Cronaca
Sul Nilo a Luxor, una donna italiana di 47 anni perde la vita in uno scontro tra navi, ricordandoci i rischi dei viaggi fluviali
Da sogno egizio a incubo sul Nilo: la vacanza di Denise Ruggeri finisce in tragedia. #SicurezzaTurismo #Egitto
Immaginate di navigare placidamente sulle acque millenarie del Nilo, circondati dalle ombre imponenti dei templi di Luxor, con l’aria calda che porta echi di storie antiche. Era questo il quadro che Denise Ruggeri, una donna di 47 anni originaria di Cagnano Amiterno, in provincia dell’Aquila, si aspettava durante la sua vacanza con il marito. Invece, quella che doveva essere un’evasione piena di meraviglie si è trasformata in un dramma improvviso, lasciando un vuoto profondo in chi la conosceva e rinfocolando dubbi sulla sicurezza di queste avventure fluviali.
La sera era calata dolcemente quando, poco dopo le 19:00 ora locale, la nave da crociera Royal Beau Rivage, piena di turisti italiani, ha urtato violentemente un altro battello a circa 30 chilometri da Luxor. L’impatto è stato improvviso e devastante: cabine distrutte in un attimo, il rumore assordante del metallo che si contorce, e il caos che irrompe in quella che era una scena serena. Denise si trovava nella sua cabina, ignara del pericolo imminente, quando la forza dello scontro l’ha fatta cadere, causandole una lesione polmonare fatale. Nonostante gli sforzi rapidi per soccorrerla, non c’è stato nulla da fare.
Denise, un’insegnante dedicata in una scuola di Pizzoli, rappresentava il volto comune di tanti viaggiatori che cercano ispirazione lontano da casa. La sua perdita non è solo una tragedia personale, ma un promemoria di quanto questi incidenti possano colpire le famiglie e le comunità, come quella abruzzese che ora piange una delle sue. Il marito, anch’esso coinvolto, è stato supportato immediatamente dalle autorità, evidenziando come eventi del genere vadano oltre il singolo destino, toccando il tessuto sociale di chi resta.
La risposta è stata rapida e coordinata: la diplomazia italiana si è attivata con urgenza, con i funzionari del consolato che hanno contattato il marito e i tour operator. L’ambasciatore d’Italia al Cairo ha confermato la dinamica dell’incidente, rassicurando che gli altri connazionali a bordo – decine di persone – sono rimasti illesi. Il Ministero degli Esteri sta seguendo la vicenda da vicino, con il Ministro che riceve aggiornamenti costanti, un segno di quanto il benessere dei cittadini all’estero sia una priorità in tempi incerti.
Questo episodio non fa che riaccendere i riflettori su un tema ricorrente: la sicurezza delle crociere sul Nilo, un’icona del turismo internazionale. Ricordiamo che solo a fine ottobre un incendio ha messo a rischio sessanta italiani su una nave, mentre ad aprile sei persone sono annegate dopo la caduta di un microbus da un traghetto. E tornando al 2013, un affondamento vicino ad Assuan è stato evitato per miracolo. È quasi un’eco persistente, che invita a riflettere su come le bellezze antiche debbano convivere con standard più rigorosi, per non trasformare il sogno in rischio costante per i visitatori di tutto il mondo.
In fondo, storie come quella di Denise ci ricordano che dietro ogni viaggio c’è una vita reale, e che migliorare la sicurezza non è solo una questione tecnica, ma un impegno verso chi esplora il mondo con fiducia.