Cronaca
Manfredi valuta il nuovo stadio del Napoli: un sì cauto, solo se davvero fattibile
Napoli tra sogni di gloria calcistica e realtà urbana: il sindaco Manfredi apre al nuovo stadio, ma insiste sul realismo #SSCNapoli #NapoliCittà
Immaginate una mattina frizzante nel quartiere di Ponticelli, dove l’energia dell’America’s Cup aleggia ancora nell’aria dell’istituto Marie Curie. Qui, tra volti curiosi e chiacchiere sul futuro della città, il sindaco Gaetano Manfredi coglie l’occasione per parlare di un tema che batte forte nel cuore dei napoletani: la possibilità di un nuovo stadio per la SSC Napoli. Non è solo una questione di mattoni e campi da gioco, ma un riflesso di come le ambizioni sportive si intreccino con la vita quotidiana, influenzando quartieri interi e le speranze di una comunità appassionata.
Manfredi, con un tono misurato e pragmatico, sottolinea l’importanza di un dialogo continuo con il governo per valorizzare le opportunità di Napoli, “Con il ministro Abodi siamo in contatto continuo per trovare soluzioni positive per le opportunità della città, anche per gli Europei”. È un richiamo gentile alla concretezza, un promemoria che dietro ogni grande evento c’è il lavoro quotidiano. Sullo stadio Diego Armando Maradona, già simbolo di passione calcistica, il sindaco ribadisce i progressi in corso: “Sul Maradona stiamo andando avanti, sulla progettazione e anche sul reperimento delle risorse. Cerchiamo di muoverci su delle prospettive concrete”. Queste parole evocano l’atmosfera di un cantiere urbano, dove ogni passo avanti rafforza il legame tra la squadra e i suoi tifosi, ricordandoci come lo sport possa unire una città.
Ma quando si passa all’idea di un nuovo impianto nella zona del mercato Caramanico, il discorso si carica di sfumature più complesse, riflettendo le sfide del tessuto sociale napoletano. Manfredi non chiude le porte, mostrando un’apertura che risuona con lo spirito collaborativo della comunità: “Non siamo mai stati contro la possibilità che ci sia un nuovo stadio. Se la società vuole fare un nuovo stadio, noi siamo assolutamente favorevoli”. Eppure, come in ogni racconto di vita reale, emergono gli ostacoli: diritti acquisiti e tempi stretti. “È chiaro che deve essere un’ipotesi realizzabile”, avverte, prima di approfondire le difficoltà. “Il Caramanico è un mercato dove ci sono 500 concessionari che hanno una concessione a lungo termine, quindi è veramente molto difficile spostare tutti da lì perché loro hanno un diritto”. E ancora, “Io l’ho detto dall’inizio, anche perché noi per gli Europei abbiamo dei tempi abbastanza serrati”. È un momento di riflessione: queste parole ci fanno pensare a come i progetti grandiosi debbano tenere conto delle storie personali, dei mercati vivaci che pulsano al centro della città, e dell’impatto reale sulle famiglie coinvolte.
L’amministrazione comunale mantiene una linea di dialogo aperto e empatico, “C’è sempre dialogo da parte del Comune”, ma con un chiaro ancoraggio alla realtà: “però su cose che sono tecnicamente realizzabili”. È un approccio che trasmette fiducia, un invito a procedere con passi misurati in un contesto urbano dove ogni decisione riecheggia nelle strade affollate e nei sogni dei residenti. Mentre Napoli guarda avanti, questo equilibrio tra entusiasmo e praticità sottolinea come le vere trasformazioni nascano dal rispetto per il territorio e le sue persone.