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Cronaca

Nel cuore di Napoli, un corto emerge per ispirare i giovani contro le armi e promuovere un futuro più sicuro per tutti.

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Nel cuore di Napoli, un corto emerge per ispirare i giovani contro le armi e promuovere un futuro più sicuro per tutti.

Un potente cortometraggio contro le armi tra i giovani debutta a Napoli, invitando tutti a riflettere. #SensibilizzazioneSociale #StopAllaViolenza

Immaginate una mattina qualunque in una scuola affollata di Napoli, dove i banchi dell’Istituto Superiore Casanova si trasformano in un palcoscenico per un dialogo sincero con i ragazzi. Domani, qui prende vita “Non uno di più”, un cortometraggio di social advertising scritto e diretto da Maurizio Braucci, che mira a comunicare con i giovani usando il loro stesso linguaggio: diretto, senza fronzoli né compromessi, per affrontare una delle emergenze più pressanti della nostra società, la diffusione delle armi tra gli adolescenti.

Il film breve, con il suo stile essenziale e inquadrature che riecheggiano i video virali e i feed social che i ragazzi consumano ogni giorno, non punta il dito o giudica, bensì invita a uno specchio spietato. Attraverso scene che sfumano il confine tra un gesto innocente e una violenza devastante, Braucci – un narratore esperto di storie come quelle di Gomorra – porta i giovani al centro della storia, facendoli sentire parte di una realtà che li riguarda da vicino. In una città come Napoli, dove il tessuto urbano è intrecciato con sfide sociali quotidiane, questo corto diventa un ponte emotivo, ricordando come la strada verso l’irreparabile possa essere più breve di quanto sembri.

Dopo la proiezione, l’evento si apre a un dibattito vivo e partecipato, con il regista, membri del cast, rappresentanti delle istituzioni, del mondo scolastico e della giustizia minorile. È qui che emerge la vera forza della community: un confronto aperto su come, negli ultimi anni, il numero di giovani vittime di armi da fuoco per motivi banali sia cresciuto in modo allarmante. Braucci sottolinea l’urgenza di spezzare l’indifferenza, chiamando tutti – istituzioni incluse – a un impegno condiviso, perché dietro ogni statistica c’è una storia personale che potrebbe essere quella di un figlio, un amico o un vicino.

Il cuore del messaggio risiede in una verità cruda e innegabile: nei film le pistole sparano per finta, nella realtà uccidono davvero. Questa frase, ispirata a riflessioni classiche come quella della “pistola di Čechov”, ci riporta con i piedi per terra, evidenziando le conseguenze reali della violenza. Con un cast di giovani esordienti, il progetto non si limita ai ragazzi, ma coinvolge anche famiglie, educatori e operatori sociali, offrendo una piccola, necessaria riflessione su come il cinema possa essere più di un intrattenimento – un alleato per la prevenzione in contesti urbani segnati da disuguaglianze.

Una volta presentato, “Non uno di più” raggiungerà le piattaforme social, le aule scolastiche della Campania e persino le sale cinematografiche napoletane, estendendo il suo abbraccio a una comunità che ha bisogno di voci come questa per guardare avanti. In un’era dove la violenza giovanile appare sempre più invisibile ma vicina, storie come questa ricordano quanto sia vitale coltivare la consapevolezza, passo dopo passo, per un futuro più sicuro.

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