Cronaca
Sequestro a Moiano: impianto caseario fermato per inquinamento dell’Isclero in Benevento
Nel buio della notte, un fiume beneventano sotto assedio: sequestro di un impianto caseario per sversamenti illegali. #Ambiente #Inquinamento #ComunitàLocale
Immaginate la quiete di una notte nel piccolo comune di Moiano, nel cuore del Beneventano, interrotta dal fruscio del fiume Isclero che scorre tra colline e campi. Qui, intorno all’1.30, i Carabinieri dei nuclei forestali di Airola e Sant’Agata dei Goti, insieme al Nipaaf di Benevento, hanno fatto irruzione in un impianto caseario, ponendolo sotto sequestro per aver scaricato illegalmente reflui industriali nelle sue acque. È stato il culmine di un’indagine attenta, nata dalla segnalazione di schiuma bianca e odori penetranti, tipici dei rifiuti caseari, che da giorni avvelenavano il corso d’acqua e allarmavano gli abitanti del territorio.
Le squadre dei militari, supportate da droni che sorvolavano il fiume nelle ore più silenziose, hanno monitorato con pazienza i movimenti sospetti, identificando la condotta illecita che si attivava prevalentemente al calar della sera. Questo non è solo un fatto di cronaca, ma un segnale di quanto l’inquinamento possa minacciare la vita quotidiana delle comunità locali, dove il fiume Isclero rappresenta un bene prezioso per l’agricoltura e il paesaggio rurale. I due legali rappresentanti della ditta sono stati denunciati per violazioni ambientali, un passo che sottolinea l’impegno nel difendere un ecosistema già fragile.
Subito dopo, tecnici dell’Arpac hanno prelevato campioni dal refluo in uscita e dalle acque del fiume, sia a monte sia a valle dello sversamento, sigillandoli per analisi approfondite che riveleranno l’esatta portata degli inquinanti. Nel frattempo, la Guardia di Finanza ha sequestrato il bocchettone di uscita dai silos di stoccaggio del siero di latte, bloccando alla radice una pratica che poteva contaminare ulteriormente l’ambiente. Operazioni come questa ricordano quanto sia sottile il confine tra sviluppo economico e rispetto per il territorio, offrendo una speranza per una sorveglianza più efficace nelle aree rurali del Beneventano.
In fondo, episodi del genere ci invitano a riflettere su come le scelte di pochi possano influenzare la salute di un’intera comunità, spingendo verso un futuro in cui l’ambiente non sia più unoptional, ma una priorità condivisa.