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Cronaca

Alto impatto della polizia a Caivano e Castellammare: azione decisa contro la criminalità

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Alto impatto della polizia a Caivano e Castellammare: azione decisa contro la criminalità

La Polizia di Stato ha condotto un’operazione “Alto Impatto” a Caivano e Castellammare, due città con una forte presenza criminale. La presenza della polizia rappresenta un segnale di legalità per i cittadini onesti che vi abitano. Gli agenti del Commissariato di Afragola hanno lavorato con il Reparto Prevenzione Crimine Campania per controllare il territorio a Caivano, in particolare nel “Parco Verde”. Durante l’operazione, sono state identificate 236 persone, controllati 125 veicoli e contestate 2 violazioni del Codice della Strada.

Anche a Castellammare di Stabia la Polizia di Stato ha condotto un’operazione “Alto Impatto”. Gli agenti del Commissariato di Castellammare di Stabia, con la collaborazione del Reparto Prevenzione Crimine Campania, hanno effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio. Durante l’attività, sono state identificate 73 persone, di cui 22 con precedenti di polizia, controllati 33 veicoli e contestata una violazione del Codice della Strada.

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Tragedia ad Afragola, morto operaio di 43 anni: caduto dal terzo piano

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Tragedia ad Afragola, morto operaio di 43 anni: caduto dal terzo piano

Un operaio di 43 anni è deceduto questa mattina ad Afragola (Napoli); sarebbe caduto dal terzo piano di un palazzo in costruzione.

Immagine di repertorio

Un operaio è deceduto dopo essere caduto dal terzo piano di uno stabile ad Afragola, in provincia di Napoli; è avvenuto nella mattinata di oggi, 11 novembre, sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione locale. Stando ai primi accertamenti l’uomo era al lavoro quando avrebbe perso l’equilibro; inutili i tentativi di soccorso: è morto sul colpo.

La tragedia poco dopo le 11 in via Roma, all’altezza dei civici 29/31. La vittima è un italiano di 43 anni, si trovava al terzo piano di uno stabile in costruzione. Sono in corso indagini per la ricostruzione dell’incidente; parallelamente, sono stati avviati gli accertamenti sull’inquadramento lavorativo dell’uomo.

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Omicidio Arcangelo Correra, le indagini: la pistola e il proiettile di calibro diverso

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Omicidio Arcangelo Correra, le indagini: la pistola e il proiettile di calibro diverso

La provenienza dell’arma che ha ucciso Arcangelo Correra è uno degli elementi fondamentali dell’inchiesta: si dovrà capire se è stata trovata o se era già in possesso di Renato Caiafa.

Il proiettile rinvenuto sul luogo del ferimento

Una Beretta calibro 9×21, arrivata da chissà dove e finita chissà come tra le mani di Renato Caiafa, che ha sparato e ha centrato alla fronte Arcangelo Correra, uccidendolo. E un proiettile a terra che potrebbe non essere legato alla vicenda: è di un calibro diverso. Sono i punti su cui stanno lavorando gli inquirenti per fare luce sulla morte del 18enne napoletano. L’arma è considerata clandestina perché la matricola è stata cancellata e si dovrà capire se è stata trovata pochi minuti prima della tragedia, come sostiene il ragazzo reo confesso, o se, al contrario, era già nelle disponibilità del giovane.

La morte di Arcangelo Correra a Napoli

Il 18enne è stato ferito gravemente poco prima delle 5 di sabato in piazzetta Sedil Capuano, adiacente a via dei Tribunali. A portarlo in ospedale sono stati gli amici, in scooter. Poche ore dopo, intorno alle 11, il decesso. Renato Caiafa, dopo aver accompagnato l’amico in ospedale, è inizialmente fuggito, per poi presentarsi in Questura, convinto da una zia; è stato ascoltato insieme all’amico che era con lui.

Ha parlato di un incidente: il colpo sarebbe partito per errore mentre si stavano passando la pistola, avrebbe scarrellato e l’arma avrebbe sparato. Al momento Caiafa, 19 anni, è in carcere con l’accusa di porto e…

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Strage di ragazzi, Piantedosi a Napoli: perquisizioni, telecamere e controlli per disarmare la città

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Strage di ragazzi, Piantedosi a Napoli: perquisizioni, telecamere e controlli per disarmare la città

Il ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, oggi a Napoli in Prefettura, per mettere a punto il piano straordinario contro la violenza giovanile.

Tre giovani vittime: Emanuele Tufano, Santo Romano, Arcangelo Correra

Blitz a tappeto con le operazioni alto impatto nei quartieri, controlli notturni sulla movida e altre telecamere per blindare la città e disarmarla. Il ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, oggi a Napoli in Prefettura, per mettere a punto il piano straordinario contro la violenza giovanile. Il Governo ha assicurato che aumenterà le risorse per la sicurezza nel capoluogo partenopeo. A pesare sono le giovani vite spezzate negli ultimi giorni. Tre ragazzi di meno di 20 anni sono stati uccisi a colpi di pistola tra Napoli e provincia nel giro di tre settimane: Emanuele Tufano, 15 anni, vittima di una sparatoria in una traversa di Corso Umberto I, sul lato di piazza Mercato, il 24 ottobre scorso; Santo Romano, il calciatore di 19 anni, ucciso la notte tra l’1 e 2 novembre a San Sebastiano al Vesuvio, nella piazza del Municipio, con un colpo di pistola al petto per una scarpa sporcata; Arcangelo Correra, ucciso a 18 anni da un proiettile in fronte.

Piantedosi a Napoli per il piano straordinario anti-violenza

Una mattanza che ha sconvolto la città. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, oggi in Prefettura a Napoli ha illustrato il piano straordinario per fronteggiare il fenomeno della violenza giovanile nell’area metropolitana di Napoli. Presenti alla riunione il sindaco Gaetano Manfredi e i vertici…

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