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Cronaca

Scoperta in fabbrica di limoncello della penisola sorrentina: sequestrati 3100 litri di alcol senza documenti, questione per la comunità locale

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Scoperta in fabbrica di limoncello della penisola sorrentina: sequestrati 3100 litri di alcol senza documenti, questione per la comunità locale

Sequestro record di alcol in penisola sorrentina: l’operazione che protegge il gusto autentico di Napoli. #Napoli #Limoncello #Dogane

Immaginate una mattina soleggiata nella pittoresca penisola sorrentina, dove l’aria profuma di agrumi e il mare lambisce le coste che hanno reso celebre il limoncello di Napoli. Qui, in un opificio dedito alla trasformazione alcolica, funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli hanno fatto irruzione con un controllo mirato, scoprendo una realtà nascosta che va oltre la semplice produzione artigianale.

In un contesto urbano dove il turismo e la tradizione culinaria si intrecciano, l’intervento ha rivelato circa 3.100 litri di alcol etilico e prodotti spiritosi detenuti senza la minima traccia di documentazione fiscale. Era come se queste botti, stipate in un ambiente anonimo, raccontassero una storia di scorciatoie illegali in un territorio dove il limoncello non è solo un liquore, ma un simbolo di eredità locale e orgoglio comunitario.

Mancavano le etichette identificative, i contrassegni di Stato richiesti dalla legge, lasciando spazio a dubbi sulla qualità e la sicurezza di ciò che avrebbe potuto finire sulle tavole delle famiglie napoletane. I funzionari, collaborando con l’Ufficio Antifrode, hanno immediatamente sottoposto il materiale a campionamento e sequestro, una misura poi convalidata dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord. In momenti come questi, ci si ferma a riflettere su come tali operazioni non solo tutelino le accise fiscali, ma salvaguardino anche la fiducia dei consumatori, preservando l’integrità di un prodotto iconico che alimenta l’economia locale.

Le indagini proseguono sotto l’occhio attento dell’Autorità Giudiziaria, con analisi di laboratorio in corso per verificare l’idoneità alimentare di queste sostanze. È un promemoria gentile, ma serio, dell’impegno costante delle autorità nel contrastare il commercio fraudolento, garantendo che il sapore autentico della Campania rimanga integro per tutti, senza ombre di rischio.

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