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Cronaca

La Camorra cede allo Stato il tesoro in Bitcoin del narcos Raffaele Imperiale

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La Camorra cede allo Stato il tesoro in Bitcoin del narcos Raffaele Imperiale

Il tesoro in Bitcoin del noto narcotrafficante internazionale Raffaele Imperiale è stato finalmente consegnato allo Stato italiano, dopo anni di latitanza e il suo arresto a Dubai. Il tesoro, del valore di 1,8 milioni di euro, è stato sequestrato dal gip di Napoli e trasferito nelle casse dello Stato dopo essere stato consegnato dalle autorità il contabile Corrado Genovese. Questo tesoro è stato ricondotto al narcotrafficante Raffaele Imperiale proveniente da Castellammare di Stabia.

L’operazione finanziaria è stata possibile grazie all’impiego di una piattaforma di scambio internazionale di criptovaluta e al lavoro di specialisti del Gico di Napoli e dello Scico della Guardia di Finanza, con la collaborazione di un consulente del Tribunale e di un istituto bancario italiano. La notizia è stata confermata anche durante un’intervista televisiva dal neo procuratore di Napoli, Nicola Gratteri.

Il contabile e stretto collaboratore di Imperiale, corrotto Genovese, era latitante dal 25 novembre del 2022 e è stato arrestato lo scorso 13 marzo al suo arrivo a Fiumicino dagli Emirati Arabi Uniti dopo un’operazione congiunta del Gico del Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, lo Scico e la Squadra Mobile di Napoli.

Corrado Genovese ha consegnato i codici criptati attraverso i quali è stato possibile accedere a 2 milioni USDt, una moneta virtuale emessa dalla società Tether Ltd che replica il valore del dollaro USA. Dopo vari mesi di operazioni complesse, il 16 novembre la somma di 1,8 milioni di euro è confluita nel Fondo Unico Giustizia (FUG). Questa somma era costituita in gran parte da denaro residuo dell’organizzazione di narcotrafficanti capeggiata da Imperiale, con circa 1,7 milioni di USDt, mentre il resto rappresentava il compenso spettante a Genovese per i vari servizi resi al narcotrafficante.

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