 70%

La caldera dei Campi Flegrei

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Più cresce la velocità di sollevamento, più aumenta la probabilità di terremoto anche nei mesi successivi. E non solo: adeguare gli edifici all’interno dei Campi Flegrei alle normative antisismiche, ridurrebbe di più del 70% il rischio in caso di terremoti. Sono alcune delle considerazioni che emergono nello studio pubblicato da Nature sull’attività sismica flegrea e pubblicato anche dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanalogia, che tuttavia spiega: “La ricerca pubblicata ha una valenza essenzialmente scientifica, priva al momento di immediate implicazioni in merito agli aspetti di protezione civile”. I dati sono, comunque, estremamente chiari: e soprattutto quelli di valore geofisico aiuteranno a monitorare ulteriormente il supervulcano flegreo, uno tra i più monitorati al mondo.

Quello dei Campi Flegrei, infatti, è uno dei 12 supervulcani in grado di scatenare un’eruzione di livello VEI-8, ovvero la più alta in assoluto nell’indice di esplosività vulcanica. Campi Flegrei che già in passato hanno fatto registrare eruzioni di livello 7 (quella del 79 dopo Cristo del Vesuvio fu di livello 5, ndr), con effetti che si suppone contribuirono alla sparizione dell’uomo di Neanderthal fino a quel momento l’esemplare ominide più diffuso in Europa e che, proprio negli anni successivi all’eruzione, è rapidamente scomparso soppiantato dall’homo…

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Lutto a Napoli per Nunzia Rigotti, morta a 56 anni in un incidente in autostrada

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Lutto a Napoli per Nunzia Rigotti, morta a 56 anni in un incidente in autostrada

Si chiamava Nunzia Rigotti la donna di 56 anni morta in un incidente stradale sull’A1, tra Capua e Caianello, nel Casertano.

È lutto a Napoli per Nunzia Rigotti: si chiamava così la donna di 56 anni morta in seguito a un incidente sull’Autostrada A1, tra Capua e Caianello, nella provincia di Caserta, nella giornata di ieri, lunedì 2 dicembre. Quando la notizia della tragica scomparsa di Nunzia Rigotti si è diffusa tra quanti la conoscevano nel capoluogo campano, sui social sono apparsi tanti messaggi in ricordo della 56enne.

“Che Dio ti abbia in Gloria, Nunzia Rigotti. Non doveva andare così. Sentite condoglianze alla famiglia” scrive una donna su Facebook. “Sono vicina col cuore alla famiglia della signora Nunzia Rigotti, mi dispiace tantissimo per quello che è successo” scrive un’altra donna sempre sui social.

Sulla morte di Nunzia Rigotti è stata aperta un’inchiesta

La 56enne napoletana è morta in uno scontro tra auto la cui dinamica è ancora al vaglio della Polizia Stradale, intervenuta sul posto per i rilievi del caso. Nonostante il tempestivo intervento dei sanitari del 118, che hanno provato a rianimare la donna, per Nunzia Rigotti non c’è stato nulla da fare, è deceduta nell’impatto. Nello scontro sono rimaste ferite anche altre due persone, soccorse e portate in ospedale.

Scontro sull’autostrada A1 a Caianello, morta 56enne napoletana

La salma di Nunzia Rigotti, invece, è stata trasportata all’obitorio dell’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ha aperto una inchiesta per fare piena luce sulla…

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