Cronaca
Chiusura villaggio “Futuro remoto” Napoli: 20mila visitatori
La 37esima edizione di Futuro Remoto si è conclusa a Napoli dopo sei giorni di attività che hanno visto la partecipazione di 20.000 visitatori. L’evento si è svolto al Villaggio della Scienza di Città della Scienza ed ha offerto una vasta gamma di attività, tra cui laboratori, spettacoli, science show, conferenze e incontri. Più di 1000 ricercatori e 200 realtà hanno preso parte all’evento, con un totale di 500 eventi tra conferenze, dibattiti, mostre, escape room e laboratori interattivi.
Il festival, attivo da oltre trent’anni, si impegna a promuovere la cultura scientifica come strumento di consapevolezza critica, soprattutto tra le giovani generazioni. In questa edizione è stata introdotta per la prima volta una sezione dedicata al gioco scientifico, alle escape room e agli speed dating, con l’obiettivo di permettere al pubblico di tutte le età di interagire con la scienza e la ricerca in modo immediato e divertente.
Il festival, insignito della medaglia del Presidente della Repubblica, è stato organizzato in collaborazione con sette Università della Campania e importanti istituzioni e agenzie di ricerca. Nel corso degli anni, Futuro Remoto è diventato un punto di incontro e confronto per il mondo della ricerca, dell’università e dell’innovazione, promuovendo un dialogo diretto con il pubblico e coinvolgendo centinaia di scuole.
Il Presidente di Città della Scienza, Riccardo Villari, ha commentato il successo dell’evento affermando che “Ancora un successo per il nostro Futuro Remoto, manifestazione di punta di Città della Scienza, nucleo intorno al quale è nato il nostro polo scientifico”. La manifestazione ha riscosso sempre più partecipazione e entusiasmo da parte di un pubblico trasversale, coinvolgendo persone di tutte le età in maniera interattiva e divertente sui grandi temi del presente e sulle nuove sfide della ricerca.
Cronaca
Vasto incendio in un deposito a Pagani, bruciano cassette di plastica e legno: sul posto i vigili del fuoco
Il rogo, divampato intorno alle 4, è divampato in un deposito di cassette di plastica e legno a Pagani, nella provincia di Salerno. Sul posto i vigili del fuoco, che si sono adoperati per estinguere le fiamme.
Un vasto incendio è scoppiato nella notte a Pagani, nella provincia di Salerno: il rogo, divampato intorno alle 4, ha interessato un deposito nel quale erano stipate cassette di plastica e legno. Sul posto sono tempestivamente intervenuti i vigili del fuoco del Comando Provinciale di Salerno, nella fattispecie con sei mezzi dai distaccamenti di Nocera e Sarno e con un’autobotte proveniente da Salerno: i pompieri si sono adoperati per estinguere le fiamme e sono ancora al lavoro per raffreddare le braci ancora attive.
Fortunatamente, l’incendio non ha fatto registrare feriti, ma si contano ingenti danni alla struttura, che tuttavia non sono ancora stati quantificati. Non è ancora noto, inoltre, se, vista la natura del materiale andato in fumo – tra cui, ricordiamo, c’era anche della plastica – saranno effettuati rilievi da parte dell’Arpac per monitorare la qualità dell’aria.
Cronaca
Rapina a David Neres, tre arresti a Napoli: “Con questo orologio ci facciamo 120mila euro”
Tre giovani in carcere per la rapina al calciatore del Napoli David Neres; la batteria di rapinarolex ripresa dalle telecamere, i sospettati sono tutti del Rione Lauro.
“Con questo ci facciamo scarsi 120mila euro”: brandelli di conversazioni intercettate in ambientale in una delle automobili in uso alla banda di rapinatori che, subito dopo il colpo, sta verificando il modello dell’orologio appena portato via al calciatore del Napoli David Neres. Quando si rendono conto che è “quello chiatto”, le grida di gioia: sul mercato nero vale ben oltre centomila euro. Le intercettazioni sono agli atti nell’ordinanza che oggi, 14 novembre, ha portato in carcere tre giovani, tutti residenti nel Rione Lauro, a Fuorigrotta.
L’ordinanza di custodia cautelare in carcere per concorso in rapina pluriaggravata, emessa dal gip su richiesta della Procura, è stata eseguita dai carabinieri del Nucleo Investigativo. I fatti risalgono al primo settembre scorso. Quella sera Neres, subito dopo la partita giocata al Maradona contro il Parma, stava tornando in albergo su un minivan quando, mentre era bloccato nel traffico, era stato assalito da una batteria di rapinatori: avevano spaccato il vetro del finestrino posteriore, gli avevano puntato la pistola al volto e si erano fatti consegnare il prezioso orologio che che l’attaccante brasiliano portava al polso.
Nei video registrati dalle telecamere di sorveglianza si vedono i criminali che seguono il minivan all’esterno dello stadio Maradona e, successivamente, i sospettati che rientrano nel Rione Lauro; uno di loro scende dall’automobile senza scarpe, se ne è liberato per evitare di farsi riconoscere. Secondo le…
Cronaca
Falsi Pomodorini del Piennolo, sequestrati 35 chili di prodotti illegali nel Napoletano
La scoperta a Sant’Anastasia, in provincia di Napoli: i pomodori venivano venduti come Pomodorini del Piennolo, ma non lo erano.
Erano venduti come pomodorini del Piennolo ma in realtà non lo erano affatto: sono 35 i chili sequestrati dai carabinieri del Parco Nazionale del Vesuvio di San Sebastiano al Vesuvio, intervenuti assieme ai ai militari del Nucleo Carabinieri Parco di Ottaviano. Il sequestro è avvenuto a Sant’Anastasia, all’interno di una ditta che utilizzava la denominazione di origine protetta dei Pomodorini del Piennolo pur non essendo la titolare iscritta nel circuito dell’organismo di controllo agroqualità, né al consorzio di tutela del prodotto vesuviano.
Dopo accurati controlli, i carabinieri hanno trovato circa sei scatole di cartone per confezione e tutte con la dicitura di “Pomodorino del Piennolo” e con all’interno pomodorini freschi già confezionati, 400 etichette con la dicitura di “Pomodorino del Piennolo” ed altri grappoli di pomodorini freschi muniti di etichetta anche in questo caso: un totale di 35 chili di prodotti pronti ad essere venduti nonostante avessero false etichettature. Alla fine, è scattato il sequestro da parte dei militari dell’Arma. Per la titolare, una multa pari a 4mila euro.