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Cronaca

Suamy Rispoli affidata allo zio paterno: risiedeva a Miano

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Suamy Rispoli affidata allo zio paterno: risiedeva a Miano

Da Portici al cuore di Napoli: la giovane Suamy è al sicuro con lo zio, dopo giorni di angoscia in una città che non dimentica i suoi figli. #Portici #Napoli #TutelaMinori

Nelle vie animate di Portici, una comunità stretta e orgogliosa della sua eredità vesuviana, la scomparsa di Suamy Rispoli ha risvegliato paure che molti qui conoscono fin troppo bene. Questa sedicenne, sparita il 2 dicembre da una casa famiglia, è stata ritrovata a Napoli, dove la vita scorre veloce tra il caos e la solidarietà di una metropoli vicina ma così diversa.

Cosa è successo

La ragazza, che viveva nella struttura protetta di Portici da gennaio a causa della sospensione della responsabilità genitoriale ai suoi genitori, aveva lasciato volontariamente il luogo. Le ricerche, coordinate dai carabinieri, l’hanno portata alla luce a Napoli, dove è stata affidata temporaneamente allo zio paterno. Ora, questo affidamento durerà fino al prossimo incontro con i servizi sociali, che valuteranno il futuro più adatto per lei. Per il momento, Suamy non tornerà nella casa famiglia, come espressamente voluto.

Perché riguarda la città

Portici, con le sue strade che sfiorano il mare e il vulcano, è un posto dove le storie di famiglia intrecciano il tessuto quotidiano. Questo caso non è solo una notizia, ma un riflesso delle fragilità che toccano molte famiglie locali, tra difficoltà economiche e reti di supporto spesso precarie. A Napoli, dove Suamy è stata trovata, la vicinanza territoriale amplifica il legame: qui, le comunità si sostengono, ma emergono anche le crepe del sistema di tutela minorile, che in Campania lotta per bilanciare protezione e libertà personale.

La reazione dei cittadini

Le voci della gente di Portici e Napoli si sono alzate in un misto di sollievo e riflessione, ricordando come queste vicende colpiscano al cuore una società che vede troppi giovani in difficoltà. Il dibattito si riaccende sulle scelte delle strutture protette e sul ruolo dei familiari, evidenziando quanto sia cruciale un supporto più umano e radicato nel territorio.

In fondo, storie come quella di Suamy ci spingono a guardare oltre le notizie, ricordandoci che ogni giovane della nostra terra merita non solo sicurezza, ma anche una comunità pronta a tendere la mano.

Fonte

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